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Il fotovoltaico arriva alla “Bruno” Glorioso inaugura, il M5S punzecchia

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Attivato un impianto di 90 kw. Secondo il Comune consentirà un risparmio di 18mila euro all’anno e un utile di 12mila. Il sindaco: «È un bel momento». I Cinque Stelle: «I fautori del mega appalto hanno partorito il topolino».

 

7 novembre 2016: il fotovoltaico arriva in un edificio pubblico di Biancavilla. All’Istituto comprensivo “Antonio Bruno” attivato un impianto di 90 kw, su idea progettuale del Comune, nell’ambito del “Piano Operativo Interregionale 2007-2013”, presentato al Ministero dello Sviluppo Economico, che ha assegnato un finanziamento di 200 mila euro.

Secondo quanto comunica l’amministrazione comunale, ci dovrebbe essere un risparmio di 18mila euro all’anno e un “utile” di altri 12mila.

Il progetto-pilota riguarda una delle scuole che risulta maggiormente “energivora”, secondo i dati e la dimensione scolastica: la scuola ospita sia gli alunni dell’istituto “Bruno” sia gli studenti del Secondo circolo didattico di via dei Mandorli.

Nel corso di una cerimonia c’è stato il passaggio materiale di contatore.

«È un bel momento per Biancavilla – ha detto il sindaco Glorioso – dotiamo la città di un impianto moderno e ad impatto zero sull’ambiente, un modo pure per risparmiare davvero e reinvestire le risorse in altre attività per i ragazzi e a tutela dell’ambiente».

La questione del risparmio energetico e degli impianti alternativi erano stati argomenti caldi della campagna elettorale. Era stato il Movimento Cinque Stelle, in particolare, a contrastare a Glorioso, nella sua prima giunta, un mega appalto sul fotovoltaico, poi di fatto naufragato per ragioni mai chiarite formalmente. Appalto su cui anche la deputazione “grillina” si era rivolta preventivamente alla Procura della Repubblica.

Lo stesso movimento biancavillese ha diffuso una nota, in riferimento all’impianto attivato nel plesso scolastico.

«Purtroppo l’amministrazione Glorioso –viene specificato– arriva in grande ritardo su questo fronte. Suonano ridicoli i toni trionfalistici per l’installazione di oggi. Va anche ricordato che l’amministrazione si era intestata un mega appalto che, in cambio di un presunto risparmio per i cittadini, avrebbe consentito a privati ingenti guadagni. Per fortuna quell’appalto ha fatto flop e non ha avuto seguito, anche grazie alle battaglie del M5S, che ha da tempo indicato le soluzioni progettuali per un vero risparmio e una vera efficienza energetica. Purtroppo, il Comune resta al palo, ai danni dei cittadini. Ecco perché l’impianto alla “Bruno” significa avere partorito un topolino».

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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