Cronaca
L’Asp ed il Comune nel processo contro gli “ambulanzieri della morte”


di Vittorio Fiorenza
L’ufficio legale dell’Asp di Catania si è attivato per la costituzione di parte civile nel procedimento scaturito dall’inchiesta sulla “ambulanza della morte” di Biancavilla. La vicenda si incanala verso le aule giudiziarie (il 10 ottobre udienza preliminare). Come anticipato da Biancavilla Oggi e da. quotidiano “La Sicilia”, il pm Andrea Bonomo ha chiesto il rinvio a giudizio per Davide Garofalo e Agatino Scalisi per omicidio volontario ed estorsione, aggravata dal metodo mafioso.
Secondo la Procura di Catania sarebbero quattro i malati terminali biancavillesi uccisi con un’iniezione d’aria nella vene, all’interno di un’ambulanza di un servizio privato, nel tragitto dall’ospedale a casa, dopo essere stati dimessi. Gli imputati, così facendo, si sarebbero accaparrati la vestizione della salma e un pizzo di 200-300 euro su ogni funerale.
Per il direttore generale dell’Asp, Giuseppe Giammanco, «simili gravi fatti oltre ad arrecare un danno d’immagine, minano la fiducia dei cittadini verso il sistema sanitario, che non può essere confuso con queste criminose azioni».
Analogo orientamento sembra essere quello dell’amministrazione comunale. La Giunta del sindaco Antonio Bonanno dovrebbe deliberare presto la decisione di partecipare al processo come parte civile per l’enorme danno subito dal centro etneo, apparso sulle cronache di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Vietnam.
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Cronaca
Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne
L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito


Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.
Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.
All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.
L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.
Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.
I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.


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