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Chiesa

Gruppo di giovani neocatecumenali in pellegrinaggio dalla Puglia a Biancavilla

Un’esperienza di fede condivisa e di scambio culturale per fedeli provenienti da Bari e Taranto

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Un gruppo formato da una sessantina di giovani neocatecumenali pugliesi, accompagnato da padre Nazario Blandamura, ha fatto tappa a Biancavilla. Ad accoglierlo sono state le comunità dell’Idria e del Santissimo Salvatore, parrocchie in cui sono radicati i fedeli appartenenti a questo cammino di fede.

Momenti di preghiera si sono svolti in chiesa madre (con l’accoglienza di padre Alfio Sarvà), nella chiesa dell’Idria (con il parroco don Giovambattista Zappalà) e presso il monastero “Santa Chiara”.  Qui, assieme al sacerdote pugliese, ha celebrato la messa il sacerdote biancavillese Vincenzo Finocchiaro, missionario neocatecumenale in Romania.

I pellegrini – provenienti da Bari, Taranto ed altre località pugliesi – sono stati in visita anche ad Adrano, presso le parrocchie di San Leonardo e Sant’Agostino.

Un’esperienza di fede condivisa e di scambio culturale per il gruppo giovanile pugliese, quella vissuta a Biancavilla.  

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Padre Salvatore Ricceri e la “sua” Tanzania: un servitore dei più bisognosi

L’ultima opera del missionario biancavillese: una chiesa dedicata alla Madonna dell’Elemosina

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«Dio mi ha chiamato a servire i più bisognosi, e la mia comunità mi ha dato la forza di rispondere a questa chiamata. Biancavilla è sempre nel mio cuore, ogni giorno sento il sostegno di chi mi ha visto crescere e partire per questa missione».

C’è un bellissimo scatto fotografico di padre Salvatore Ricceri. Lo vedete qui sopra: sta celebrando la messa e, da una grande vetrata della sua chiesa che dà all’esterno, a pochi passi da lui, si vede un elefante che pascola beatamente. Un’immagine che lo rappresenta nei social, così come è nella vita. Sacerdote biancavillese, legatissimo alla “sua” Africa. La sua esperienza missionaria in Tanzania – prima a Migoli ed ora a Idodi, località entrambe del distretto rurale di Iringa – è un esempio di impegno e servizio per la Chiesa nel mondo.

Il percorso di padre Ricceri inizia nella parrocchia dell’Idria di Biancavilla, partecipando al cammino neocatecumenale sotto la guida di padre Salvatore Nicoletti. Un percorso determinante per la sua vocazione. Con il supporto di amici, come Vincenzo Bonanno, inizia a studiare teologia, preparandosi per la missione. Nel febbraio del 1995, viene ordinato sacerdote e parte per la Tanzania. A volere fortemente la presenza della diocesi etnea in Africa era stato già negli anni ‘80 un altro sacerdote biancavillese, mons. Giosuè Calaciura, che aveva accolto l’invito dell’allora Papa Giovanni Paolo II per dare un aiuto concreto e costante al continente nero.

In Tanzania, padre Ricceri si dedica alla costruzione di chiese, scuole e strutture sanitarie, affrontando le necessità delle comunità locali. Tra i suoi progetti più importanti c’è l’apertura della Nieri High School: l’educazione è centrale nello sviluppo locale. Nonostante le difficoltà che hanno sempre accompagnato le missioni padre Ricceri rimane fermo nelle sue convinzioni. Le diocesi europee devono sostenere e supportare le missioni. L’ultima opera che ha costruito è una parrocchia intitolata alla Madonna dell’Elemosina, per portare un pezzo di Biancavilla in Tanzania.

«L’amore e il supporto che ricevo dalla mia comunità – sottolinea Ricceri – sono fondamentali per il mio lavoro qui in Tanzania. Ogni chiesa, ogni scuola, ogni struttura sanitaria che costruiamo è un passo verso un futuro migliore per queste persone, e sento di portare con me lo spirito di Biancavilla in ogni cosa che faccio».

Il legame con Biancavilla rimane sempre forte. La comunità che lo ha sostenuto fin dall’inizio continua a essere una fonte di ispirazione. Ogni anno, molti biancavillesi aspettano con gioia l’arrivo del sacerdote che porta con sé una rappresentanza dell’Africa: a volte famiglie, altre volte ragazzi, oppure atletici Masai (tra le tribù più note).

«Invito tutti a venire a vivere questa esperienza. Non è solo un viaggio fisico, ma un cammino interiore che cambia la vita. Credo fermamente – dice padre Ricceri – che l’esperienza della missione possa essere una fonte di crescita personale e spirituale per chiunque decida di intraprenderla. Ho visto la Tanzania cambiare nel corso degli anni. C’è uno sviluppo nelle città, ma nelle periferie e nei villaggi la situazione rimane complessa. Apriamo i nostri cuori alla missione. Scopriremo che, servendo gli altri, troveremo il vero significato della nostra vita».

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