Connettiti con

Politica

Antonio Bonanno lancia l’allarme: «Bomba ecologica in zona Rinazze»

Pubblicato

il

statale-121-rinazze

«Abbiamo appreso da fonti ufficiali che a Biancavilla, a breve, potrebbero essere installati uno o addirittura due impianti per la produzione di biometano e compostaggio. Pare che per quel che riguarda uno dei due il comune abbia già espresso parere positivo (l’iter di “approvazione” dell’altro, invece, è ancora in fase propositiva)».

A lanciare l’allarme è Antonio Bonanno, esponente del Centrodestra biancavillese ed ex candidato a sindaco contrapposto a Glorioso alle ultime elezioni amministrative.

«L’installazione di impianti simili –viene sottolineato– potrebbe determinare un impatto ambientale devastante per il territorio di Biancavilla, già vessato, com’è noto a tutti, dalla piaga dell’amianto. Come se non bastasse, abbiamo appreso che uno dei due impianti dovrebbe sorgere nei pressi di contrada Rinazze, a poche centinaia di metri dalla zona residenziale e dalla sede di diverse aziende agricole locali, la cui produttività potrebbe seriamente esser compromessa dalla prossimità a suddetti impianti: in altre parole, potrebbe risultarne irrimediabilmente diminuita la vocazione agricola del nostro territorio, conosciuto a livello nazionale e non solo proprio per la produzione di delizie ortofrutticole quali il Fico d’India dell’Etna DOP e l’Arancia Rossa di Sicilia IGP. Non meno rilevante, in termini ecologici, sarebbe la prossimità di tali impianti al fiume Simeto».

Al di là delle preoccupazioni di agricoltori e imprenditori della zona, non c’è stato finora nessuno a segnalare e rendere noto un progetto di questo tipo. Come è possibile che Glorioso e la sua amministrazione non abbiano coinvolto o informato i cittadini su un fatto di non poca rilevanza di questo tipo? Interrogativo che si pone Bonanno.

«Non sappiamo –dice– se le autorità preposte alla tutela della salute pubblica siano state interpellate o meno: il silenzio dell’intera amministrazione e nello specifico del sindaco è assordante. Eppure quest’ultimo è sempre in prima linea ogniqualvolta intravede l’occasione di elogiare il proprio operato o rivendicare la paternità di meriti che, com’è già capitato, potrebbero “sciogliersi” in un acquazzone…».

«Noi, dal canto nostro, abbiamo raccolto –dice ancora l’esponente del Centrodestra– le sollecitazioni e le preoccupazioni di imprenditori, commercianti, agricoltori e residenti, del tutto snobbati dall’amministrazione quando non tenuti completamente all’oscuro di questo folle progetto. Lunedì chiederemo l’accesso agli atti e ci impegniamo sin da ora a vigilare affinché la salute e il benessere dei biancavillesi – che evidentemente non stanno a cuore a questa amministrazione – non passino in secondo piano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
2 Commenti

2 Commenti

  1. Piero cannistraci

    9 Giugno 2017 at 23:28

    A fine aprile ho appreso alcune notizie un po vaghe sulla possibilità che si facesse un inceneritore a Biancavilla.
    Ho telefonato al sindaco che mi ha rassicurato dicendomi che non c’era nessuna richiesta o comunicazione in tal senso.
    Ho chiesto informazioni anche a qualche consigliere comunale, ma erano completamente all’oscuro di questa faccenda.
    Tuttavia malgrado le mie condizioni di salute (martedì prossimo mi devo operare), ho svolto una ricerca ed ho constatato che ci sono ben due progetti:
    Uno pare di una centrale a biomassa e l’altro abbastanza dettagliato per un impianto anaerobico di compostaggio, che dovrebbe servire a diversi comuni della provincia sempre nella zona “rinazzi”.

  2. alfio

    9 Giugno 2017 at 22:15

    scusate ma concretamente quale danni provocheranno questi due impianti? sono inquinanti? emettono cattivi odori? fanno insorgere malattie per le persone o le piante?
    io, che sono ignorante in materia, vorrei leggere un elenco di controindicazioni, scientificamente valide, per cui non si debbano fare gli impianti predetti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

Pubblicato

il

Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti