Associazionismo
Nei boschi di Biancavilla un’esperienza di sei giorni al campo scuola degli scout
Iniziativa formativa di Agesci Sicilia per ragazzi dai 14 ai 16 anni nella base “Etna – Nino Valenti”

Un campo scuola denominato “Anch’io sono la Protezione Civile”. È un’importante iniziativa educativa dell’Agesci Sicilia rivolta ai ragazzi di 14-16 anni, che si terrà dal 3 all’8 settembre 2024 presso la base scout “Etna – Nino Valenti” a Biancavilla.
Si tratta di un’occasione per avvicinare i giovani ai temi della protezione civile e della prevenzione dei rischi, con un focus particolare sugli incendi boschivi.
Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un aumento significativo degli incendi boschivi, causato anche dai cambiamenti climatici in corso. Il progetto “Anch’io sono la Protezione Civile” nasce con l’obiettivo di formare una nuova generazione consapevole e responsabile, capace di riconoscere l’importanza del territorio e di contribuire attivamente alla sua salvaguardia.
Il campo si svolgerà nel cuore del Parco dell’Etna, a 1.100 metri di altitudine, in territorio di Biancavilla. Questa location, immersa in un rigoglioso bosco di querce, castagni e lecci, rappresenta un ambiente ideale per le attività all’aperto e per l’educazione alla protezione dell’ambiente. I ragazzi avranno la possibilità di vivere un’esperienza diretta con la natura, sviluppando un profondo senso di responsabilità verso di essa.
Gli obiettivi del campo scuola
Il campo scuola mira a diffondere la cultura della protezione civile come espressione di cittadinanza attiva. Tra gli obiettivi principali: sensibilizzare i giovani sulla prevenzione degli incendi e la tutela del patrimonio boschivo. Ma anche promuovere la conoscenza delle strutture e delle attività della protezione civile, rendendo i ragazzi protagonisti di esperienze formative dirette. E poi favorire la crescita di una coscienza civica attiva e partecipata.
Le attività previste includono moduli didattici e pratici su temi come la prevenzione degli incendi boschivi (AIB), logistica, primo soccorso, orientamento, astronomia e comunicazioni radio.
Queste esperienze saranno realizzate grazie alla collaborazione con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, che affiancheranno i partecipanti in esercitazioni pratiche e simulazioni.
Uno speciale supporto sarà dato anche dai Ricercatori dell’INGV, dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, l’Associazione Psicologi per i Popoli e le realtà territoriali di Protezione Civile del Comune di Biancavilla.
Spirito di squadra e senso del dovere
Il campo si basa sui principi dello scoutismo, con una metodologia attiva e coinvolgente che incoraggia i giovani a esplorare, osservare e agire. Attraverso lo spirito di squadra, il senso del dovere e l’iniziativa personale, i partecipanti potranno sviluppare competenze utili non solo nel contesto della protezione civile, ma anche nella loro crescita personale come cittadini responsabili.
L’obiettivo è che i giovani tornino a casa con una maggiore consapevolezza del loro ruolo nella società e con gli strumenti necessari per contribuire alla sicurezza e alla tutela del territorio. Il progetto mira inoltre a diffondere una cultura della prevenzione e del rispetto dell’ambiente che possa influenzare anche le famiglie e le comunità locali.
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla è senza una sede, il Comune offre i locali dell’ex macello
Il sindaco Antonio Bonanno: «Abbiamo sempre supportato l’associazione e continueremo a farlo»

I locali dell’ex macello di via Taranto, a Biancavilla, sono a piano terra e si prestano alle esigenze del volontariato, anche perché per anni utilizzati da associazioni locali. Per queste ragioni, il Comune di Biancavilla mette a disposizione dell’Avis alcune stanze.
È questa la soluzione del sindaco Antonio Bonanno per andare incontro alla sezione “Nino Tropea”, costretta a lasciare i locali del vecchio plesso ospedaliero di via Guglielmo Marconi (dove era ospitata dal 2018), in quanto l’Asp deve avviare i lavori per realizzare la “Casa di comunità”.
L’Avis di Biancavilla si ritrova al momento senza una sede, come spesso è successo nei 38 anni della sua storia. Circostanza che pregiudica lo svolgimento della sua attività, che è stata sempre in crescita, al punto che nel 2024 ha raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte. Da qui, l’appello lanciato, anche attraverso il nostro giornale, affinché si possa trovare un immobile idoneo.
Il sindaco Bonanno aveva già incontrato i vertici dell’associazione, prospettando l’offerta di un paio di stanze dell’ex macello comunale. Allo stato attuale ci sono dei lavori di riqualificazione dell’edificio: quelli interni sono ultimati, mancano da completare gli spazi esterni. Bisognerà attendere.
«Ho detto loro che alcune stanze dell’ex macello le mettiamo a disposizione, una volta finite le opere in corso. Nel frattempo, inoltre, abbiamo dato disponibilità – dice il primo cittadino – dei locali comunali di via Chieti per consentire il deposito degli arredi. Abbiamo sempre supportato l’Avis in quanto associazione meritevole del nostro territorio. C’era stata la nostra intercessione con l’Asp anche nel 2018, quando l’associazione trovò collocazione nei locali del vecchio plesso ospedaliero. Continueremo ad essere a fianco dell’Avis».
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla resta senza sede: «Dopo 38 anni, rischiamo di chiudere»
Via ai lavori per la “casa di comunità”, i volontari costretti a lasciare i locali del vecchio ospedale

L’Avis di Biancavilla si ritrova senza una sede. Dal 2018, l’associazione è stata ospitata dall’Asp in locali dell’ospedale (prima nel blocco di viale Cristoforo Colombo, poi nel plesso di via Guglielmo Marconi). Una collocazione che ha consentito ai volontari di operare adeguatamente, al punto che nel 2024 è stato raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte.
Adesso, però, l’azienda sanitaria deve eseguire i lavori per realizzare la cosiddetta “Casa di comunità”, destinata all’assistenza sanitaria di prossimità. I volontari della sezione Avis “Nino Tropea” devono sloggiare immediatamente. E si ritrovano, come accaduto spesso nel corso della loro storia, a cercare una nuova sede. Hanno bussato alle porte del Comune, ma non sembrano esserci soluzioni possibili, anche perché nei locali comunali di via Fratelli Cervi, di Villa delle Favare e dell’ex Ufficio di collocamento è in corso una riorganizzazione degli spazi per nuove e svariate esigenze.
Da qui, dunque, l’accorato appello dell’Avis affinché qualcuno possa offrire, anche in maniera temporanea, dei locali adeguati: l’importante è che l’immobile sia a piano terra con alcune stanze.
In questa situazione, c’è il rischio che le programmate raccolte di sangue possano non essere effettuate. In assenza di una soluzione stabile, poi, la mancanza di una sede idonea potrebbe pregiudicare del tutto ogni attività. Il rischio è che l’Avis di Biancavilla, dopo 38 anni di silenzioso e prezioso impegno, possa mettere fine alla propria storia. È dal 1987 che l’associazione opera a Biancavilla. Un lungo lasso di tempo in cui si è registrata una crescita dei soci, oltre ad iniziative di sensibilizzazione che hanno coinvolto le scuole, i giovani e l’intera comunità nella diffusione della cultura della donazione.
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