Connettiti con

Chiesa

Padre Franco: sacerdote da 55 anni, una vita missionaria in Congo

Lettera indirizzata alla nostra redazione da parte del comboniano di origine biancavillese

Pubblicato

il

Un traguardo importante per il missionario comboniano biancavillese, padre Francesco Laudani, che festeggia 55 anni di sacerdozio, 51 dei quali trascorsi in Africa, nella Repubblica Democratica del Congo.

In una lettera inviata alla redazione di Biancavilla Oggi, il missionario si dice grato al Signore, che «sceglie le persone più impensabili, povere, inadatte per fare le sue Meraviglie. Io non ne ho fatte, ma la sua Misericordia e Bontà le ha operate in questi 51 anni di Missione in Congo».

Padre Laudani ricorda Mungbere, definendola «la missione del primo amore (gennaio 1973)», ma anche «Messina, nell’animazione missionaria giovanile, dalla quale sono nati bei frutti di sacerdoti missionari, fratelli e suore Comboniani», nonché «il servizio al popolo dei Pigmei per 28 anni».

Una vita spesa per gli ultimi della terra, quella di padre Francesco, anzi “Franko”, come lo chiamano in terra d’Africa.

«Tanti – sottolinea il sacerdote biancavillese – si sono qualificati come insegnanti, come infermieri o levatrici, come falegnami. Una massa di giovani, ragazzi e ragazze che si sono liberati dalla paura, inserendosi nella società congolese con dignità, attraverso l’educazione scolastica. Lo scorso mese di febbraio, uno di questi fratelli pigmei di Mungbere ha sostenuto con successo la laurea in Sociologia, all’Università di Kisangani».

Padre Francesco è fiero e felice di raccontare in questa lettera tutte le soddisfazioni e i frutti raccolti in questi anni. Non nasconde, tuttavia, le difficoltà e i problemi della nuova missione a Buta, nel nord del Congo (ecco qui il suo diario di viaggio).

«La parrocchia – ci racconta – si estende su una strada principale “impossibile” (non sai per dove avanzare!) per 109 km verso Kisangani, con 21 cappelle. Non sappiamo quanti cristiani cattolici ci siano, ma la popolazione è tanta, purtroppo nella povertà più assoluta e fagocitata da sette religiose di ogni confessione immaginabile. Noi siamo all’inizio di un nuovo apostolato, peccato che non è un terreno “vergine”: era più facile tra i pigmei che non nel nostro territorio».

Conclude don Franco: «Ma la speranza ci sostiene. Il mondo dei ragazzi è numerosissimo. Loro ci danno speranza per un domani di fede e maggiore impegno cristiano. Tutta la zona è così. I sacerdoti dell’intera diocesi di Buta non arrivano a 10, il servizio apostolico è fatto da altri che vengono ad aiutare».

Ci piace salutare e augurare un buon servizio pastorale a padre Franco con le sue stesse parole utilizzate nella lettera, certi di rivederci presto: «La gioia riempie il tuo cuore, vedendo sulla strada tanti bambini, che camminano appena, ma vengono a salutarti dandoti la mano e senza paura, perché sono l’unico europeo in tutta Buta. Vieni anche tu! La missione riempie il cuore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiesa

Video-lettera al sindaco dall’oratorio Don Bosco: «Ti affidiamo i nostri sogni»

Amore e speranza per la città, Bonanno: «Il mio impegno perché ognuno sia orgolgioso di Biancavilla»

Pubblicato

il

«Caro sindaco, chi ti scrive siamo noi, i piccoli della parrocchia Annunziata…». Una video-lettera indirizzata al primo cittadino di Biancavilla, Antonio Bonanno, al termine delle attività dell’oratorio inclusivo “Tu X Tutti”. L’hanno scritta i ragazzini dell’oratorio “Don Bosco” dopo tre settimane di incontri (aperti anche ai diversamente abili), laboratori nei quartieri, gite in montagna e al mare. Tutte le attività hanno ruotato attorno al tema centrale del “prendersi cura degli altri”.

E proprio queste riflessioni hanno portato i giovanissimi dell’oratorio a scrivere al sindaco per «raccontare la loro esperienza per le strade» di Biancavilla: «Tu Biancavilla la conosci bene, si sa, o non saresti Sindaco, ma possiamo dirti che per noi è stata una vera scoperta, anzi una riscoperta».

«Avere cura di ciò che ci sta attorno non è solo rispettare il creato e quanto ci è stato donato da Dio ma è anche conoscere questo splendido regalo e soprattutto imparare ad amarlo e a custodirlo», sottolineano i piccoli dell’oratorio.

E proseguono: «Biancavilla è una realtà che cresce come facciamo noi, con noi, ed è per questo che ci siamo finti degli esperti architetti e con l’aiuto di animatori ed educatori abbiamo immaginato un belvedere nuovo come simbolo della nostra città del futuro, pulita e a portata di tutti».

Lo sguardo al futuro

Da qui, lo sguardo rivolto al futuro: «Vogliamo una Biancavilla organizzata, ma soprattutto valorizzata, perché in fondo non possiamo solo essere influencer criticoni e senza sogni. Forse tra noi, piccoli cittadini che crescono, ci sono già dei futuri medici, avvocati e, perché no, prossimi sindaci e assessori. Non vogliamo crescere in un mondo che non ci appartiene ma, al contrario, vogliamo appartenere a questo mondo, ed è per questo che ci rivogliamo a te, caro Sindaco: per affidarti i nostri sogni, le nostre speranze e soprattutto i nostri progetti».

Già, la speranza dei piccoli cittadini di Biancavilla: «Abbiamo in mente una Biancavilla speciale, accogliente e bella, così come l’hanno trovata i nostri antenati quando l’hanno fondata. Se l’hanno chiamata Callìcari, “bella contrada”, ci sarà un motivo. Ecco, caro Sindaco, siamo ai saluti. Visto che tu hai le chiavi della nostra città e hai tante responsabilità nei nostri confronti vogliamo proporti un accordo: tu ci prometti che ti prenderai cura dei nostri alberi, delle nostre panchine, delle nostre strade, ma anche dei nostri anziani e delle nostre mamme, e noi faremo in modo che nella Biancavilla che erediteranno i tuoi figli ci sarà sempre un posto per chi vorrà renderla sostenibile e sicura, diventando proprio noi i suoi angeli custodi. Abbi cura di tutti noi! Con affetto, i tuoi piccoli grandi concittadini».

Bonanno: «Darò il mio impegno massimo»

L’appello dei piccoli dell’oratorio è stato subito accolto dal sindaco Antonio Bonanno, che ha definito la testimonianza “bellissima” e si è emozionato, apprezzando la loro «autentica volontà di essere cittadini attivi di Biancavilla, sempre propositivi e mai brontoloni».

E ha garantito: «Accetto con gioia di rinnovare, come mi chiedete, il mio impegno per la cura di strade, piazze e alberi e per i nostri anziani, le nostre mamme e i nostri piccoli. Darò il mio massimo, ragazzi cari, affinché ciascuno di voi possa essere orgoglioso di vivere in questa città. Grazie, ragazzi. Contate sempre su di me».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere

I più letti

Nel rispetto dei lettori e a garanzia della propria indipendenza, "Biancavilla Oggi" non chiede e rifiuta finanziamenti, contributi, sponsorizzazioni, patrocini onerosi da parte del Comune di Biancavilla, di forze politiche e soggetti locali con ruoli di rappresentanza istituzionale o ad essi riconducibili.