Connettiti con

News

Ulteriore intervento all’Annunziata: restauri per Sant’Antonio Abate

Pubblicato

il

di Giuseppe Gugliuzzo

Altri nuovi restauri arricchiscono la chiesa dell’Annunziata di Biancavilla. Questa volta, ad essere interessati agli interventi, sono l’altare e la statua di Sant’Antonio Abate, nella navata di sinistra. Altare affrescato da Giuseppe Tamo da Brescia intorno al 1723.

Questi lavori sono possibili grazie alla raccolta di fondi che i parrocchiani, gli amici extra parrocchiani e i familiari hanno fatto per il parroco, don Giovambattista Zappalà, in occasione del suo 25esimo anniversario di sacerdozio.

Raccolta che lui ha devoluto per il restauro della cappella del Santissimo Sacramento ed ora anche dell’altare e della statua di Sant’Antonio Abate.

Quest’opera è antica, databile alla fine del XVI secolo ed è in legno.

Sant’Antonio era un asceta che, dopo aver venduto tutti i suoi beni per regalarne i proventi ai poveri, condusse nel deserto una vita di penitenza, un’esistenza fatta di stenti e di privazioni, facendo con la sola fede baluardo di sé contro le tentazioni del demonio. Morì a 105 anni, nel 356 d.C., esortando i suoi monaci a rimanere saldi nella fede.

A Biancavilla è stato sempre venerato come protettore degli animali domestici e da lavoro. La ditta “Calvagna Restauri” di Aci Sant’Antonio completerà i lavori entro Pasqua.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

News

Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

Pubblicato

il

«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti