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La valanga grillina a Biancavilla: un 53% del M5S che travolge il Pd

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Gli attivisti M5S in occasione delle Amministrative del 2013

L’esito delle elezioni politiche 2018 a Biancavilla non lascia spazio ad interpretazioni: il Movimento 5 Stelle straccia in primis i Dem. E fa un balzo di +24% rispetto alle consultazioni del 2013. Gli attivisti locali pensano al dopo-Glorioso: «Biancavilla merita il cambiamento».

 

di Vittorio Fiorenza

Una valanga a cinque stelle, che ha travolto tutti i partiti. Biancavilla, con un’affluenza ai seggi del 59%, ha tributato un consenso elettorale al M5S con numeri senza precedenti: oltre il 53% al Senato della Repubblica, stessa percentuale sfiorata per la Camera dei deputati. Rispetto alle ultime elezioni politiche, un balzo in alto: +24%. Un dato che spazza via in un solo colpo etichette e cliché della politica locale. Biancavilla feudo della sinistra? Una volta. Non più.

Il Partito democratico si attesta al 12% per il Senato e non arriva al 10% per la Camera. Rispetto alle Politiche del 2013, i Dem a Biancavilla hanno dilaniato un bagaglio di circa l’11% di voti. Un tonfo senza precedenti che lascia i militanti sotto choc.

Al di sopra del Pd, si piazza Forza Italia con un 17-18% (nel 2013 il Pdl aveva sfiorato il 24%). Il resto delle forze politiche in capo raggiungono percentuali ad una sola cifra: Liberi e Uguali sotto il 2%, l’Udc tocca quasi il 5%, mentre la Lega sorprende con un 4%.

Ma è l’exploit del movimento fondato da Beppe Grillo che salta agli occhi. Gli attivisti locali gongolano di questo 53%, fino a spingerli a farsi avanti per un eventuale impegno diretto alle prossime Amministrative, che tra alcuni mesi cestineranno il decennio Glorioso, la cui coalizione si muove ormai in ordine sparso.

La nota sulla pagina Facebook del M5S di Biancavilla: «Anche la comunità di Biancavilla, nonostante le difficoltà, i dubbi, le paure, ha dimostrato la propria, indiscutibile voglia di cambiare. A tutti coloro che hanno avuto il coraggio di sostenere il M5S, di rivendicare con forza la propria volontà di essere liberi, di non cedere allo sconforto ed alla rassegnazione, diciamo “grazie”, di cuore. A tutti coloro che sono rimasti a casa pensando che tanto votare non serve a nulla, che le cose non si possono cambiare, diciamo “abbiate fiducia in noi”, incontriamoci, risvegliatevi e solleviamoci tutti insieme. A tutti quanti infine, vogliamo dire, con l’energia e la passione che ci contraddistinguono: oggi abbiamo dato un fortissimo segnale di cambiamento, ma adesso non dobbiamo fermarci. Biancavilla merita di essere ispirata da quello stesso Movimento che sta risvegliando e trasformando l’Italia. Questo è solo l’inizio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Dino

    5 Marzo 2018 at 15:16

    Quando le cose continueranno ad andare male e le persone naturalmente si lamenteranno, perche non sanno fare altro, io rispondero’ : A votarli sei stato tu! (perche io a votare non ci vado)

    M5S : i finti rivoluzionari del sistema per ingabbiare la rabbia popolare.
    Nel 2013 congelarono più di 9 milioni di voti in altro modo probabilmente lo faranno anche adesso. Presto o tardi coloro che come una massa di pecore li hanno votati scopriranno che il loro teatrino e’ solo fumo negli occhi. Per un italia senza sovranita’ dal 1947 con la sua costituzione truffa la piu ambigua truffaldina ed immorale del mondo.
    Segui il Mo-Vi-Mento 5 Stelle e trovi Beppe Grillo. Segui Beppe Grillo e trovi Casaleggio, segui Casaleggio e trovi Sassoon, segui Sassoon e trovi Rothschild con la BCE e tutti i suoi scagnozzi…. e con la famiglia dei banchieri globali sionisti Rothschild che quasi nessuno conosce finisci di seguire, perché sei arrivato al capintesta!
    Ma pensate davvero che le elezioni in Italia siano libere e rispondono all’effettivo risultato elettorale? Ma pensate davvero che chi va a fare politica sia onesto e dedichi il suo operato per il bene della collettivita’ ? Solo gli sciocchi possono pensare una cosa simile. Solo gli sciocchi credono che i risulati elettorali siano risultati reali e che i loro candidati siano onesti se non per interessi personali. Fatevene una ragione cari cittadini votare e’ una presa in giro la democrazia e il “popolo sovrano” NON ESISTE. Tutti i veri e profondi cambiamenti della Storia sono sigillati col sangue e solo col sangue potranno essere ribaltati rassegnatevi.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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