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Cronaca

Interferenze illecite per favorire una donna: Nino D’Asero rinviato a giudizio

Scandalo Interporti siciliani: il politico di Biancavilla a processo con Marco Falcone e Gaetano Armao

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Nino D’Asero rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo della Società Interporti siciliani. L’ex deputato regionale, nonché ex sindaco di Biancavilla, sarà processato dinanzi i giudici della terza sezione penale del Tribunale di Catania. Udienza fissata il 26 settembre. Assieme a lui sono imputati in qualità di ex assessori del governo Musumeci, Gaetano Armao e Marco Falcone, l’ex assistente di quest’ultimo, Giuseppe Li Volti, l’ex amministratore della Sis Rosario Torrisi Rigano, la dipendente dell’Interporto, Cristina Sangiorgi, e l’imprenditore del settore della logistica Luigi Cozza. Tutti a processo su decisione del Gup Marina Rizza.

A vario titolo rispondono di induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione per un atto contrario ai propri doveri d’ufficio e contraffazione e uso di pubblici sigilli.

In particolare, D’Asero, che era stato posto ai domiciliari, avrebbe esercitato interferenze illecite su Torrisi Rigano, tramite alcuni politici regionali. Interferenze finalizzate dapprima alla revoca del licenziamento per giusta causa della Sangiorgi (cui era legato sentimentalmente), poi a garantirle una posizione lavorativa alla stessa gradita nell’ambito dell’azienda. Ed infine, ad omettere l’avvio di doverose procedure disciplinari, con l’irrogazione delle relative eventuali sanzioni per il rifiuto di svolgere gli incarichi affidatile, così come per il rifiuto della donna di lavorare in smart-working durante la prima fase della pandemia.

Nel merito, gli esponenti regionali cui D’Asero si sarebbe rivolto al fine di intercedere in favore della donna sarebbero Falcone e Armao, nonché Li Volti, i quali avrebbero esercitato pressioni sull’amministratore unico della SIS, al fine di far revocare il licenziamento della dipendente.

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Cronaca

Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne

La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese

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Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.

La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.

La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.

Atti violenti pure all’ospedale

Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.

All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.

Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.

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