Biancavilla siamo noi
Una mamma: «Qui non c’è uno spazio giochi, forniamo noi la carta igienica»
Plesso dell’infanzia di via Pistoia a Biancavilla, appello al Comune e alla dirigente scolastica
La riorganizzazione attuata per effetto del ridimensionamento scolastico (a Biancavilla si è passati da 4 a 2 dirigenze) ha le sue conseguenze. Alunni, per esempio, che dal plesso “Cielo stellato” sono passati a quello di via Pistoia. Una mamma ci scrive: «Qui c’è molto degrado, soprattutto negli spazi esterni. I bambini non hanno un parco gioco in cui stare. C’è molta incuria, c’è sporco».
Nel plesso “Cielo stellato” c’erano degli scivoli e dei giochini. Le classi sono state dislocate ora non solo nel plesso di via Pistoia, ma anche in via Liguria e alla “Bruno” «Lì, a turno, i bambini uscivano, magari per 10 minuti, per giocare. Qui adesso tutto questo non è possibile. Gli esterni andrebbero riqualificati e da utilizzare nelle giornate di sole». Ci sono le strutture delle altalene, ma… mancano le altalene.
I genitori non hanno notato solo questo. «Mancano – ci segnala ancora la nostra lettrice – i rotoloni, le salviettine, la carta igienica e il sapone liquido. Sono cose mancanti. Materiale che non viene per nulla fornito. Viene usato il disinfettante per le mani, ma alla lunga “brucia”. Noi mamme, quindi, a turno, stiamo portando tutto l’occorrente per i nostri figli».
Per tutte queste ragioni, le mamme «contano di andare al Comune e parlare con la dirigente scolastica, chiedendo di intervenire per la parte di loro rispettiva competenza».
AGGIORNAMENTI
(10 ottobre 2024) Dopo la segnalazione ospitata nella nostra rubrica, in redazione giunge una comunicazione, che qui pubblichiamo: «Alla cortese attenzione della testata giornalistica “Biancavilla Oggi”, in qualità di rappresentante di classe della sez. D del plesso di via Pistoia comunico che come classe ci dissociamo dalla segnalazione pervenuta alla vostra redazione e abbiamo avuto un incontro in merito con la dirigente scolastica».
«La mia segnalazione è servita»
Per nostro scrupolo, abbiamo chiesto conto e ragione alla mamma che aveva evidenziato la problematica. Ecco cosa ci ha risposto:
«Sono a conoscenza dell’incontro di alcune mamme con la dirigente scolastica, che ha voluto che la classe del plesso di via Pistoia si dissociasse dal contenuto della mia segnalazione inviata alla vostra redazione. Vorrei ribadire che quanto da me affermato rappresenta la verità circa l’assenza di giochi negli spazi esterni e la mancanza di materiale (dalla carta igienica al sapone, alle salviettine) per i nostri bambini. Sono fatti oggettivi, non opinioni. La mia segnalazione, grazie a Biancavilla Oggi, è servita a smuovere le acque. Infatti oggi ho notato magicamente che è stata montata la dondola, c’era la piscina con le palline, c’erano i giochini montati. Fino al giorno prima nulla di tutto questo (come si vede pure dalle foto che vi ho inviato). C’è stato un intervento per una vasca sul tetto. Quindi questo articolo ha fatto bene, ha smosso le coscienze. Non mi importa che le mamme si siano dissociate dalla mia segnalazione. Capisco perfettamente certe dinamiche. Sono sicura che adesso avremo una più adeguata attenzione, a beneficio di tutti i bambini (compresi i figli delle mamme che si sono “dissociate”). L’unica cosa che mi importa è questa».
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Biancavilla siamo noi
«In visita turistica, multato per avere sforato di 1 km/h: non verrò più qui»
Ss 284, un lettore ci scrive, raccontandoci la sua esperienza con i vigili urbani di Biancavilla
Il 16 agosto scorso, desideroso di far conoscere le “nostre” bellezze naturali ed architettoniche anche ad un mio cugino americano, partivo in auto diretto al Castello di Nelson in territorio di Maniace, provincia di Catania. Una strana peripezia, forse dovuta ad errate indicazioni del navigatore ed una segnaletica lacunosa, ci ha fatto vagare per contrade sconosciute fino all’ora di pranzo e così, girando alla ricerca di un ristorante, sono incappato in un autovelox.
Grazie al quale il Comando di Polizia Locale del Comune di Biancavilla (competente per territorio) ha determinato quanto segue: «Alle ore 12, 28 sulla (famigerata, mia aggiunta) Ss 284 dir. Catania – Randazzo procedeva km 76 in un tratto a km 70 superando di km 1 la velocità massima consentita, calcolata tenendo conto della tolleranza del 5% (comunque NON inferiore a 5 Km/h) stabilita dall’art. 187 Dpr 610/96».
«Pago 50 euro, mi sento “abusato”»
Ora, so bene (per età ed esperienza) che “la legge è legge” e, di conseguenza, pagherò il relativo verbale sottraendo l’importo dovuto alle mie scarse finanze di pensionato e ringraziando persino il legislatore perché, pagando subito senza fiatare, “mi fa lo sconto”. Per evitare, rifletto amaramente io, ricorsi al Prefetto od al Giudice di Pace sulla legittimità della presenza stessa di strumentazioni prive (secondo recenti sentenze) dei requisiti di legge, messe “a mo’ di trappole” in giro dai comuni solo “per far cassa” a spese degli automobilisti, anche quelli “quasi” virtuosi.
Come nel caso in questione, oserei dire: in pratica dovrò pagare 50 euro per aver “sforato” di UN chilometro una tolleranza che NON può essere inferiore a 5 km!! In pratica, per non farla lunga, mi sento “abusato” dalla stessa sanzione. Non posso far altro che lamentarmi su Internet per quella che considero una vessazione del cittadino, una delle tante.
Con una certezza, da quelle parti non mi vedranno più. E non vedranno neppure i miei ospiti, italiani o stranieri che siano.
VINCENZO MANNELLO
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