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Depuratore risanato e pronto al 99% Anzi no: servono altri 450mila euro

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Tanti i soldi già spesi e tanti gli annunci roboanti di “problema risolto”. In realtà, l’impianto ha bisogno di un ulteriore e sostanzioso intervento di potenziamento. Permane il divieto della Regione allo scarico dei reflui.  

 

di Alessandro Rapisarda

Servono altri 450mila euro per far funzionare il depuratore comunale di Biancavilla. Servono ad ampliarlo con la realizzazione di una nuova vasca. Una storia che non sembra avere fine. È ormai da quasi un decennio che ogni estate la “questione depuratore” riemerge puntuale e con essa anche il fetore, chiaro segnale di una efficienza incompleta.

Sono davvero tanti i soldi che negli anni il Comune ha speso. Centinaia di migliaia di euro e nove anni di amministrazione Glorioso non sono bastati affinché Biancavilla possa avere un impianto da paese moderno, nel rispetto delle leggi e dell’ambiente. Ecco perché la penalizzazione della Regione nei confronti del Comune con il divieto di scarico dei reflui permane ormai da più di cinque anni.

Gruppi politici ed associazioni si sono interessati al problema, ponendolo all’attenzione di Glorioso e costringendolo ad affrontarlo. Ripetuti annunci del sindaco hanno fatto intendere che l’impianto fosse stato sistemato.

Invece nel Piano triennale delle opere pubbliche spunta questo ulteriore intervento per potenziare la struttura con una vasca di decantazione che, secondo le previsioni, dovrebbe aumentare la capacità depurativa del 20-30%. Un intervento di 450mila euro, come quantificato con un emendamento del capogruppo del Pd, Vincenzo Cantarella, votato dall’assemblea cittadina, dopo il quale la Giunta ha approvato il relativo progetto.

Torna ad essere attuale, quindi, la domanda fatta anni fa dal consigliere Mario Amato: «Molti stanziamenti ci sono stati nei vari anni per centinaia di migliaia di euro. Ma non sarebbe più conveniente costruire un impianto nuovo?». Interrogativo rivolto durante una conferenza pubblica al prof. Riccardo Maggiore, docente di Chimica dell’ambiente, incaricato dal Comune per realizzare il progetto di miglioramento della struttura.

L’INTERVISTA

Depuratore risanato al 99% ma la bomba ecologica è da disinnescare

Fu lo stesso professore, in una intervista rilasciata a Biancavilla Oggi ad affermare nel 2014, dopo una serie di interventi, che eravamo al 99% dell’opera e che tutti i parametri (ad esclusione di quello dell’ammoniaca) erano nella norma. Peccato che, a distanza di quasi tre anni, l’intervento risolutivo richieda ancora una spesa di 450mila euro.

«Sono sicuro che questa miglioria –dice a Biancavilla Oggi il consigliere Vincenzo Cantarella– serva a risolvere in maniera definitiva il problema del depuratore che ci portiamo dietro già da diversi anni. Qualcosa nel tempo è stata fatta, abbiamo migliorato alcuni aspetti, ma non risolto del tutto. Questa ulteriore opera servirà a perfezionare l’efficienza del depuratore e a risolvere il problema in maniera decisiva».

Si tratta di “revamping”, cioè un riammodernamento per amplificare le performance dell’attuale impianto, attraverso un’azione di “equalizzazione areata”, ovvero una stabilizzazione della purificazione con miscelazione d’aria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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