Politica
Pd in ebollizione: le lettere di fuoco degli iscritti, Pappalardo si dimette
Un partito spaccato: “Biancavilla Oggi” svela i retroscena di feroci scontri e pesanti accuse

Il Partito democratico di Biancavilla è ad una svolta. O così sembra. Le dimissioni – annunciate ad inizio marzo – del segretario Giuseppe Pappalardo sono arrivate soltanto adesso. La sua guida finisce dopo quattro anni: fu eletto nel maggio 2020, ma l’adesione al Pd risale al 2015, dopo l’abbandono dei lombardiani. Quattro anni alla guida: un periodo nel quale sono brucianti i risultati elettorali del partito (dalle regionale, alle politiche e fino alle europee). Vere e proprie disfatte. Mai così in basso, al punto che la Sinistra da trattore elettorale ai tempi di Manna è ridotta a forza marginale nel panorama politico locale. Il dato più eclatante riguarda le Amministrative, ormai destinato ai libri di storia. E non è certo imputabile soltanto alla retorica della «avanzata delle Destre». Le responsabilità non sono mai individuali, sia chiaro. Ma le dimissioni di chi ha guidato il partito erano state sollecitate da più parti da tempo.
«Le dimissioni? Un atto dovuto», lo avevano definito non pochi militanti, un secondo dopo l’esito elettorale con la sconfitta del Pd e di Andrea Ingiulla dell’anno scorso. Eppure le dimissioni arrivano solo adesso. La comunicazione a firma di Pappalardo è stata diffusa agli organi di stampa locali (esclusa Biancavilla Oggi).
Una decisione che – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – preceduta da giornate di forte tensione vissute all’interno del Partito Democratico. Le dimissioni di Pappalardo sono state formalizzate dopo riunioni in cui più esponenti gliele hanno chieste a gran voce. Una frattura fra la componente di Pappalardo (fedelissimo di Anthony Barbagallo) ed altre anime del partito, che si riconoscono, tra gli altri, nel presidente Alfio Distefano e nella vice segretaria Ornella Spalletta.
La “rivolta” degli iscritti
Toni alti di voce, chat infuocate, accuse di violazioni statutarie, persino pensieri censurati nella pagina Facebook del partito. Così, alcune decine di iscritti si sono rivolte ai vertici provinciali e alle commissioni di garanzia di tutti i livelli, provinciale, regionale e nazionale. L’oggetto della nota, datata 18 giugno, è già un messaggio di fuoco: «Richiesta dimissioni e di intervento per continue e ripetute violazioni dello Statuto da parte del segretario del circolo del Pd di Biancavilla».
«Il Circolo – viene sottolineato – è stato lasciato in una sorta di limbo, in attesa che il segretario desse seguito a quanto annunciato o riconsiderasse, nelle sedi appropriate, la sua decisione». E subito l’accusa ben precisa nei confronti di Pappalardo: «Il segretario, dimissionario in teoria, ma operante in quanto tale nei fatti, si rifiuta di portare a conoscenza del presidente dell’Assemblea di Circolo e della vicesegretaria, l’elenco degli iscritti come se si trattasse di uno strumento a proprio uso esclusivo e, cosa ancor più grave, pare che abbia intenzione di procedere egli stesso alla convocazione di un congresso di Circolo, con forme e formule non chiare ai dirigenti».
Da qui, la richiesta di garanzia di trasparenza e il coinvolgimento di tutti gli iscritti perché si arrivi ad un congresso. «Certo è – si specifica nella missiva – che un segretario di circolo, vere o presunte che siano le sue dimissioni, non possa decidere da solo come, quando e con quale elenco degli iscritti, procedere o meno ad organizzare un congresso di Circolo e pensare così di determinarne l’esito».
Europee, ultimo di una serie di flop
Le accuse a Pappalardo riguardano anche la recente campagna elettorale per le Europee con un Pd sotto le 800 preferenze e un Antonio Nicita (sostenuto dal segretario e dal suo entourage) che si è fermato ad appena 168 voti, contro i 285 di Giuseppe Lupo (appoggiato dall’ala avversa). Pappalardo è accusato di non essere stato attivo e non «avere coinvolto la base ed i dirigenti ad azioni per far sì che il Pd raggiungesse un ottimo risultato alle elezioni europee e per ultimo assente durante le operazioni di spoglio». I firmatari parlano di «azioni poco limpide durante la campagna elettorale nei confronti del candidato Giuseppe Lupo, come aver strappato dei manifesti elettorali e buttato volantini nella pattumiera all’interno del circolo».
Di fronte ad un quadro simile, Distefano e Spalletta comunicano per email a Pappalardo che la base del circolo («quella parte conoscibile, vista la mancata trasparenza sull’elenco degli iscritti») si sarebbe riunita il 13 giugno. Tra gli argomenti in discussione, riorganizzazione interna del circolo e definizione di nuovi ruoli e responsabilità. Già, perché in tutti gli anni di guida Pappalardo, non è stato mai formato un direttivo. A quella riunione il segretario non partecipa perché – riportano gli scriventi – ritenuta «altamente lesiva della sua figura e onorabilità».
