Cronaca
C’è un nuovo imputato per estorsione ai danni dell’agenzia Arena di Biancavilla
Rinviato a giudizio Marco Donzì, accusato di avere agito con minacce per la gestione di un’ambulanza
di VITTORIO FIORENZA
Estorsione aggravata e continuata ai danni della agenzia Arena di Biancavilla. Con questa accusa è stato rinviato a giudizio Marco Donzì, 39 anni, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari Andrea Filippo Castronuovo del Tribunale di Catania. L’uomo avrebbe agito in concorso con Alfredo Maglia, esponente del clan di Biancavilla assassinato ad Adrano nell’ottobre 2013. Ma anche con Davide Garofalo e Agatino Scalisi, imputati per omicidio volontario in procedimenti separati per il caso della “Ambulanza della morte”.
Il gruppo si sarebbe reso responsabile, secondo l’accusa, di «più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso». Azioni consistite in minacce e intimidazioni agli Arena, oltre all’imposizione «di cedere loro l‘utilizzo e la gestione dell’autombulanza intestata a Giuseppe Arena». L’intento del gruppo, una volta «detratte le spese di manutenzione, utilizzo ed assicurazione del mezzo» era quello, secondo l’accusa, di «dividere i guadagni con i clan mafiosi di Biancavilla e “Santangelo” di Adrano». Quindi un «ingiusto vantaggio consistito nella gestione dell’autoambulanza e dei relativi guadagni per il trasporto dei malati con pari danno per gli Arena che non potevano ricavare alcun utile dall’utilizzo del loro mezzo».
Blitz “Onda d’urto” e “Reset”: stesso contesto
Un contesto ben noto e documentato attraverso le inchieste “Onda d’urto” e “Reset”, oltre a quella sulla vicenda “Ambulanza della morte”. Dai relativi procedimenti, nella schiera degli imputati (alcuni dei quali già condannati in primo grado e secondo grado a severissime pene), mancava Donzì.
I fatti a lui contestati risalgono al 2012. Per lui, a causa di vizi formali e conseguenti stralci, si è proceduto separatamente. Fino al rinvio a giudizio deciso nell’udienza preliminare.
Costituiti come parte civile Orazio Arena con i figli Giuseppe e Luca (tutti sottoposti al programma di protezione per i testimoni di giustizia). Assieme a loro anche l’associazione antiracket “Libera impresa”. Donzì dovrà comparire nel luglio dell’anno prossimo davanti la prima sezione penale del Tribunale di Catania.
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Cronaca
Capelli trovati tra brioches e cornetti in un chiosco di Biancavilla: maxi-multe
Verifiche nei locali del centro storico, controlli a tappeto su strada: oltre 12mila euro di sanzioni

Operazione di controllo del territorio a Biancavilla da parte dei poliziotti del Commissariato di Adrano e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” con il supporto del Corpo Forestale, dell’Ispettorato del Lavoro e della Polizia Locale.
Controllati chioschi e pub per verificare l’osservanza delle normative previste per la vendita e la somministrazione di alimenti e bevande, oltre alle posizioni lavorative. Rilevate molteplici irregolarità, in alcuni casi anche gravi, al punto da comminare sanzioni per oltre 12mila euro.
Occhi puntati sui chioschi
Su tre chioschi controllati, due hanno evidenziato infrazioni rilevate dalla Polizia Locale. In particolare, accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico per cui ai titolari sono state contestate due sanzioni ciascuna di 173 euro.
Inoltre, in un chiosco, il Corpo Forestale ha rilevato prodotti privi di tracciabilità, tra sciroppi (25 litri), brioches e cornetti surgelati (30 chili), peraltro conservati in contenitori non idonei dal punto di vista igienico, al cui interno vi erano anche alcuni capelli. In questo caso, il titolare del chiosco è stato sanzionato per 1.500 euro e gli alimenti sono stati distrutti. Sono in corso, invece, gli accertamenti per i profili relativi alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, nonché sugli orari di lavoro.
Un pub ai raggi X
In un pub del centro storico, riscontrata la presenza di un lavoratore in nero. L’Ispettorato territoriale del Lavoro ha fatto scattare una maxi-sanzione di 5000 euro e una di 3.900 per lavoro in nero. Già in passato era stata accertata un’analoga situazione: sospesa l’attività, in attesa regolarizzi le violazioni.
Nel locale adibito a cucina, inoltre, il Corpo Forestale ha sequestrato e poi distrutto 17 chili di prodotti, freschi e congelati, di un valore commerciale di circa 300 euro, in quanto mancanti del necessario requisito della tracciabilità. Scattata la sanzione di 1500 euro, mentre il titolare è stato denunciato per frode alimentare in commercio, in quanto prodotti alimentari congelati erano spacciati come freschi, senza l’indicazione nel relativo menu.
Identificate 177 persone
Altro ambito dei controlli ha riguardato il Codice della strada. Complessivamente, i poliziotti hanno identificato 177 persone, di cui 21 già note alle forze dell’ordine, e controllato 60 veicoli, sospendendo dalla circolazione due auto per la mancanza della revisione e sanzionando altri conducenti per la mancata esibizione dei documenti, per il mancato utilizzo della cintura e del casco protettivo in sella agli scooter.
Individuate, infine, due persone di nazionalità marocchina, sprovviste di documenti. Pertanto, sono state condotte all’Ufficio Immigrazione della Questura di Catania per approfondimenti.
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FOCUS
Cronaca
Auto in fiamme nel cortile delle suore salesiane: panico tra gli abitanti
Il fuoco distrugge il mezzo di proprietà dell’Ipab, in corto circuito i cavi elettrici della zona

Forse un corto circuito o effetto del forte caldo. Un’auto è andata a fuoco nel cortile di via Mongibello, che affianca l’immobile delle suore salesiane. Il mezzo (di proprietà dell’Ipab ma in uso alle suore) era stata appena parcheggiata, di ritorno da un servizio a Catania. in poco tempo le fiamme l’hanno completamente distrutta.
Il fuoco ha lambito anche una saracinesca e il portone d’ingresso di un’abitazione. I cavi elettrici all’esterno degli edifici sono andati distrutti, generando un corto circuito, che ha mandato in fiamme anche i fili elettrici posti al di sopra dell’ingresso dell’istituto salesiano, dall’altro lato della strada. Tutta la zona ha subito lo stacco dell’energia elettrica.
Sono stati momenti di panico ed apprensione per gli abitanti della zona. Sul posto, a domare l’incendio, sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Paternò, visto che quelli di Adrano erano fuori per un altro intervento. Presenti anche i vigili urbani.
Adesso si lavora per rimettere in sicurezza i luoghi, provvedere alla bonifica e ripristinare l’elettricità. Tanta paura, per fortuna nessuna conseguenza per le persone. I danni sono da quantificare. Da parte dell’amministrazione Ipab sarà avviata la procedura per la copertura assicurativa.
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