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Sicilia, tra turismo e… tennis

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La Sicilia è sempre stata una delle mete preferite dai turisti per le vacanze. Il sole, il mare, le sue bellezze naturali, il grande patrimonio culturale sono tutti motivi per cui ogni anno la Regione viene presa d’assalto dai viaggiatori che la scelgono come destinazione per trascorrere qualche giorno di relax. Ogni parte dell’Isola ha le sue meraviglie da scoprire e non è difficile imbattersi in qualche visitatore anche in posti meno conosciuti e in periodi di bassa stagione.

Tuttavia, negli anni, la Sicilia è diventata nota anche per aver dato i natali a tanti sportivi di alto livello. Se si pensa al calcio, ci sono i vari Salvatore Schillaci e Giuseppe Furino, tra i migliori nel loro ruolo a suo tempo, con il primo che è arrivato anche ad un passo dal diventare campione del mondo con la Nazionale a Italia ’90.

Nel ciclismo, invece, c’è stato il grande Vincenzo Nibali, vincitore sia al Giro d’Italia che al Tour de France tra i tanti successi della sua carriera. Questi, insomma, soltanto per citare alcuni dei grandi nomi che hanno fatto esultare il popolo italiano in più di un’occasione.

Tra i vari sportivi che si sono presi i riflettori, però, ci sono anche alcuni tennisti e, in particolare, Marco Cecchinato, Salvatore Caruso e Gianluca Naso.

I migliori tennisti siciliani

Marco Cecchinato è di gran lunga il giocatore siciliano che ha ottenuto più risultati in carriera. Specialista della terra battuta, il classe ’92 nativo di Palermo è stato semifinalista al Roland Garros 2018 diventando così il terzo italiano nell’era Open ad aver centrato questo risultato. L’anno dopo si è issato addirittura al 16° posto del ranking mondiale, per un traguardo che forse neanche i più esperti di analisi delle statistiche legate alle scommesse e quote sul tennis si sarebbero mai aspettati essendo stato tagliato soltanto da otto azzurri prima di lui.

Il suo primo trofeo, invece, risale al 2013, quando si aggiudicò il Challenger di San Marino imponendosi in finale sull’attuale capitano della Nazionale di Coppa Davis Filippo Volandri. Il secondo arriva invece due anni dopo a Torino, dove nell’ultimo atto del torneo batté Kimmer Coppejans. Da quel momento in poi, è un’escalation continua, con il terzo titolo Challenger vinto a Milano contro Laslo Djere (attuale top 50 Atp), e il quarto conquistato a Roma l’anno dopo in finale contro Jozef Kovalik.

È l’inizio del suo percorso all’interno del tennis che conta che lo porterà poi, come detto, a giocarsi una storica semifinale al Roland Garros, dove venne sconfitto da Dominic Thiem. Per arrivarci, non solo eliminò giocatori importanti come Carreno Busta e David Goffin, ma si tolse anche il lusso di battere l’attuale numero uno del mondo e 24 volte campione Slam Novak Djokovic. Una partita epica per Ceck, così come viene chiamato dagli amici, e per tutta l’Italia, che da tempo non aveva un tennista che si spingeva così in avanti in uno Slam.

Purtroppo per il siciliano, quello rimarrà il miglior torneo della sua carriera, con la discesa in classifica che ebbe inizio già l’anno dopo nonostante la vittoria a Buenos Aires. Ciò che più gli è mancato da quel momento in poi, è stata la costanza di risultati, complice qualche acciacco di troppo che gli ha permesso di difendere i punti di alcuni tornei.

Un altro ottimo tennista siciliano è stato inoltre Salvatore Caruso, avolese classe ’92 che in carriera ha raggiunto la 76esima posizione nel ranking Atp come miglior piazzamento, mentre nel suo palmares ci sono due titoli del circuito maggiore. Tra i suoi migliori risultati ricordiamo la semifinale disputata a Umago nel 2019, il terzo turno al Roland Garros dello stesso anno e il terzo turno agli US Open della stagione seguente che ha contribuito a portarlo al 76° posto della classifica mondiale.

Oltre a loro, c’è stato poi Gianluca Naso, trapanese classe ’87 che prima di ritirarsi definitivamente dalle scene ha raggiunto un best ranking in 189esima posizione.

