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La saga di Star Wars: ecco le frasi più celebri

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Tra le saghe cinematografiche che sono passate maggiormente alla storia troviamo senza ombra di dubbio Star Wars. In men che non si dica si è trasformata in un prodotto apprezzato e amato in tutto il mondo. Un prodotto che si è declinato in un gran numero di ambiti e che tra qualche anno andrà a festeggiare i cinquant’anni dalla sua nascita.

Una saga che è diventata un vero e proprio cult, colei che ha lanciato a tutti gli effetti il genere fantascientifico. Nel 1977, come detto, venne lanciato al cinema il primo episodio, denominato “Episodio IV – Una nuova speranza”, della trilogia originale. Un percorso anche narrativo che, però, è stato modificato nel 1999, poco prima del nuovo millennio, quando si decise di proporre una nuova trilogia.

Il blog del casinò online di Betway ha deciso di realizzare un interessante approfondimento proprio su Star Wars. Nello specifico, il blog L’insider ha deciso di realizzare un’interessante classifica che riporta le migliori frasi di Star Wars e che sono rimaste centrali e impossibili da dimenticare nel corso degli anni.

“May the force be with you”

È la frase cult per eccellenza che, tradotta dall’inglese, significa “che la forza sia con te”. Nella classifica presente sul blog si tratta della frase che è stata scelta in prima posizione. Come tutti gli appassionati della ben nota saga sanno, questa frase è stata pronunciata da parte di Ian Solo, in un discorso fatto a Luke Skywalker.

Teatro di queste parole è stato il primo capitolo della famosa saga. Una frase che ha ottenuto un successo così clamoroso che si è deciso di riproporla anche nei successivi episodi. Secondo alcuni appassionati queste parole si devono ricollegare alla tradizione cristiana. Nello specifico, alla frase “Il Signore sia con voi”.

Parole cariche di significato, che esprimo alla perfezione i valori fondanti di ogni Jedi. Certamente la forza da un lato, ma dall’altro anche i concetti di speranza e di istinto. Aspetti che, inevitabilmente, vengono ripresi in un gran numero di occasioni nel corso dei successivi episodi della saga, in modo particolare pronunciati dalla saggezza di Obi-Wan Kenobi. Ormai, però, il loro significato è mutato, avvicinandosi molto di più al concetto di “fortuna”.

“La paura è la vita per il lato oscuro. La paura conduce all’ira, l’ira all’odio e l’odio alla sofferenza”

Per chi ha visto più e più volte la saga, questa frase rappresenta uno degli aforismi più belli di Yoda, pronunciata da parte di Anakin Skywalker nel corso dell’episodio che ha dato il là al presequel “La Minaccia Fantasma”.

Una frase che si basa soprattutto sul concetto delle emozioni e dell’importanza di saperle gestire in maniera corretta. Altrimenti, infatti, il rischio che si deve affrontare è quello di finire per percorrere strade decisamente poco raccomandabili. Secondo l’ANCODI, invece, l’odio e la paura sono concetti da sostituire con disprezzo e disgusto.

Al terzo e al quarto posto

Proprio sul gradino più basso del podio troviamo un’altra frase meravigliosa e molto apprezzata da parte dei fan della saga, ovvero “La festa è finita”. Lo scenario, in questo caso, è l’episodio “L’attacco dei cloni”, in cui la produzione scelse di comunicare il grande ritorno di Samuel L. Jackson, che ha interpretato il personaggio del Maestro Jedi Mace Windu.

Ai piedi del podio, invece, la frase “Era previsto che distruggessi i Sith, non che ti unissi a loro”. In questo caso, l’episodio in cui vengono pronunciate queste parole è quello de “La vendetta dei Sith”. Una frase che è stata pronunciata da parte di Obi-Wan Kenobi e che la versione attualmente si è leggermente modificata in “Se non puoi batterli unisciti a loro”.

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Sicilia, tra turismo e… tennis

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La Sicilia è sempre stata una delle mete preferite dai turisti per le vacanze. Il sole, il mare, le sue bellezze naturali, il grande patrimonio culturale sono tutti motivi per cui ogni anno la Regione viene presa d’assalto dai viaggiatori che la scelgono come destinazione per trascorrere qualche giorno di relax. Ogni parte dell’Isola ha le sue meraviglie da scoprire e non è difficile imbattersi in qualche visitatore anche in posti meno conosciuti e in periodi di bassa stagione.

