Cronaca
Luca Arena ed il corteo di giovani: «No alla mafia, vivere con dignità»
“Triangolo della vita” è stata l’iniziativa antimafia che ha idealmente accomunato in segno di speranza le comunità di Biancavilla, Adrano e Paternò. Diverse le rappresentanze di alunni appartenenti alle scuole elementari, medie e superiori. Prima il raduno a Villa delle Favare, poi il corteo di studenti che ha percorso via Vittorio Emanuele fino a piazza Roma per esibizioni, animazione e spunti di riflessioni lanciati dal palco.
A volere l’iniziativa, che ha trovato il patrocinio del Comune di Biancavilla e l’adesione di diverse realtà associative biancavillesi, è stato Luca Arena, il giovane imprenditore taglieggiato dal pizzo che ha collaborato con magistrati e carabinieri, consentendo di falciare buona parte del clan locale attraverso il blitz “Onda d’urto”. Un’operazione che ha avuto un’ulteriore appendice con il successivo blitz “Reset”, per il quale è stato determinante l’altro fratello, Giuseppe Arena.
Adesso Luca è sotto protezione, in una località protetta (così come il fratello e i genitori). Ma ha voluto fortemente l’iniziativa perché quello che le vecchie cronache indicavano come il “Triangolo della morte” possa essere il “Triangolo della vita”.
Non sono mancati, non a caso, gli interventi dei sindaci di Biancavilla, Adrano e Paternò, Antonio Bonanno, Angelo D’Agate e Nino Naso, così come rappresentanti dei carabinieri della Compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla e dell’associazione antiracket Libera Impresa, che ha seguito ed assistito nel suo percorso Luca Arena. Interventi davanti agli alunni pure da parte di Filippo Casella, altro noto imprenditore antiracket.
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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Daniela
18 Marzo 2019 at 16:27
Nn c’è niente di personale…leggo tutti i giorni questa testata giornalistica e dico quello Ke penso..lo ripeto da ki e stata rappresentata questa bellissima iniziativa? sono libera di dillo o no!e poi gentile signore nn c’era bisogno di sottolineare ciò Ke farà un pubblico ministero… Allora Ke vuole dire ke quello Ke dice un giudice e di poko conto. Cmq saluti cordiali a lei.
Biancavilla Oggi
18 Marzo 2019 at 14:31
Gentile Daniela, evitiamo di fare confusione. La persona che ha promosso l’iniziativa antimafia non c’entra nulla con la notizia, pubblicata da Biancavilla Oggi, a cui lei fa riferimento. Non si capisce perché avremmo dovuto fare domande su questioni che riguardano altri. Ad ogni modo, va anche detto che nei confronti della persona che formalmente risulta indagata, il pubblico ministero Andrea Bonomo ha già specificato che chiederà l’archiviazione, ritenendola cioè credibile e non collusa. Ovviamente daremo notizia degli ulteriori sviluppi, qualsiasi essi siano. Ma evitiamo di confondere i fatti e gli elementi oggettivi con le interpretazioni personali. Saluti cordiali.
Daniela
18 Marzo 2019 at 8:48
Io credo Ke nn sia giusto nn esprimere ciò Ke si pensa e nn e cattiveria e solo ke questo può dire ciò Ke vuole voi giornalisti avete fatto delle domande a questo… ma nn avete fatto nessuna domanda al ragazzo su un articolo Ke qualke settimana indietro avete pubblicato col titolo”Sorpresa il teste risulta indagato” visto Ke l iniziativa era su un argomento molto importante ritengo Ke e stata rappresentata da kiiiiii……indignata… nn aggiungo altro…
Nicola Santangelo
17 Marzo 2019 at 18:24
Bella iniziativa, ma i fans della #bellabiancavilla dove sono? E quelli “contro tutte le tirannidi”? Tutti latitanti, silenziosi e introvabili. Veramente imbarazzante.
Pennisi Antonio
15 Marzo 2019 at 18:25
Ho notato che la partecipazione dei nostri politici non spiccava. Cara Biancavilla Oggi, perché non fate l’elenco dei consiglieri comunali e degli assessori che hanno disertato il corteo contro la mafia? A futura memoria. Complimenti ai promotori, tirata d’orecchie ai nostri politici insensibili verso i temi dell’antimafia.