Detto tra blog
Per chi sta su una sedia a rotelle marciapiedi inagibili a Biancavilla
L’agibilità è uno dei fattori per avere un’integrazione piena e fruibile per ogni cittadino. A Biancavilla, uno dei problemi più riscontrati sull’accessibilità è… la scarsa agibilità. Per far sì che l’integrazione di ogni cittadino sia favorita completamente, è necessario che non ci sia un’accessibilità per ogni singolo posto solo al 50% ma al 100%.
Alcuni marciapiedi, per esempio, per chi guida una sedia a rotelle o per quelle persone che hanno problemi con gli scalini, dal viale dei Fiori alla circonvallazione, hanno il difetto che consentono l’accesso ma poi si rimane bloccati e si deve tornare indietro e attraversare addirittura la strada, rischiando dei pericoli seri.
In via Vittorio Emanuele, oltre ad alcuni marciapiedi incompleti e inagibili, vi è anche il problema dei cartelli pubblicitari messi di mezzo ai marciapiedi, costringendo le persone a tornare indietro e camminare in mezzo alla strada.
Molti posti a Biancavilla sono accessibili ma inagibili a causa dell’incompleto intervento e anche a causa delle pendenze delle strade.
Riguardo le pendenze, in primis c’è Villa delle Favare, dove nel centro ci sono due scivoli pendenti e molto pericolosi, che non permettono la fruibilità completa. Potremmo parlare di una Biancavilla città completamente accessibile quando avrà per esempio anche una corsia antipericolo agibile.
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Detto tra blog
Biancavilla insensibile alla strategia “plastic free”: chiude la “Casa dell’acqua”
In altre città è un successo, da noi è un flop: mancano senso civico, rispetto ambientale e cultura “green”
di VINCENZO RUSSO
Era stata inaugurata due anni fa in piazza Don Bosco ed era stata annunciata come un’iniziativa di civiltà. La “Casa dell’acqua” era a disposizione di tutti: il prezioso liquido controllato ed adeguatamente filtrato ad un prezzo di 5 centesimi a litro. Ognuno, con una tessera acquistabile in alcuni punti vendita di Biancavilla, avrebbe potuto riempire proprie bottiglie. Un gesto semplice con una duplice finalità: risparmiare sull’acquisto di acqua ed evitare la disporsione di plactica. Un gesto che ogni cittadino attento alla comunità e alla causa ecologica (che riguarda tutti indistintamente) avrebbe dovuto compiere con convinzione.
Invece, poche decine di biancavillesi hanno usufruito del servizio, aderendo civilmente alla strategia “plastic free” e contribuendo ad una minore diffusione della plastica. Così, mentre in diverse altre città (anche vicine alla nostra), le “Case dell’acqua” sono ampiamente utilizzate, da noi si assiste all’esatto opposto.
A Biancavilla, la ditta che gestisce il servizio ha dovuto constatare la non sostenibilità. Pertanto, la piccola struttura di erogazione idrica di piazza Don Bosco – come recita un avviso – è destinata ad essere disinstallata. Anzi, il termine ultimo era stato già fissato per febbraio per gli utenti che ancora hanno credito da spendere.
Non è una buona notizia, questa. Perché Biancavilla si dimostra ancora una volta insensibile a regole di civiltà, al rispetto ambientale e alla cultura “green”. Che grande delusione! Mi chiedo quanti politici di destra e di sinistra abbiano utilizzato la “Casa dell’acqua”, giusto per dare l’esempio.
Dove sono i cosiddetti “ambientalisti” da tastiera? E dove sono coloro che in piazza Roma avevano parlato di “plastic free”? Forse era solo un pretesto per auto propaganda a favore di telecamere per poi andare a fare la spesa, riempendo la macchina di confezioni d’acqua in bottiglie e cellophan di plastica. Sta di fatto che su 8mila famiglie biancavillesi, soltanto alcune decine hanno usato la “Casa dell’acqua”. A loro va un plauso, a tutto il resto un velo pietoso.
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