Le promesse della Sicilia

Mentre Cecchinato e Caruso si apprestano a disputare gli ultimi anni della sua carriera, altre due promesse del tennis siciliano stanno pian piano ritagliandosi uno spazio nel circuito maggiore femminile. Parliamo di Anastasia Abbagnato e Giorgia Pedone.

La prima è una palermitana classe 2003, nonché nipote della nota ballerina Eleonora Abbagnato. Ancora non ha ottenuto risultati importanti a livello Wta, ma sono in molti a scommettere su di lei in futuro. Stesso discorso anche per la Pedone, che a 19 anni si è portata intanto alla 276esima posizione del ranking mondiale oltre a vincere l’ITF di Santa Margherita di Pula nella stagione passata.

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Come sta cambiando il centro storico di Biancavilla

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Passeggiando per le vie acciottolate del centro storico di Biancavilla, si ha l’impressione di un luogo sospeso tra passato e futuro. Gli antichi palazzi in pietra lavica, le chiese barocche e le piazze cariche di memoria convivono oggi con locali moderni, serrande abbassate e cartelli di affitto. Il centro storico, da sempre anima pulsante della vita cittadina, sta cambiando. Su https://rabona9.it/ si trovano spesso spunti e riflessioni su come gli spazi urbani influenzano il vivere quotidiano, ed è lecito chiedersi se questo cambiamento sia un segnale di rinascita o il sintomo di una crisi più profonda.

Ristrutturazioni tra recupero e abbandono

Negli ultimi anni, diversi edifici storici del centro sono stati oggetto di interventi di restauro, grazie anche a fondi regionali ed europei. Alcuni immobili sono tornati a nuova vita, trasformati in abitazioni, studi professionali o spazi culturali.

Tuttavia, non mancano segnali preoccupanti. Molti edifici restano in stato di abbandono, con facciate pericolanti e interni inagibili. La burocrazia, i costi elevati di ristrutturazione e la mancanza di incentivi mirati scoraggiano molti proprietari. Alcune zone, soprattutto quelle più interne e meno trafficate, rischiano di trasformarsi in vuoti urbani difficili da recuperare.

Nuove attività commerciali tra entusiasmo e incertezza

Un altro segnale del cambiamento è la comparsa in tutt’altra zona, cioè nel viale dei Fiori, di nuove attività commerciali. Negli ultimi due anni sono stati aperti piccoli bar, negozi di abbigliamento e spazi multifunzionali gestiti da giovani imprenditori locali. Questi esercizi non solo cercano di rivitalizzare la zona, ma propongono anche un’idea diversa di socialità, spesso legata a eventi culturali e momenti di aggregazione.

Nonostante l’entusiasmo, la sopravvivenza di queste attività non è scontata. La concorrenza con le grandi catene, la difficoltà di accesso al centro per via della viabilità e la diminuzione del flusso pedonale in alcuni orari rendono difficile la sostenibilità economica nel medio termine. Servirebbe un piano organico, capace di supportare e promuovere queste realtà con iniziative concrete, agevolazioni fiscali e una visione chiara dello sviluppo urbano.

La voce dei residenti e il ruolo dell’amministrazione

I cittadini che vivono nel centro storico conoscono bene le contraddizioni della zona. Da un lato, la bellezza architettonica e l’atmosfera unica continuano a essere motivo di orgoglio. Dall’altro, la carenza di parcheggi, i problemi legati alla manutenzione urbana e il rumore notturno generano malcontento. Molti residenti chiedono un maggiore coinvolgimento nelle scelte che riguardano il quartiere e una presenza più attiva dell’amministrazione.

Il Comune ha recentemente annunciato un nuovo piano per i parcheggi. Ma i biancavillesi sanno bene che i piani sulla carta devono tradursi in azioni visibili e continuative, altrimenti il rischio è di perdere, poco a poco, l’anima di un luogo che ha fatto la storia della città.

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Intrattenimento 2.0: cosa scelgono davvero gli italiani nel tempo libero digitale

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La diffusione capillare di internet, la crescente portata dei dispositivi mobili e l’evoluzione degli strumenti digitali hanno trasformato profondamente il concetto di intrattenimento. In Italia, milioni di utenti ogni giorno dedicano parte del loro tempo libero a fruire contenuti digitali, socializzare virtualmente o divertirsi con nuove forme di svago online. Questo fenomeno rappresenta un indicatore significativo dei cambiamenti culturali e sociali in atto nella società contemporanea.

