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La nuova missione in Congo di padre Laudani: diario di viaggio verso Buta

Il sacerdote comboniano 80enne di Biancavilla trasferito nel nord del paese africano

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All’età di 80 anni il sacerdote biancavillese, padre Franco Laudani, ha intrapreso una nuova missione in Congo, a Buta. Il sacerdote appartiene all’istituto religioso missionario dei comboniani “Figli del sacro Cuore di Gesù”, la cui fondazione risale al 1867.

In tre pagine del suo diario, padre Franco, ci racconta il suo viaggio da Kisangani a Buta, destinazione della nuova missione. Scrive che ad affrontare il lungo viaggio di 380 km non è stato da solo. Lo hanno accompagnato il provinciale, un sacerdote congolese, un giovane aiutante e l’autista. Partiti il 24 Settembre, sono arrivati a Buta il 26 dello stesso mese.

Padre Franco racconta nei dettagli la faticosa avventura del viaggio, citando le numerose soste d’emergenza  attuate a causa del terreno friabile presente nel tragitto verso la mèta. Già a 88 km dalla partenza, i missionari, sono rimasti bloccati per una buca su strada. Superato l’ostacolo, passato 1 km dal punto di sosta, i 5 si sono imbattuti nel fango, rimanendo impantanati. A soccorrerli, scrive don Franco, gli operatori di “Médecins san frontières”, i quali si trovavano casualmente sulla stessa strada con due mezzi.

Molte altre soste, prima dell’arrivo, hanno turbato il viaggio dei missionari. Arrivati finalmente a Buta, sono stati accolti in una cappella: in tanti li aspettavano da tempo. Per l’alloggio hanno affittato una residenza: 4 stanze vuote, tutto sguarnito di arredi, per la doccia un secchio d’acqua a testa.

La povertà tra… i diamanti

Padre Laudani si sofferma a raccontare tutta la sofferenza di quel popolo: la mancanza di mezzi di trasporto, gli sforzi per la sopravvivenza… Buta è una vera e propria città, abitata da circa 50.000 persone, nel nord del Congo, capoluogo della Provincia del Basso Uele. Sono aree ricche di tesori (diamanti e ori) presenti nel sottosuolo. Eppure, vivono in condizioni disastrose, poiché nessuno si interessa al bene delle popolazioni lì presenti. A Buta, soltanto 4 parrocchie, amministrate da 9 parroci: «Un prete per più di centomila abitanti», sottolinea padre Franco.

La presentazione ufficiale dei 5 missionari agli abitanti avverrà il 9 Ottobre. Don Laudani ci descrive la chiesa dove presterà servizio: «Ci sono solo tre banchi fatti da loro (gli abitanti del territorio); ma dietro è problematico vedere la gente seduta sulle assi sostenute da mattoni, la chiesa è buia».

Nel suo diario, il sacerdote di Biancavilla, cita le varie donazioni ricevute per sostenerlo nella sua nuova missione. Tra queste, quella della sua parrocchia d’origine, “Santa Marria dell’Idria” di Biancavilla. Con l’ingente offerta, padre Franco, arrederà la chiesa con banchi, illuminazione ecc…

Il suo diario si conclude con i saluti e i ringraziamenti per la copiosa generosità dei benefattori. Ogni due anni, padre Francesco, torna a Biancavilla per ritrovare i familiari e passare le vacanze. Vacanze che trascorre recandosi a salutare le comunità delle scorse missioni, raccontando ai suoi concittadini le “avventure” delle sue missioni, dando a tutti una forte testimonianza di fede che lo spinge tutt’oggi ad aiutare i bisognosi e ad evangelizzare. Buon lavoro per la nuova “avventura” di Buta.

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Chiesa

L’Arciconfraternita dell’Annunziata si rinnova: Alfredo Laudani governatore

La congregazione esce così dal commissarimento, sancendo il definitivo passaggio generazionale

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Diversi anni di commissariamento. Adesso, le regolari elezioni delle cariche interne. L’Arciconfraternita dell’Annunziata di Biancavilla – tra le più antiche congregazioni religiose del nostro paese – ha una nuova amministrazione, sotto la guida spirituale del parroco, padre Giosuè Messina.

Il nuovo governatore eletto dall’assemblea è Alfredo Laudani. Al suo fianco, tra i consiglieri (ognuno con una propria mansione), figurano Salvatore Patti, Antonino Pappalardo, Antonio Sergi e Davide Sangiorgio. Si attende adesso la formale approvazione da parte dell’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna.

La confraternita biancavillese, che conta circa 40 iscritti effettivi, su decisione del vescovo era stata commissariata per consentire una riorganizzazione e un riordino dei bilanci. Una fase guidata prima dall’allora parroco, padre Antonino Tomasello, e poi dall’avv. Dino Laudani. Di fatto, questa nuova amministrazione sancisce un passaggio generazionale, come accaduto già in altre realtà confraternali biancavillesi.

Fondata nel 1636, l’Arciconfraternita dell’Annunziata era composta per tradizione da operai. In anni più recenti si sono aggiunti, però, giovani volontari provenienti da altri ambiti lavorativi. I loro abiti si riconoscono per il sacco bianco, il cingolo bianco, lo stemma raffigurante l’Annunciazione e la mozzetta celeste in onore della Madonna.

Nella sera dei “Misteri” del Venerdì santo, ai confrati dell’Annunziata spetta portare il fercolo dell’Ecce Homo. La statua risalente all’inizio del 1700 fu realizzata dal biancavillese Placido Portale: una figura drammatica e pietosa, soprattutto nel viso, che risente delle influenze spagnole.

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