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Biancavilla siamo noi

Randagismo in via Stati Uniti d’America: Sos per residenti, passanti e netturbini

Un nostro lettore ci scrive e lancia l’allarme: «Nonostante le numerose segnalazioni, nessuno interviene»

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© Foto d'archivio

Gentile direttore Fiorenza,

mi chiamo Vincenzo, ho 40 anni e sono di Biancavilla. Sono un vostro affezionato lettore da parecchi anni ed è la prima volta che ho scelto di scrivervi. Lo faccio per portare all’attenzione di tutti una spiacevole situazione che ormai si protrae da parecchi anni in via Stati Uniti d’America, che è la via dove abito fin dalla nascita.

L’altra notte, verso le 3.30, mio fratello, che è il titolare di una nota attività in centro, rientrava a casa da lavoro ed è stato vittima dell’ennesimo episodio di randagismo a causa di alcuni cani, che stazionano in strada, davanti alla nostra abitazione, ormai da parecchi anni.

È solo per caso che è riuscito ad evitare il peggio, scavalcando una inferriata della nostra abitazione, non però senza conseguenze, considerato che ha riportato parecchie ecchimosi alle gambe.

«Finora nessun intervento»

Nonostante, purtroppo, non sia il primo caso per lui e per tanti nostri vicini di casa e nonostante le numerose segnalazioni che si sono susseguite nel corso del tempo, nessuno interviene per porre fine a questo scempio.

Tutte le mattine, l’operatore ecologico di zona non riesce a svolgere il suo lavoro a causa di questi cani, se non armato di bastone che usa per allontanarli, e molti ignari passanti sono vittime di questi “improvvisi inseguimenti”, poiché i cani sbucano all’improvviso da dietro le macchine in sosta, causando situazioni che solo grazie a Dio, ad oggi non sono sfociate in un tragico epilogo.

«Continue aggressioni»

Ormai siamo al punto che non possiamo più rincasare nelle nostre abitazioni o nei nostri garage, senza venir puntualmente aggrediti da questi cani. O che passi qualcuno tranquillamente con la sua moto e debba accelerare per evitare di venire azzannato.

Chiedo, pertanto, tramite il vostro attento giornale che chi di dovere (istituzioni, vigili urbani, associazioni animaliste) intervenga una volta per tutte. Intervenga per porre fine a questo scempio. Che questi animali siano trasferiti in strutture adatte a loro e tolti dalla strada. Una soluzione per non ritrovarci un domani a dover piangere per qualche episodio molto più grave.

Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrete porre alla notizia e vi auguro buon lavoro.

VINCENZO

Biancavilla siamo noi

Uno scatto dal cimitero di Biancavilla: rifiuti e tombe, un muro sottile in mezzo

Una nostra lettrice: «La visuale offre un’evidente “stonatura”, eppure basterebbe un po’ di buonsenso»

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© Foto Biancavilla Oggi

Uno scatto fotografico che parla da sé. Una vista al di sopra del muro che separa l’isola ecologica dal cimitero nuovo di Biancavilla. Di qua lo scarrabile pieno di rifiuti, di là la serie di tombe e lapidi.

Non è soltanto una visuale con una evidente “stonatura” (è quel che si vede dal primo piano dell’area di pertinenza dell’Arciconfraternita del Sacramento). È anche una questione, spesso, di cattivi odori che pervadono i luoghi di sepoltura, sia nella parte “nuova” che in quella dei loculi confraternali.

È così: il cimitero confina con l’isola ecologica. «Lo sappiamo che le due aree sono attigue, ma – osserva una nostra lettrice, reduce da una visita al cimitero – si possono osservare delle accortezze, nel rispetto del luogo. Per esempio, mi chiedo per quale motivo si debbano sostare questi cassoni pieni di rifiuti a ridosso del muro del cimitero. Una separazione sottile che, di fatto, non evita né una vista poco decorosa né blocca i cattivi odori che, soprattutto in giornate di vento, arrivano fin dentro il cimitero. A volte basta poco. Ma perché l’attenzione per le piccole cose, a Biancavilla sembra qualcosa di gigantesco? Qui non servono finanziamenti, ma buonsenso». Un interrogativo e considerazioni che rigiriamo ad amministratori e funzionari del Comune.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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