«Inutili sollecitazioni alle dimissioni»
Una distinta riunione viene convocata da Pappalardo per il 18 giugno. Una riunione con un nulla di fatto. Tanto è vero che questa mattina (20 giugno 2024!!!), la stessa base ha scritto una seconda missiva, più drammatica ed allarmata della precedente. Oggetto: «Impasse circolo Pd Biancavilla».
Secondo i firmatari, Pappalardo avrebbe «annunciato l’intenzione di convocare una riunione di circolo per eleggere un nuovo segretario. Tale decisione è stata presa senza interpellare gli iscritti. Senza aprire un dibattito interno. Senza creare le condizioni giuste per avviare una fase congressuale, doverosa in un partito che dovrebbe essere democratico di nome e di fatto».
Nell’occasione, i militanti firmatari hanno ribadito «le varie forzature e scorrettezze portate avanti negli ultimi mesi dal segretario. Nonostante le dichiarazioni rilasciate ai primi di marzo riguardanti la sua volontà di lasciare la carica, egli ha continuato e continua a tenere sotto scacco il circolo, spaccandolo irrimediabilmente. Inutili sono state le sollecitazioni che chiedevano le sue dimissioni e l’individuazione di soggetti che avrebbero potuto traghettare il circolo durante la fase congressuale per arrivare a un nome condiviso».
Gli iscritti? Un elenco “occulto”
Secondo la frangia di militanti, «il segretario ha più volte paventato la possibilità di passare direttamente all’elezione del segretario, avendo lui i numeri per farlo, rinnovando così una discussione animata già avvenuta durante la riunione del 3 gennaio scorso».
«In tale occasione, egli ha ammesso che la sera del 31 dicembre, avvalendosi del suo ruolo di responsabile organizzazione provinciale (doppia carica che non dovrebbe essere ammessa), ha controllato lo stato del tesseramento del circolo ed è “corso ai ripari”, testuali parole, facendo il maggior numero possibile di tessere per triplicare quelle già effettuate».
L’elenco degli iscritti resta un nodo da sciogliere. Nella missiva inviata a tutti i livelli, i firmatari lo definiscono «ancora occulto ed esclusivo appannaggio del Pappalardo».
Delusione e orgoglio
La lettera, nelle conclusioni, assume il tono della delusione e poi quello dell’orgoglio. Per storia, sentimenti e appartenenza.
«La riunione si è conclusa con l’abbandono della sede da parte degli iscritti, i quali si sono sentiti presi in giro e stremati dai toni surriscaldati, nonostante le numerose e vane richieste per portare a una scelta condivisa e democratica del futuro segretario. Teniamo a sottolineare che quando citiamo gli iscritti ci riferiamo alla base, allo zoccolo duro, al fulcro e al cuore pulsante di questa realtà partitica. Quella che ha seguito passo passo, casa per casa, il nostro candidato sindaco alle ultime comunali, quella che ha fatto politica nella nostra comunità e nella provincia, che milita e che era presente agli albori di questo partito. Quella che ha cresciuto le nuove generazioni e sulle quali vuole puntare e che risente fortemente di questo giogo dato dalle logiche regionali del capo corrente di riferimento del segretario».
Questi erano i toni stamattina. Oggi pomeriggio le dimissioni di Pappalardo. Lo stesso che vorrebbe giocare la partita per un nuovo segretario a lui gradito. C’è un nome, buttato lì: è quello dell’evergreen Vincenzo Cantarella. Ma bisogna fare i conti con “l’altro” Pd, uscito allo scoperto dopo anni di insofferenze silenziose.
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Politica
Diritti dei lavoratori e cittadinanza, a Biancavilla in 18mila chiamati al voto
Cinque quesiti sottoposti a referendum: i seggi saranno aperti nelle giornate di domenica e lunedì

Seggi aperti, nelle giornate dell’8 e 9 giugno (domenica dalle ore 7 alle 23) e lunedì (dalle ore 7 alle 15), per cinque quesiti referendari: 4 riguardano il mondo del lavoro e delle imprese, uno riguarda la cittadinanza agli stranieri. A Biancavilla, i cittadini chiamati alle urne sono 18.151. Gli aventi diritto al voto, più precisamente, sono 8718 maschi e 9433 femmine.
Di seguito, i testi dei quesiti che i cittadini troveranno in schede di diverso colore, su cui apporre una X sul sì o sul no.
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione».
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale».
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi».
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione».
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
AGGIORNAMENTO
(ORE 23.00) Un dato di affluenza bassissimo, al di sotto della media regionale e nazionale. Soltanto il 13,94% dei biancavillesi ha votato per i referendum: 2533 votanti su 18.151 aventi diritto. I seggi riapriranno lunedì, dalle ore 7 alle 15.
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