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Covid-19, nuovo contagio a Biancavilla: anziano 80enne risultato “positivo”

Ne dà notizia ufficiale il sindaco Antonio Bonanno: per l’uomo è stato necessario il ricovero al “San Marco”

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«Altro caso di positività al Covid-19. Si tratta di un 80enne sintomatico, nostro concittadino, che dopo essere passato dal pronto soccorso del “Maria Santissima Addolorata”, è stato trasferito all’ospedale “San Marco” di Catania».

È quanto riporata su Facebook, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, dando così comunicazione ufficiale di questo ulteriore caso di contagio per il quale è stato necessario il rivoero in ospedale dell’uomo.

«Seguo le sue condizioni di salute e, intanto -specifica il primo cittadino- sono stati sanificati i locali del Pronto soccorso del nostro nosocomio. Non dobbiamo assuefarci a queste notizie e non dobbiamo sottovalutare nulla. Ma andiamo avanti senza allarmismi seppur con la massima prudenza e attenzione».

Aumentano i casi di infezione al Covid

La notizia dell’infezione contratta dall’anziano si aggiunge a quella di pochi giorni fa riferita ad un giovane di 19 anni di Biancavilla, anche lui risultato positivo al tampone, dopo il suo rientro da un viaggio a Malta assieme ad un gruppo di amici. Il ragazzo presenterebbe sintomi lievi. La sua famiglia è stata posta in quarantena, mentre i suoi compagni di viaggio sono stati sottoposti a tampone.

Un 19enne e un 80enne contagiati uno a distanza di pochi giorni dell’altro: due età opposte, dettaglio che dimostra -se ce ne fosse ancora bisogno- che il coronavirus non guarda nessuno in faccia e la sua diffusione resta un motivo di allarme.

Proprio sul fronte delle misure anti-Covid, il sindaco aveva convocato un vertice con forze dell’ordine e protezione civile per discutere di alcuni aspetti specifici.

«Le misure di prevenzione e sicurezza -aveva detto a margine dell’incontro- vanno incentivate e sostenute con ancora più convinzione: mascherina, distanza interpersonale, risciacquo delle mani. Tutto questo, perché l’emergenza non è affatto finita. Al contempo, abbiamo stabilito di mantenere accesi i riflettori su momenti potenzialmente critici come quelli del mercato settimanale e della movida.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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