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Vince il buonsenso: niente messa in piazza per la Madonna dell’Elemosina

La celebrazione, presieduta dall’arcivescovo, avverrà all’interno della basilica con ingresso limitato

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L’emergenza sanitaria della pandemia, legata al Covid 19, non permetterà, quest’anno nell’ultima domenica del mese di agosto, la celebrazione della tradizionale santa messa all’aperto in piazza Collegiata in onore di Maria Santissima dell’Elemosina.

Nel programma ufficiale diffuso in basilica era stato specificato, in realtà, che, pur cancellando la la tradizionale processione della sacra icona, il solenne pontificale avrebbe avuto luogo all’esterno, sul sagrato, con corteo liturgico introitale che si sarebbe mosso dalla chiesa del Rosario per attraversare piazza Roma fino a piazza Collegiata. Così non sarà, facendo prevalere il buonsenso. La celebrazione sarà presieduta, comunque, dall’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina.

«È una scelta di responsabilità alla quale non possiamo sottrarci – spiega il primo cittadino, Antonio Bonanno -. Dobbiamo attenerci alle regole e alle disposizioni che sono state impartite dai governi regionali e centrale. Una scelta che non mette in discussione la nostra fede ma che, anzi, deve servire a rafforzarla nell’intenso senso di appartenenza che caratterizza la nostra comunità biancavillese. Il buonsenso che ha animato anche il clero biancavillese, nella persona di Don Agrippino Salerno, è un segnale forte che ci rende ancora più uniti.  Con Don Aggrippino questa mattina abbiamo concordato di prendere una decisione che era più che mai opportuna e necessaria. Viva la Madonna dell’Elemosina».

Il prevosto: «Prima di tutto la sicurezza»

«Viene, in primis, la sicurezza delle persone: la sicurezza di tutti – conferma il Prevosto, Don Agrippino Salerno -. La Madonna dell’Elemosina richiama, da sempre, tanti fedeli. Un grande movimento di popolo che riesce ad aggregare anche 5mila persone. E considerato quanto disposto dalle linee guida del Governo, con la distanza sociale da mantenere all’aperto, con l’ulteriore delimitazione di una piazza che avrebbe presentato numerose difficoltà nel garantire ingressi e uscite, con un Piano di sicurezza che avrebbe limitato a poche decine di fedeli la presenza in piazza, abbiamo ritenuto opportuno evitare la Santa Messa all’aperto».

«La Festa della Madonna -sottolinea ancora il prevosto- non è un fatto parrocchiale bensì cittadino e l’ultima cosa che va fatta è creare qualunque problema di ordine pubblico».

«Del resto, anche a Catania, in relazione alle festività estive agatine, si è evitato qualsiasi occasione di assembramento.Le celebrazioni del novenario rimangono. La santa messa verrà anche trasmessa anche in tv. E, di certo, il culto della Madonna non verrà meno».

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Chiesa

Video-lettera al sindaco dall’oratorio Don Bosco: «Ti affidiamo i nostri sogni»

Amore e speranza per la città, Bonanno: «Il mio impegno perché ognuno sia orgolgioso di Biancavilla»

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«Caro sindaco, chi ti scrive siamo noi, i piccoli della parrocchia Annunziata…». Una video-lettera indirizzata al primo cittadino di Biancavilla, Antonio Bonanno, al termine delle attività dell’oratorio inclusivo “Tu X Tutti”. L’hanno scritta i ragazzini dell’oratorio “Don Bosco” dopo tre settimane di incontri (aperti anche ai diversamente abili), laboratori nei quartieri, gite in montagna e al mare. Tutte le attività hanno ruotato attorno al tema centrale del “prendersi cura degli altri”.

E proprio queste riflessioni hanno portato i giovanissimi dell’oratorio a scrivere al sindaco per «raccontare la loro esperienza per le strade» di Biancavilla: «Tu Biancavilla la conosci bene, si sa, o non saresti Sindaco, ma possiamo dirti che per noi è stata una vera scoperta, anzi una riscoperta».

«Avere cura di ciò che ci sta attorno non è solo rispettare il creato e quanto ci è stato donato da Dio ma è anche conoscere questo splendido regalo e soprattutto imparare ad amarlo e a custodirlo», sottolineano i piccoli dell’oratorio.

E proseguono: «Biancavilla è una realtà che cresce come facciamo noi, con noi, ed è per questo che ci siamo finti degli esperti architetti e con l’aiuto di animatori ed educatori abbiamo immaginato un belvedere nuovo come simbolo della nostra città del futuro, pulita e a portata di tutti».

Lo sguardo al futuro

Da qui, lo sguardo rivolto al futuro: «Vogliamo una Biancavilla organizzata, ma soprattutto valorizzata, perché in fondo non possiamo solo essere influencer criticoni e senza sogni. Forse tra noi, piccoli cittadini che crescono, ci sono già dei futuri medici, avvocati e, perché no, prossimi sindaci e assessori. Non vogliamo crescere in un mondo che non ci appartiene ma, al contrario, vogliamo appartenere a questo mondo, ed è per questo che ci rivogliamo a te, caro Sindaco: per affidarti i nostri sogni, le nostre speranze e soprattutto i nostri progetti».

Già, la speranza dei piccoli cittadini di Biancavilla: «Abbiamo in mente una Biancavilla speciale, accogliente e bella, così come l’hanno trovata i nostri antenati quando l’hanno fondata. Se l’hanno chiamata Callìcari, “bella contrada”, ci sarà un motivo. Ecco, caro Sindaco, siamo ai saluti. Visto che tu hai le chiavi della nostra città e hai tante responsabilità nei nostri confronti vogliamo proporti un accordo: tu ci prometti che ti prenderai cura dei nostri alberi, delle nostre panchine, delle nostre strade, ma anche dei nostri anziani e delle nostre mamme, e noi faremo in modo che nella Biancavilla che erediteranno i tuoi figli ci sarà sempre un posto per chi vorrà renderla sostenibile e sicura, diventando proprio noi i suoi angeli custodi. Abbi cura di tutti noi! Con affetto, i tuoi piccoli grandi concittadini».

Bonanno: «Darò il mio impegno massimo»

L’appello dei piccoli dell’oratorio è stato subito accolto dal sindaco Antonio Bonanno, che ha definito la testimonianza “bellissima” e si è emozionato, apprezzando la loro «autentica volontà di essere cittadini attivi di Biancavilla, sempre propositivi e mai brontoloni».

E ha garantito: «Accetto con gioia di rinnovare, come mi chiedete, il mio impegno per la cura di strade, piazze e alberi e per i nostri anziani, le nostre mamme e i nostri piccoli. Darò il mio massimo, ragazzi cari, affinché ciascuno di voi possa essere orgoglioso di vivere in questa città. Grazie, ragazzi. Contate sempre su di me».

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