Biancavilla siamo noi
Servizio idrico, erogazione “random”: l’acqua arriva in giorni e orari incerti
Un lettore ci scrive: «Disagi in diverse vie di “Sopra l’orto”, io e mia moglie costretti a fare i turni»


Ringraziando la redazione di Biancavilla Oggi per la voce che dà a noi cittadini e la possibilità di uno sfogo, con la speranza che possa far cambiare qualcosa.
Da un’intera stagione abbiamo vissuto problemi idrici in tutta la città, l’afoso caldo purtroppo mette in ginocchio la nostra regione. Non so se ci troviamo ancora di fronte ad un’emergenza oppure siamo solamente mal organizzati.
Dico questo perché io e mia moglie lavoriamo entrambi e per poter riempire la nostra vasca ci organizziamo con permessi al lavoro e continui viaggi verso casa per provare ad accendere il motore, attendendo e sperando che arrivi l’acqua.
Ecco i disagi che patiamo:
- Non si ha un orario. Prima dell’estate l’acqua arrivava già alle 7-8 di mattina e c’era tutto il giorno, l’indomani solo per qualche ora si riusciva a prenderne un po’.
- Adesso, quando è la giornata dell’acqua non si sa a che ora arriva: un giorno alle 9, un giorno alle 11, un giorno alle 13. Il giorno seguente non se ne prende neanche una goccia.
- Fondamentale e più importante è l’assenza di comunicazione: ci sono giornate che puoi provare ad accendere il motore fino alle 20, dopo un giorno che aspetti, ma acqua non ce n’è.
Così, è tutto normale. A Biancavilla succede questo e nessuno prende provvedimenti o nessuno comunica “oggi non ci sarà acqua”, restando quindi anche due giorni senza. E chi ha bimbi piccoli, come fa? E chi lavora tutta la settimana e aspetta quel giorno per sbrigare tutte le cose di casa, come fa? Dobbiamo per caso pagare le autobotti private per avere l’acqua in casa?
Questo succede nelle vie Pirandello, Pascoli, Metastasio, Centamore, Di Vittorio, Manzoni, Etnea e buona parte della zona di “Sopra l’orto”. Se non riusciamo a risolvere il problema, perché magari non dipende dal Comune, almeno organizziamoci con le giornate e gli orari, dandoci le adeguate comunicazioni.
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Biancavilla siamo noi
Uno scatto dal cimitero di Biancavilla: rifiuti e tombe, un muro sottile in mezzo
Una nostra lettrice: «La visuale offre un’evidente “stonatura”, eppure basterebbe un po’ di buonsenso»


Uno scatto fotografico che parla da sé. Una vista al di sopra del muro che separa l’isola ecologica dal cimitero nuovo di Biancavilla. Di qua lo scarrabile pieno di rifiuti, di là la serie di tombe e lapidi.
Non è soltanto una visuale con una evidente “stonatura” (è quel che si vede dal primo piano dell’area di pertinenza dell’Arciconfraternita del Sacramento). È anche una questione, spesso, di cattivi odori che pervadono i luoghi di sepoltura, sia nella parte “nuova” che in quella dei loculi confraternali.
È così: il cimitero confina con l’isola ecologica. «Lo sappiamo che le due aree sono attigue, ma – osserva una nostra lettrice, reduce da una visita al cimitero – si possono osservare delle accortezze, nel rispetto del luogo. Per esempio, mi chiedo per quale motivo si debbano sostare questi cassoni pieni di rifiuti a ridosso del muro del cimitero. Una separazione sottile che, di fatto, non evita né una vista poco decorosa né blocca i cattivi odori che, soprattutto in giornate di vento, arrivano fin dentro il cimitero. A volte basta poco. Ma perché l’attenzione per le piccole cose, a Biancavilla sembra qualcosa di gigantesco? Qui non servono finanziamenti, ma buonsenso». Un interrogativo e considerazioni che rigiriamo ad amministratori e funzionari del Comune.
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