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Vasta inciviltà e “vie di fuga” tappate Ma c’è San Placido che fa il miracolo

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San Placido, ogni anno, come San Gennaro, compie un miracolo. Lungo il suo percorso non fa accadere nulla di pericoloso. Nulla di grave per chi vive o passeggia tra le vie del centro storico.

In questi giorni di festa, l’inciviltà regna sovrana. Non si tratta solo di un fenomeno di malcostume (camion, auto, scooter che tappano le “vie di fuga”).

Annualmente i venditori ambulanti, evidentemente dotati di scarso senso civico e dall’assenza di controllo della polizia locale o di altri organi comunali, non si curano minimamente delle necessità e delle difficoltà dei residenti del posto. Non considerano minimamente nemmeno i disabili, che hanno anche loro il diritto a partecipare alle festività.

L’atteggiamento di queste persone è inqualificabile, come sorprendente è il fatto che non vi siano controlli che scoraggino o puniscano queste manifestazioni di inciviltà.

Purtroppo questi episodi si ripetono da tantissimi anni durante la festa cittadina. Le persone che hanno una disabilità e i residenti si ritrovano davanti gli ostacoli dovuti alla maleducazione e al menefreghismo di politici locali, cittadini e commercianti. Non saper organizzare e ben gestire una festa è sintomo di scarsa capacità amministrativa del paese stesso.

Ma meno male che ogni anno San Placido ci fa il miracolo. Allora gridiamo insieme: Viva San Placido, salvaci non solo dalla lava e dalla peste ma da cittadini e amministratori selvaggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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3 Commenti

3 Commenti

  1. dino

    7 Ottobre 2016 at 9:57

    Questo e il paese dove l’illecito e di casa

    Vieni ha biancavilla

  2. Angela

    7 Ottobre 2016 at 1:46

    Semplicemente il caos! Ma perchè?

  3. Nicolino

    6 Ottobre 2016 at 18:16

    Di Glorioso ed i suoi sodali. Di quale amministrazione e controlli parliamo???!!!!

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Biancavilla insensibile alla strategia “plastic free”: chiude la “Casa dell’acqua”

In altre città è un successo, da noi è un flop: mancano senso civico, rispetto ambientale e cultura “green”

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di VINCENZO RUSSO

Era stata inaugurata due anni fa in piazza Don Bosco ed era stata annunciata come un’iniziativa di civiltà. La “Casa dell’acqua” era a disposizione di tutti: il prezioso liquido controllato ed adeguatamente filtrato ad un prezzo di 5 centesimi a litro. Ognuno, con una tessera acquistabile in alcuni punti vendita di Biancavilla, avrebbe potuto riempire proprie bottiglie. Un gesto semplice con una duplice finalità: risparmiare sull’acquisto di acqua ed evitare la disporsione di plactica. Un gesto che ogni cittadino attento alla comunità e alla causa ecologica (che riguarda tutti indistintamente) avrebbe dovuto compiere con convinzione.

Invece, poche decine di biancavillesi hanno usufruito del servizio, aderendo civilmente alla strategia “plastic free” e contribuendo ad una minore diffusione della plastica. Così, mentre in diverse altre città (anche vicine alla nostra), le “Case dell’acqua” sono ampiamente utilizzate, da noi si assiste all’esatto opposto.

A Biancavilla, la ditta che gestisce il servizio ha dovuto constatare la non sostenibilità. Pertanto, la piccola struttura di erogazione idrica di piazza Don Bosco – come recita un avviso – è destinata ad essere disinstallata. Anzi, il termine ultimo era stato già fissato per febbraio per gli utenti che ancora hanno credito da spendere.

Non è una buona notizia, questa. Perché Biancavilla si dimostra ancora una volta insensibile a regole di civiltà, al rispetto ambientale e alla cultura “green”. Che grande delusione! Mi chiedo quanti politici di destra e di sinistra abbiano utilizzato la “Casa dell’acqua”, giusto per dare l’esempio.

Dove sono i cosiddetti “ambientalisti” da tastiera? E dove sono coloro che in piazza Roma avevano parlato di “plastic free”? Forse era solo un pretesto per auto propaganda a favore di telecamere per poi andare a fare la spesa, riempendo la macchina di confezioni d’acqua in bottiglie e cellophan di plastica. Sta di fatto che su 8mila famiglie biancavillesi, soltanto alcune decine hanno usato la “Casa dell’acqua”. A loro va un plauso, a tutto il resto un velo pietoso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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