Chiesa
L’ultimo commosso saluto di Biancavilla a don “Ciccio” Furnari «uomo del sì»
In basilica i funerali del sacerdote salesiano: la celebrazione presieduta dal vicario generale della Diocesi

Nella Chiesa Madre di Biancavilla, sono stati celebrati i funerali di don Francesco Furnari, deceduto ad Alcamo il 3 agosto. Il commosso saluto della città che lo ha visto nascere e crescere si è unito ad amici, conoscenti ed estimatori provenienti da tutta la Sicilia. E a quello dei ragazzi e degli operatori della comunità “Sentiero Speranza”.
Tutti hanno voluto essere presenti per manifestare la riconoscenza a chi, in anni bui e violenti per il nostro comprensorio, fu ideatore e artefice di un percorso di riabilitazione dalla tossicodipendenza pionieristico e non povero di difficoltà.
Presenti anche numerosi sacerdoti paesani, diocesani e della famiglia salesiana, della quale don “Ciccio” faceva parte.
Mons. Salvatore Genchi, vicario generale della Diocesi di Catania, nell’omelia ha voluto sottolineare come nel corso della sua esistenza, Francesco si sia speso tantissimo per coloro che hanno avuto esperienze dolorose. Soprattutto per aiutarli ad uscire dal tunnel della droga.
«La morte non è l’ultima parola sulla vita, poiché non può interrompere l’amore coltivato e vissuto. – ha detto mons. Genchi – Il bene continua, ben oltre la vita terrena».
Il prevosto, don Pino Salerno, facendosi portavoce dei numerosi conoscenti, al termine della celebrazione ha tracciato un profilo di don Furnari: psicologo e psicoterapeuta impegnato nella riabilitazione dei sofferenti, professore di Psicologia religiosa all’Istituto Teologico di Catania e profondo studioso dell’animo umano, sacerdote e salesiano al servizio dei fratelli.
«Uomo del sì»
Un pensiero è stato espresso anche dall’Ispettore generale dei Salesiani di Sicilia, don Giovanni D’Andrea che ha parlato di don Francesco come dell’«uomo della relazione», che ha saputo coltivare le doti della semplicità e dell’empatia.
«Nei cinque anni che trascorse a Ballarò, quartiere difficile di Palermo, fu chiamato -ha detto- “u parrinu missionariu”. Perché volle sempre essere un prete della strada per incontrare l’uomo, l’emarginato, il sofferente…».
Sul sagrato della Chiesa, attorno al feretro, diversi commenti hanno fatto emergere l’alto spessore culturale, la profonda spiritualità e l’immensa bontà di Furnari. Qualcuno lo definisce come «uomo del sì».
Il suo impegno ispirato a Don Bosco
«Lo spirito salesiano, in lui aveva origini antiche – è la testimonianza di Salvuccio Furnari, cooperatore salesiano – infatti la sua vocazione all’aiuto dei giovani, particolarmente quelli con disagio, maturò fin da giovane, quando frequentò il Pontificio Ateneo Salesiano, dove approfondì la psicologia, sbocciando negli ultimi anni con l’ingresso nella Congregazione di Don Bosco».
Il suo modo ironico e gentile, la sua preparazione, frutto di studi continui, la sua discrezione e l’attenzione verso la persona, l’uomo, l’altro, si potranno dimenticare con difficoltà. Specialmente tra tutti quelli che lo hanno incontrato e conosciuto. La salma sarà seppellita nel cimitero biancavillese nella la cappella di famiglia.

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Chiesa
L’Arciconfraternita dei Bianchi tra impegno culturale e momenti religiosi
Conferenza sul pellegrinaggio nella storia e, a seguire, ingresso e vestizione di due nuovi confrati

L’ Arciconfraternita dei Bianchi ha organizzato nella chiesa del Purgatorio di Biancavilla due momenti religiosi caratterizzati sotto l’aspetto culturale e confraternale.
“Il pellegrinaggio nella storia tra penitenza e speranza”. È il tema della conferenza tenuta dalla prof.ssa Flavia Ferreto, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà Teologica “San Paolo” di Catania, prendendo spunto dell’anno giubilare.
Il successivo momento confraternale è stato incentrato sull’ammissione e la solenne cerimonia di vestizione di due nuovi confrati: Pasquale Pepe e Gaetano Allegra. L’assistente ecclesiastico della confraternita, don Pino Salerno, nella benedizione dei segni distintivi della congregazione, ha sottolineato i valori cristiani e la responsabilità dell’appartenenza ad una aggregazione religiosa.
Infine, è stato presentato il Consiglio degli Ufficiali guidato dal Governatore Agostino Sangiorgio e composto da Salvatore Zinna, Giuseppe Nicotra, Antonino Milone e Salvuccio Furnari.
Il Consiglio si avvarrà della collaborazione dei confrati Salvatore Uccellatore, Filippo Leocata, Claudio Tropea e Marcello Cantone. L’appuntamento per tutti è il Venerdì Santo per portare la Madonna Addolorata nelle processioni mattutina e in quella serale dei “Misteri”.
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Chiesa
È morta suor Maria Vella: fu a capo delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla
Aveva 67 anni, si è spenta dopo una malattia: diresse l’istituto di via Mongibello dal 2013 al 2019

Suor Maria Vella è morta all’età di 67 anni, dopo una malattia. Originaria di Gela, era stata a capo delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla. Dal 2013 al 2019, in particolare, era stata direttrice dell’istituto salesiano. Diversi gli incarichi ricoperti nel corso della sua vita salesiana, anche quello di insegnante di pedagogia.
In tanti ricordano con affetto suor Maria. La notizia della sua scomparsa ha destato commozione in chi l’ha conosciuta e in chi ha collaborato con lei negli anni di permanenza a Biancavilla, sul solco degli insegnamenti di San Giovanni Bosco.
Il saluto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla: «La tua anima consacrata è stata rifugio per chi cercava senso, ristoro per chi era stanco. Hai speso ogni istante per gli altri, e ora sei nell’abbraccio eterno di Colui che hai amato sopra ogni cosa. Grazie per quello che hai fatto per tutti noi… Ti porteremo sempre nel cuore. A dio cara sr. Maria».
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