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A Biancavilla un morto per coronavirus: la vittima è un professionista 70enne
L’uomo era ricoverato al “San Marco” di Catania, anche la moglie era risultata positiva ma asintomatica
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Aveva 70 anni ed era un professionista noto ed apprezzato a Biancavilla: è morto a causa dell’infezione di coronavirus. La notizia è stata appresa da Biancavilla Oggi attraverso fonti ufficiali e qualificate.
L’uomo era stato ricoverato all’ospedale “San Marco” di Catania, a seguito dei sintomi tipici provocati dal Covid-19, la cui infezione è stata confermata dal tampone positivo. A darne comunicazione era stato il sindaco Antonio Bonanno, lo scorso 4 settembre.
Da quel momento, il 70enne si trovava in ospedale a combattere contro il virus. Battaglia che, purtroppo, non è stata vinta, nonostante l’impegno profuso dal personale medico.
Pare che l’infezione sia emersa al rientro, assieme alla moglie, da un villaggio turistico di Palermo. Anche la donna, sottoposta a tampone, era risultata positiva al virus, ma senza avvertire o manifestare i sintomi della malattia.
«È una notizia davvero spiacevole. Tutto il mio profondo affetto alla famiglia: a nome della nostra città, vi siamo vicini». È il messaggio di cordoglio del sindaco Bonanno.
Al Circolo “Castriota”, sodalizio di cui faceva parte il professionista, esposta la bandiera a lutto.
Covid, le vittime biancavillesi ora sono due
Con il 70enne morto oggi, i casi letali di coronavirus a Biancavilla, dall’inizio dell’emergenza, salgono a 2. Il primo decesso risale al 4 aprile, quando all’ospedale “Garibaldi” era morto un 59enne biancavillese, in conseguenza all’infezione.
Poche ore prima della notizia di quest’ultimo decesso, il sindaco Bonanno aveva dato comunicazione via Facebook sulla guarigione di due biancavillesi precedentemente contagiati dal virus.
Si tratta dei due giovani, di 19 e 17 anni, ritornati da una vacanza a Malta, assieme ad alcuni amici, i cui esami avevano evidenziato la presenza del Covid-19.
Allo stato attuale, quindi, le persone che, a Biancavilla, risultano ufficialmente ancora “positive” al virus sono due (la moglie del professionista deceduto oggi e un anziano di 80 anni). Entrambi, comunque, non accusano sintomi e le loro condizioni non destano preoccupazione.
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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