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“Ultimo atto”, chiesto il rinvio a giudizio per il clan di Pippo Mancari “u pipi”

Udienza preliminare: l’amministrazione Bonanno è parte civile, assenti le vittime delle estorsioni

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Udienza davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, Luca Lorenzetti, per trattare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti di 18 soggetti coinvolti nell’inchiesta “Ultimo atto”.

Le indagini, nel settembre 2023, aveva portato ad un blitz dei carabinieri per reati di associazione mafiosa, traffico di droga ed estorsioni. Al vertice dell’operazione criminale, Pippo Mancari u pipi, nome della vecchia guardia mafiosa di Biancavilla, che aveva ristrutturato il clan con giovani leve. Nello stesso ambito di inchiesta, anche il sequestro (finalizzato alla confisca) di beni ed attività imprenditoriali per un valore di 3 milioni di euro. In particolare, il clan gestiva il monopolio del trasporto merci su gomma (attraverso la cosiddetta “agenzia”) per le aziende di produzione agrumicola.

Oltre a Pippo Mancari, le richieste di processo riguardano: Salvatore Manuel Amato, Fabrizio Distefano, Placido Galvagno, Giovanni Gioco, Piero Licciardello, Nunzio Margaglio, Carmelo Militello, Nicola Gabriele Minissale, Alfio Muscia, Ferdinando Palermo, Mario Venia e Carmelo Vercoco (tutti erano stati sottoposti a misura cautelare in carcere). Assieme a loro pure Alfredo Cavallaro, Cristian Lo Cicero, Maurizio Mancari, Francesco Restivo e Marco Toscano (indagati a piede libero).

Gli avvocati di diversi imputati hanno chiesto il rito abbreviato. Il giudice deciderà nella prossima udienza, fissata per il 15 luglio.

L’assenza delle vittime di estorsioni

Nell’udienza preliminare si sono costituite le parti. Da rilevare, purtroppo, che tra le dieci persone indicate come parti offese (in quanto sottoposte al pagamento del “pizzo”), nessuna si è presentata per chiedere di costituirsi parte civile. Un segnale grave, che a Biancavilla ancora una volta fa riportare le lancette del tempo della legalità indietro agli anni dell’omertà e della paura. Di contro, invece, sono state ammesse come parti civili il Comune di Biancavilla e un’associazione antiracket.

In particolare, l’amministrazione del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano, aveva avanzato la richiesta «sia iure proprio, per ottenere il risarcimento del danno all’immagine della città e allo sviluppo turistico ed economico, sia quale ente preposto alla rappresentanza dei propri cittadini, per il pregiudizio arrecato dal reato all’ordine pubblico e al senso di insicurezza e pace sociale percepito nel territorio». L’ammissione del Comune ha riguardato tutti i reati, da quello di mafia al traffico di droga e all’estorsione.

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Viale dei fiori, denunce e 17mila euro di sanzioni per ubriachi e indisciplinati

In 59 sottoposti al controllo dei carabinieri: due adraniti sorpresi in stato di ebbrezza

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Posti di controllo lungo viale dei Fiori da parte dei carabinieri delle stazioni di Biancavilla e Adrano, con il supporto dei militari della Compagnia di Intervento Operativo CIO del 12° Reggimento “Sicilia”.

I militari hanno sottoposto a verifica un 36enne adranita, che era in sella alla sua moto di grossa cilindrata. Da subito, l’uomo ha evidenziato i classici sintomi di chi abusa di alcolici, come un andamento incerto e barcollante e difficoltà ad esprimersi correttamente. La conferma l’ha data etilmetro: il guidatore aveva un tasso alcolemico pari a 0,94 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada. Per questo motivo, è stato denunciato per guida sotto l’influenza di alcool. La moto è stata sequestrata. Al 36 enne è stata anche ritirata la patente di guida per la sospensione provvisoria.

Un altro adranita, 45enne, fermato alla guida dei una Mercedes, aveva un tasso di 1,79 g/l nel sangue. È scattata la denuncia, oltre al sequestro dell’auto e alla procedura penale.

Durante il servizio, poi, sono stati segnalati amministrativamente alla Prefettura due 20enni che avevano nelle tasche 1 grammo di marijuana a testa.

In totale, sono stati controllati 41 veicoli e 59 persone e contestate 20 sanzioni per violazioni al Codice della strada, colpendo quelle condotte di guida più pericolose, come chi viaggia parlando al cellulare o non indossa cinture di sicurezza e casco, con sanzioni per quasi 17.000 euro.

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