Cronaca
L’Asp ed il Comune nel processo contro gli “ambulanzieri della morte”
di Vittorio Fiorenza
L’ufficio legale dell’Asp di Catania si è attivato per la costituzione di parte civile nel procedimento scaturito dall’inchiesta sulla “ambulanza della morte” di Biancavilla. La vicenda si incanala verso le aule giudiziarie (il 10 ottobre udienza preliminare). Come anticipato da Biancavilla Oggi e da. quotidiano “La Sicilia”, il pm Andrea Bonomo ha chiesto il rinvio a giudizio per Davide Garofalo e Agatino Scalisi per omicidio volontario ed estorsione, aggravata dal metodo mafioso.
Secondo la Procura di Catania sarebbero quattro i malati terminali biancavillesi uccisi con un’iniezione d’aria nella vene, all’interno di un’ambulanza di un servizio privato, nel tragitto dall’ospedale a casa, dopo essere stati dimessi. Gli imputati, così facendo, si sarebbero accaparrati la vestizione della salma e un pizzo di 200-300 euro su ogni funerale.
Per il direttore generale dell’Asp, Giuseppe Giammanco, «simili gravi fatti oltre ad arrecare un danno d’immagine, minano la fiducia dei cittadini verso il sistema sanitario, che non può essere confuso con queste criminose azioni».
Analogo orientamento sembra essere quello dell’amministrazione comunale. La Giunta del sindaco Antonio Bonanno dovrebbe deliberare presto la decisione di partecipare al processo come parte civile per l’enorme danno subito dal centro etneo, apparso sulle cronache di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Vietnam.
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Cronaca
Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla
È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante
Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata
Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.
L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.
Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.
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