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Cambio al vertice dei carabinieri di Biancavilla: De Giovanni comandante

Ha 36 anni ed è il più giovane comandante in provincia di Catania: in servizio a Biancavilla dal 2017

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© Foto Biancavilla Oggi

Nuova guida alla caserma dei carabinieri di via Benedetto Croce. Il maresciallo Francesco De Giovanni assume il ruolo di comandante della stazione di Biancavilla, sostituendo Fabrizio Gatta, trasferito dopo 4 anni a Trecastagni. Originario di Lecce, sposato e padre di due figli, De Giovanni ben conosce la realtà locale, operando a Biancavilla dal luglio 2017, distinguendosi per dedizione e professionalità.

Arruolatosi nel 2008, subito dopo la Scuola Allievi di Reggio Calabria, ha prestato servizio a Roma. Poi, altra fase formativa presso la Scuola allievi maresciali a Velletri e Firenze, consegeundo la laurea in Scienze giuridiche della sicurezza. Quindi la destinazione in Sicilia, prima a Palma di Montechiaro, poi a Biancavilla. Con i suoi 36 anni, ora è il più giovane comandante di stazione nella provincia di Catania.

«Assumo la guida della stazione con orgoglio», ha detto il mar. De Giovanni, sottolinenado come quello di Biancavilla «per l’Arma provinciale e regionale sia considerato un comando delicato ed importante». De Giovanni ha ribadito l’impegno a coltivare i rapporti con la comunità, le istituzioni locali e i cittadini, oltre alla sinergia già sperimentata con le realtà associative del territorio.

Tra le attività più rilevanti a cui ha partecipato c’è l’operazione “Callicari”: quattro arresti che hanno falciato un gruppo che gestiva lo spaccio di marijuana e cocaina a Biancavilla. Un’operazione che ha poi portato l’elemento di maggiore spicco, Vincenzo Pellegriti, a collaborare con la giustizia. Altro caso seguito dal mar. De Giovanni ha riguardato la scoperta di una tristissima vicenda di violenze e abusi su minori, grazie ad una denuncia formalizzata da una mamma di Biancavilla. Per tale attività, De Giovanni ed altri colleghi hanno avuto l’encomio dell’Arma.

Il saluto del sindaco Bonanno

Da parte del Comune di Biancavilla non è mancato il saluto al nuovo comandante e all’uscente. Il sindaco Antonio Bonanno e la presidente del Consiglio Comunale, Martina Salvà, lo hanno fatto in un incontro formale nell’aula consiliare, cui ha partecipato anche il comandante della compagnia dei carabinieri, Gianmauro Cipolletta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

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