Detto tra blog
I lamentosi del lamento perpetuo: antropologia dei biancavillesi al bar
In questi ultimi giorni, nelle discussioni intuili paesane ha fatto irruzione un tema “esasperante”


Seduto in un bar della ridente cittadina di Biancavilla, sorseggiando un caffè senza zucchero, mi è capitato di sentire involontariamente (non così tanto) i discorsi dei tavoli vicini. Discorsi sempre più incentrati su lamentele legate al nulla.
Una volta, le lamentele riguardavano i capo chiurma, i massara o il politico di turno. Oggi questi discorsi si sono tramutati in esternazioni cariche di nulla, che si traducono in niente! Quindi, ecco una sfilza di lamentele legate a: condizioni climatiche (troppo caldo, troppo freddo, troppo sole, troppo nuvoloso) o costi legati alle spese paesane (posteggi che si pagano, spazzatura cara, Imu, multe…).
Insomma, il biancavillese medio è fatto così! Si lamenta del lamento quasi standard e ripetuto. Ma ecco che improvvisamente, negli ultimi giorni, hanno fatto irruzione loro. Coloro su cui si stanno concentrando tantissimi nostri cittadini. Coloro che stanno distogliendo gli abitanti di Biancavilla dal pranzo o dal fare sogni tranquilli. Sì, sono loro: le mosche.
Le mosche sono veramente fastidiose. Il loro ronzare suscita esasperazione. Sono ngutti. Ma il biancavillese medio non capisce che se vuole affrontarle deve prendere l’ammazza mosche o cacciarle con destrezza. Il più delle volte, invece, risulta essere più facile sempre e solo lamentarsi. Perché il lamento è parte essenziale dell’antropologia biancavillese. Per qualsiasi cosa, anche inutile. Come lo è questo articolo. Lamentatevi pure.
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Se anche a Biancavilla l’Etna è ritenuta femmina ci sarà pure un motivo?
Ho affiancato tante donne che guardano il futuro con occhi pieni di luce, grande grinta e passione




Che le donne in cantiere siano rare, ok, lo abbiamo capito. Ma questa volta non voglio più sottolineare il maschilismo e la disparità nel mio settore, perché sarei ripetitiva. Il tempo mi ha fatto maturare altre prospettive e altre riflessioni durante questo meraviglioso percorso nel mio straordinario paese: sì, straordinario!
Siamo abituati a trovare solo i difetti del nostro piccolo centro, che sicuramente ci sono, per carità. Ma girando tutto il giorno per le vie e molte case di Biancavilla, vedo solo “bellezza”. Non la bellezza che immaginate voi. Io incontro bellezza di anime tutte al femminile!
Vorrei elencarle ad una ad una le grandi Donne che ho affiancato nei loro sogni, nelle loro imprese e nelle loro lotte. Donne che guardano il futuro con gli occhi pieni di luce, con grande grinta, passione, senza mai tirarsi indietro alle sfide della vita.
Ho affiancato donne che hanno deciso di uscire fuori, allo scoperto, perché orgogliose del loro successo. Donne fuori dall’ordinario che hanno messo tutte se stesse per vedere realizzati i loro sogni. Donne che sfidano i luoghi comuni non per spiccare, ma per sbocciare. Colleghe, Collaboratrici, Amiche, Clienti… Tutte Donne con una marcia in più, piene di voglia di fare, di iniziative e di grande cuore verso gli altri.
Una cosa è certa, nessuna di loro sta a casa a fare “la maglia”, le cosiddette “casalinghe” sono un miracolo della natura…non solo con grande amore donano tutte se stesse per i loro cari, ma a volte vanno oltre e si occupano anche di realtà molto delicate e complesse del nostro comprensorio dedicando il loro tempo libero al prossimo.
Le chiamo le Super Donne di Biancavilla: designer, imprenditrici, artiste, avvocatesse, lettrici e scrittrici, madri, architette e – perché no? – “influencer”, dottoresse, ingegneri, commercianti, manager, insegnanti… Sì, esistono tutte queste donne a Biancavilla: sono loro che portano a Biancavilla la vera magia e sono sicura che saranno loro a cambiare questo nostro paese ma, a volte, siamo troppo ciechi per vederlo e troppo ottusi per capirlo.
Questa vera e fondata realtà è poco visibile. E poco se ne parla… perché, citando ancora una volta il mio grande saggio in cantiere, “le donne devono stare a casa”! Quindi, qualsiasi traguardo femminile è visto come deleterio per una società “patriarcale”. Se poi non hai figli… Ahhh, apriti cielo! Servi a poco o quasi a niente!
Ma ci sarà un motivo perché la nostra amata Etna è donna, no? L’importante è non farla arrabbiare! Gli uomini di Biancavilla? Simpatici. Lavorano.
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