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Baratto amministrativo, ecco come non pagare (legalmente) le tasse

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Proposta dei consiglieri del Nuovo Centrodestra: in cambio di manodopera ci si potrebbe mettere in regola con i tributi non pagati. Una possibilità prevista dal decreto “Sblocca Italia” e già sperimentata in alcuni comuni. 

 

di Vittorio Fiorenza

Se avete accumulato tasse e tributi comunali senza averli pagati, adesso al Comune di Biancavilla potrebbe presentarsi un’occasione per mettersi in regola, senza dovere sborsare un centesimo. Anziché pagare i bollettini arretrati, potreste rientrare in quella fascia di cittadini che può azzerare i debiti aperti con il Comune (fino al 2014) in cambia di lavori di pubblica utilità.

Si tratta ancora di una proposta, che i consiglieri Ada Vasta e Mario Amato del Nuovo Centrodestra hanno inviato al Consiglio Comunale, a cui spetta deliberare il relativo regolamento, che va poi attuato dall’amministrazione Glorioso. Ma è un’opzione già sperimentata in altri comuni e prevista dal decreto “Sblocca Italia”.

Le tasse che non si sono pagate, in sostanza, si barattano con manodopera per pulizie di spazi pubblici, manutenzioni in piazze e strade, ristrutturazioni di immobili comunali. In mancanza del pagamento della Tasi, per esempio, per mettersi in regola col Comune ci si può impegnare per un certo numero di ore nella pulizia della villa comunale. O se si vuole “barattare” l’Imu, si possono pulire i parchi gioco, che in genere restano sporchi.

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La consigliera Ada Vasta

«Siamo convinti –spiega la consigliera Vasta– che bisogna favorire forme di cittadinanza attiva, anche per venire incontro alle fasce più deboli della comunità biancavillese, promuovendo al tempo stesso il senso civico e la cura del nostro paese. È evidente che la situazione economica di grave crisi che sta attraversando il nostro territorio ha determinato, per alcune fasce sociali di cittadini, l’impossibilità a pagare i tributi comunali».

Necessario, adesso, è che l’assemblea cittadina approvi quanto prima il regolamento, di cui il Ncd ha proposto una bozza di appena 10 articoli con tutti i dettagli operativi e i requisiti perché i cittadini facciano richiesta di usufruire del “baratto amministrativo”.

«Una volta approvato il regolamento -continua la consigliera Vasta- e deliberati i progetti sarà possibile consentire a cittadini con un Isee non superiore a 8500 euro, che hanno tributi comunali non pagati fino all’anno 2014, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati, di svolgere le suddette attività in sostituzione del pagamento dei tributi. Tale forma di intervento offre un doppio vantaggio in quanto da un lato, i contribuenti in difficoltà potrebbero assolvere ai propri doveri e dall’altro, il Comune può usufruire di forza lavoro, in un periodo in cui sono diminuite notevolmente le risorse economiche».

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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