Reti sociali e comunità virtuali: da passatempo a spazio sociale

Le piattaforme sociali sono ormai stabilmente radicate nelle abitudini quotidiane della popolazione italiana. Secondo stime statistiche, oltre tre quarti degli utenti internet in Italia accedono almeno una volta al giorno a uno o più social network. Facebook, Instagram e TikTok dominano la scena, a cui si aggiungono applicazioni di messaggistica come WhatsApp e Telegram, usate non solo per comunicare ma anche per seguire contenuti di intrattenimento tematici.

Telegram, in particolare, si sta affermando come una piattaforma multifunzionale: oltre alle sue funzioni tradizionali, è sempre più utilizzata per giochi, micro-commerce e contenuti interattivi. Interessante notare come siano nati veri e propri circuiti di svago integrati nell’app, come quelli offerti dai canali di migliori casino europei online, che permettono agli utenti di intrattenersi con giochi da casinò direttamente nell’interfaccia dell’app, ridefinendo il concetto di accessibilità all’intrattenimento digitale.

Streaming video e musica: il dominio dell’on demand

Il comparto dello streaming digitale rappresenta una delle aree di maggior crescita dell’intrattenimento in Italia. Le piattaforme di video on demand hanno rivoluzionato il rapporto degli italiani con i contenuti audiovisivi. Serie televisive, film, documentari e anime sono oggi accessibili in qualsiasi momento, con programmazioni personalizzabili che si adattano alle preferenze e agli stili di vita degli utenti.

Parallelamente, il consumo musicale ha subito una trasformazione simile. Spotify, Amazon Music, Apple Music e altri servizi consentono di ascoltare milioni di brani senza interruzioni, creando playlist automatiche basate sugli algoritmi predittivi. Questo ha modificato profondamente il ruolo della radio tradizionale e dei supporti fisici, accentuando la centralità dell’ascoltatore e della sua esperienza personalizzata.

Videogiochi: un ecosistema trasversale tra età e generi

Il gaming online continua a registrare una crescita costante e stratificata. In Italia, la platea di videogiocatori comprende ormai una fascia anagrafica che va dagli adolescenti agli over 50. I giochi per dispositivi mobili rappresentano la categoria più accessibile e popolare, ma sono i titoli multiplayer su console e PC a generare le comunità digitali più attive.

Non si tratta più di un semplice passatempo solitario: le piattaforme multiplayer, i tornei online e gli spazi virtuali condivisi hanno trasformato il gioco in un’esperienza sociale e competitiva. Inoltre, la crescente diffusione degli eSport sta contribuendo a ridefinire l’intrattenimento videoludico in termini quasi professionali, con eventi in diretta streaming, sponsor e audience globali.

Podcast e contenuti vocali: un formato in ascesa

Negli ultimi anni ha preso piede una nuova forma di fruizione dei contenuti: i podcast. Questi formati audio, disponibili tramite piattaforme dedicate o integrati in applicazioni di uso quotidiano, offrono contenuti informativi, narrativi o di intrattenimento accessibili anche in mobilità.

Il pubblico italiano mostra interesse verso una gamma diversificata di generi, dai racconti storici alle interviste con esperti nei diversi settori, passando per programmi legati all’attualità e alla tecnologia. I dispositivi intelligenti, come assistenti vocali e smart speaker, contribuiscono ulteriormente alla diffusione del formato, facilitando l’accesso ai contenuti attraverso comandi vocali.

Attività digitali e tempo libero: una trasformazione permanente

La crescente digitalizzazione del tempo libero non appare più come un trend passeggero, ma come una trasformazione strutturale all’interno dei comportamenti sociali. L’adozione di strumenti e piattaforme virtuali è spesso legata non solo all’intrattenimento, ma anche alla ricerca di conforto sociale, alla curiosità intellettuale o alla costruzione della propria identità digitale.

Tale fenomeno si riflette anche nella diversificazione delle modalità con cui gli utenti cercano svago online: dai contenuti audiovisivi ai giochi interattivi, fino agli spazi digitali che simulano ambienti di aggregazione, il panorama italiano mostra una notevole ricchezza. Il tempo libero si configura quindi sempre più come uno spazio ibrido, tra reale e virtuale, in cui ogni individuo sceglie modalità su misura per esprimere sé stesso e connettersi con il mondo.

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