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Le accuse del M5s alla Regione: «Amianto, la bonifica è ferma»

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«Biancavilla è ancora contaminata dall’amianto e la bonifica è ancora ferma. Tutti aspettano che la Regione compia i propri atti, ma dal governo Musumeci solo ritardi e nessuna risposta».

Lo denuncia Gianina Ciancio, deputata regionale del Movimento 5 Stelle, a proposito della procedura di risanamento della cava di Monte Calvario, in relazione alla nota questione legata alla diffusione delle fibre cancerogene di fluoroedenite.

Per la bonifica, il ministero dell’Ambiente già da tempo ha annunciato 12 milioni di euro. Era stata l’allora sottosegretario Velo a dare i dettagli. Eppure, l’iter sembra fermo.

«L’assessorato regionale delle Infrastrutture – spiega Ciancio – ha modificato le voci del prezziario regionale per l’espletamento dei lavori pubblici e questo ha fatto lievitare i costi del ripristino ambientale del Sito di interesse nazionale (Sin) di Biancavilla. Nell’estate 2018 è poi emersa la necessità di aggiungere al progetto la realizzazione di un sito in cui dislocare una discarica per inerti derivanti dall’edilizia e collegati inevitabilmente alle particelle di fluoroedenite».

La deputata, sull’argomento, ha presentato anche un’interrogazione a risposta scritta rivolta al presidente della Regione e all’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità.

«Al momento – aggiunge Ciancio – non è ben chiaro a che punto si trovi la procedura di appalto, in quanto, dopo aver tratto le opportune informazioni presso gli uffici regionali, la conferenza speciale dei servizi, propedeutica alla fase di gara, è ancora ferma al palo, e mancherebbe persino la valutazione del progetto definitivo da parte della Commissione regionale ai lavori pubblici, né si conosce quale siano gli atti che il governo siciliano stia mettendo in atto per velocizzare l’iter per la bonifica di Monte Calvario».

Sulla questione interviene anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Biancavilla, Dino Asero, che parla a nome degli attivisti locali: «Sul risanamento del Monte Calvario, il M5S ha da tempo avviato una dura battaglia a tutela e salvaguardia della salute dei cittadini e ciò perché trattasi di un problema non procrastinabile. In questi giorni con la nostra rappresentante abbiamo concordato la via da seguire per spronare l’amministrazione Musumeci stante che gli stanziamenti ministeriali, in toto, sono stati regolarmente assegnati alle casse regionali. Invito, pertanto, anche i nostri amministratori locali che alla Regione hanno i loro rappresentanti, a chiedere lumi sulla vicenda e a sollecitare gli uffici e gli enti competenti per bonificare un sito che, a Biancavilla, ha provocato e, purtroppo, continua a provocare vittime».

Il M5s di Biancavilla chiede, infine, una seduta di consiglio comunale aperta con la partecipazione di esponenti del governo regionale e deputati dell’Ars.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Piero Cannistraci

    13 Settembre 2019 at 14:13

    Qualcuno parla a nome di attivisti del M5S?
    Quali attivisti?

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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