Tuttavia, negli anni, la Sicilia è diventata nota anche per aver dato i natali a tanti sportivi di alto livello. Se si pensa al calcio, ci sono i vari Salvatore Schillaci e Giuseppe Furino, tra i migliori nel loro ruolo a suo tempo, con il primo che è arrivato anche ad un passo dal diventare campione del mondo con la Nazionale a Italia ’90.

Nel ciclismo, invece, c’è stato il grande Vincenzo Nibali, vincitore sia al Giro d’Italia che al Tour de France tra i tanti successi della sua carriera. Questi, insomma, soltanto per citare alcuni dei grandi nomi che hanno fatto esultare il popolo italiano in più di un’occasione.

Tra i vari sportivi che si sono presi i riflettori, però, ci sono anche alcuni tennisti e, in particolare, Marco Cecchinato, Salvatore Caruso e Gianluca Naso.

I migliori tennisti siciliani

Marco Cecchinato è di gran lunga il giocatore siciliano che ha ottenuto più risultati in carriera. Specialista della terra battuta, il classe ’92 nativo di Palermo è stato semifinalista al Roland Garros 2018 diventando così il terzo italiano nell’era Open ad aver centrato questo risultato. L’anno dopo si è issato addirittura al 16° posto del ranking mondiale, per un traguardo che forse neanche i più esperti di analisi delle statistiche legate alle scommesse e quote sul tennis si sarebbero mai aspettati essendo stato tagliato soltanto da otto azzurri prima di lui.

Il suo primo trofeo, invece, risale al 2013, quando si aggiudicò il Challenger di San Marino imponendosi in finale sull’attuale capitano della Nazionale di Coppa Davis Filippo Volandri. Il secondo arriva invece due anni dopo a Torino, dove nell’ultimo atto del torneo batté Kimmer Coppejans. Da quel momento in poi, è un’escalation continua, con il terzo titolo Challenger vinto a Milano contro Laslo Djere (attuale top 50 Atp), e il quarto conquistato a Roma l’anno dopo in finale contro Jozef Kovalik.

È l’inizio del suo percorso all’interno del tennis che conta che lo porterà poi, come detto, a giocarsi una storica semifinale al Roland Garros, dove venne sconfitto da Dominic Thiem. Per arrivarci, non solo eliminò giocatori importanti come Carreno Busta e David Goffin, ma si tolse anche il lusso di battere l’attuale numero uno del mondo e 24 volte campione Slam Novak Djokovic. Una partita epica per Ceck, così come viene chiamato dagli amici, e per tutta l’Italia, che da tempo non aveva un tennista che si spingeva così in avanti in uno Slam.

Purtroppo per il siciliano, quello rimarrà il miglior torneo della sua carriera, con la discesa in classifica che ebbe inizio già l’anno dopo nonostante la vittoria a Buenos Aires. Ciò che più gli è mancato da quel momento in poi, è stata la costanza di risultati, complice qualche acciacco di troppo che gli ha permesso di difendere i punti di alcuni tornei.

Un altro ottimo tennista siciliano è stato inoltre Salvatore Caruso, avolese classe ’92 che in carriera ha raggiunto la 76esima posizione nel ranking Atp come miglior piazzamento, mentre nel suo palmares ci sono due titoli del circuito maggiore. Tra i suoi migliori risultati ricordiamo la semifinale disputata a Umago nel 2019, il terzo turno al Roland Garros dello stesso anno e il terzo turno agli US Open della stagione seguente che ha contribuito a portarlo al 76° posto della classifica mondiale.

Oltre a loro, c’è stato poi Gianluca Naso, trapanese classe ’87 che prima di ritirarsi definitivamente dalle scene ha raggiunto un best ranking in 189esima posizione.

Le promesse della Sicilia

Mentre Cecchinato e Caruso si apprestano a disputare gli ultimi anni della sua carriera, altre due promesse del tennis siciliano stanno pian piano ritagliandosi uno spazio nel circuito maggiore femminile. Parliamo di Anastasia Abbagnato e Giorgia Pedone.

La prima è una palermitana classe 2003, nonché nipote della nota ballerina Eleonora Abbagnato. Ancora non ha ottenuto risultati importanti a livello Wta, ma sono in molti a scommettere su di lei in futuro. Stesso discorso anche per la Pedone, che a 19 anni si è portata intanto alla 276esima posizione del ranking mondiale oltre a vincere l’ITF di Santa Margherita di Pula nella stagione passata.

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