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Politica

Cantarella eletto segretario del Pd, la sinistra: «Una farsa, lo disconosciamo»

L’eredità lasciata dall’uscente Giuseppe Pappalardo, respinto intervento di Andrea Ingiulla teso all’unità

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Un Pd spaccato e dilaniato, a Biancavilla: ridotto alla conta e alla contrapposizione dei tesserati (molti dei quali veri e propri estranei alla militanza e sconosciuti all’impegno politico) in una guerra tra le due anime, per troppo tempo soffocata ed ora esplosa fragorosamente.

I retroscena dei cannoneggiamenti rivolti da una parte degli iscritti – quelli del gruppo storico della sinistra – verso il segretario uscente Giuseppe Pappalardo li ha svelati Biancavilla Oggi. Due lettere di accuse su presunte violazioni statutarie, «azioni poco limpide» per le Europee, «forzature e scorrettezze», mancata trasparenza sull’elenco dei tesserati.

Adesso, la contrapposizione frontale con una contestata assemblea di partito, chiamata ad eleggere il nuovo segretario, dopo le dimissioni di qualche giorno fa di Pappalardo. Un’elezione scontata. Un solo nome in campo, come già anticipato dal nostro giornale: quello di Vincenzo Cantarella. Per lui, 72 voti su 114 iscritti. Tutto in continuità con il suo predecessore Pappalardo, delfino di Anthony Barbagallo.

Vincenzo Cantarella: da quarant’anni in politica, già presidente del Consiglio Comunale, già assessore. Ex comunista, poi Pds-Ds, poi la stagione dei Riformisti, quindi quella del Pd. Ed ora, il ritorno nella politica di prima linea.

Cantarella segretario? «Non in mio nome»

Ma la sua è un’incoronazione macchiata. La minoranza del Pd lo disconosce, contesta la sua elezione, ribadisce il ricorso alla commissione di garanzia per una convocazione, ritenuta illegittima, dell’assemblea.

«Una farsa», viene definita senza mezzi termini la sua elezione dall’area sinistra del Pd, che in questa fase ha fatto riferimento ad Alfio Distefano, quale presidente del circolo. “Non in mio nome”, è il titolo eloquente del comunicato con cui si disconosce l’elezione di Cantarella.

A nulla è servito l’intervento di Andrea Ingiulla, già candidato sindaco del Pd alle scorse Amministrative, per fare passare una mozione volta all’unità e ad una «soluzione transitoria e pacificatoria che avrebbe dovuto condurre il partito all’imminente stagione congressuale per eleggere un segretario unitario, condiviso e di rinnovamento».

«Aggressione verbale, quasi fisica»

Parole di fuoco e nuove pesantissime accuse, quelle contenute nella nota stampa: «Il gruppo storico della sinistra biancavillese, che si riconosce nei valori del Partito Democratico, è stato oggetto di un’aggressione verbale e quasi fisica durante la lettura della mozione unitaria che era stata proposta e che ha comportato una sospensione dei lavori assembleari. Approfittando  della sospensione dei lavori assembleari e dell’allontanamento di larga parte degli iscritti che, non condividendo i metodi autoritari e i modi con cui si è svolta quest’assemblea, aveva deciso di uscire dalla sede in segno di protesta. I pochi rimasti, in gran parte sconosciuti al Partito Democratico e che non hanno mai partecipato alla vita democratica dello stesso, senza alcun dibattito, hanno proceduto, con un colpo di mano, all’elezione del segretario senza nessuna verifica dei tesserati e senza che si verbalizzasse ciò che stava succedendo all’interno della sede».

Di scissione o fuoriuscita dal partito, tuttavia, nessuno ne parla. Anzi, c’è la ferma volontà a proseguire un impegno all’interno del partito.

«Resta l’amarezza – si legge nel comunicato – di una scelta divisiva che, a scapito dell’unità e della crescita del Partito Democratico, ha inteso privilegiare le ambizioni personali di qualcuno. Il gruppo storico della Sinistra biancavillese disconosce la figura del nuovo segretario , tuttavia continuerà l’impegno  politico, nelle dovute sedi, per la crescita del Partito e per la tutela dei diritti della comunità biancavillese».

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Politica

L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars

L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo

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© Foto Biancavilla Oggi

Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.

Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.

I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».

L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.

Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.

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