Attualità
Dal dolore al sonno: ecco come il CBD può influire sulle prestazioni degli atleti
Cresce il numero degli agonisti che decide di utilizzare il CBD durante la preparazione atletica. Ma in quale modo questa molecola può influire sui risultati degli sportivi?
Il CBD è uno degli oltre 100 diversi cannabinoidi che si trovano naturalmente nella pianta di cannabis. Sebbene la ricerca sul CBD sia limitata, finora ha mostrato risultati promettenti nel trattamento di una serie di condizioni associate alla competizione atletica, come i dolori articolari, l’infiammazione e l’affaticamento muscolare.
Questa molecola ha molti degli stessi potenziali benefici del tetraidrocannabinolo (THC), ma senza gli effetti psicoattivi di questa sostanza e pare inoltre non creare dipendenza.
Per questo motivo sono sempre di più gli atleti che si stanno affacciando al mondo del CBD e decidono di acquistare canapa light di qualità online. In questo articolo vedremo come la molecola è in grado di migliorare le prestazioni degli sportivi (senza essere però considerata una sostanza dopante).
CBD e sport: ecco perché sempre più atleti ne fanno uso
Il CBD (abbreviazione di cannabidiolo) è uno degli oltre 100 composti chiamati cannabinoidi presenti nella cannabis.
Estratto dai semi e dal gambo della pianta, il CBD è un concentrato botanico naturale che contiene meno dello 0,3% di THC. Per questo motivo, la molecola è priva degli effetti psicotropi che vengono generalmente associati alla cannabis e, inoltre, non pare creare dipendenza.
Simili nella struttura agli endocannabinoidi, sostanze che sono prodotte naturalmente dall’organismo, i cannabinoidi aiutano il corpo a mantenere la stabilità, la salute e un generale senso di benessere.
Recentemente, un crescente numero di appassionati di fitness considera il CBD una parte fondamentale del proprio regime di recupero. Per questo motivo, sono sempre di più gli atleti professionisti che decidono di utilizzare l’olio di CBD per ridurre i dolori cronici e l’infiammazione muscolare, migliorare la qualità del sonno e alleviare lo stress legato alla competizione.
A partire dal 2018, infatti, il CBD non è più considerato come una sostanza dopante e quindi il suo utilizzo è consentito agli atleti anche durante le competizioni.
L’Agenzia Mondiale Antidoping (AMA) ha confermato che gli atleti non saranno banditi dagli sport professionistici se il CBD viene rilevato durante gli screening, poiché la molecola è stata rimossa dall’elenco delle sostanze proibite.
C’è però un avvertimento importante: il componente psicoattivo della marijuana, il THC, è ancora proibito in competizione, così come un certo numero di altri cannabinoidi presenti nella pianta di canapa.
4 benefici del CBD in grado di migliorare i risultati degli sportivi
Qualsiasi atleta professionista potrà affermare che non esiste un sostituto per la disciplina, la passione e il duro lavoro. Questi, insieme a tratti come la resilienza, l’equilibrio sotto stress e l’umiltà, costituiscono alcune delle migliori qualità che molti atleti di successo possiedono.
Il CBD non è un integratore miracoloso e non è un sostituto di questi attributi.
Tuttavia, la ricerca sta evidenziando alcuni importanti benefici in grado di migliorare la qualità dell’allenamento degli atleti e, tra questi, ce ne sono 4 che possono essere decisivi per le prestazioni.
- Il CBD è in grado di migliorare la qualità del sonno
Secondo un articolo pubblicato sull’International Journal of Sports Medicine, molti atleti potrebbero aver bisogno di più delle sette-nove di sonno raccomandate per gli adulti. Eppure, in molti non riescono a dormire più di sei ore e mezzo a notte.
Cosa interferisce con i cicli del sonno? Un allenamento rigoroso, i viaggi e l’insonnia causata da stress e ansia sono solo alcuni dei problemi possibili, e gli effetti sulle prestazioni possono essere anche importanti.
Il CBD è noto per sostenere cicli di sonno sani senza causare sonnolenza ed è per questo motivo che sempre più atleti decidono di farne uso. Godere di un sonno di qualità ogni notte è uno degli aspetti più importanti del recupero. - Il CBD è in grado di migliorare la salute digestiva e intestinale
Una dieta equilibrata è fondamentale per gli atleti. Senza i giusti nutrienti, il corpo non è infatti in grado di ripararsi e non è possibile ottenere le prestazioni desiderate.
Ma mangiare i cibi giusti e idratarsi bene non garantisce che tutti i nutrienti saranno digeriti e assorbiti correttamente. Perché ciò avvenga, è necessaria una salute intestinale di prim’ordine. Seguire una dieta di alta qualità è importante per la salute ottimale dell’intestino e il CBD può aiutare a migliorare i processi di assorbimento dei nutrienti.
La molecola è infatti utile nel trattamento delle malattie infiammatorie intestinali e consente al microbiota intestinale di prosperare e beneficiare dell’omeostasi generale. - Il CBD permette la riduzione dello stress e dell’ansia
Lo stress ha origine quando il corpo rilascia ormoni come il cortisolo e l’adrenalina. Ciò accade a causa della pressione fisica, mentale o emotiva.
Qualsiasi atleta che abbia gareggiato professionalmente avrà sentito questa pressione fisica, mentale ed emotiva.
Ignorare questa condizione può aumentare il rischio di sviluppare vari disturbi e problemi di salute a lungo termine. Pertanto è importante che gli atleti curino la salute mentale quanto quella fisica.
Secondo quanto riportato sulla rivista Neurotherapeutics, il CBD è un importante alleato per combattere i disturbi legati all’ansia. In questo modo, non saranno più d’ostacolo alle prestazioni degli atleti. - Il CBD riduce il dolore e l’infiammazione
Affrontare il dolore persistente e l’infiammazione è essenziale per gli atleti professionisti. Le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie del cannabidiolo possono fornire protezione contro i radicali liberi, ridurre lo stress ossidativo e mitigare il dolore causato dall’infiammazione muscolare.
Il CBD può migliorare la qualità della vita degli atleti senza influire direttamente sulle prestazioni
L’uso di CBD durante la preparazione atletica e nel corso delle competizioni sportive è consentito dall’Agenzia Mondiale Antidoping. Per questo motivo cresce il numero degli atleti che decide di sfruttare le proprietà benefiche della pianta per ottenere migliori risultati.
Sebbene la molecola non abbia un impatto diretto sulle prestazioni, può però essere un’utile alleata per migliorare le condizioni di vita degli atleti. Il CBD può infatti contribuire alla riduzione del dolore muscolare o a combattere la situazione di ansia e stress che spesso gli atleti sono costretti ad affrontare.
Per questo motivo sono sempre di più gli store online che offrono CBD di prima qualità, come quello di Justbob, e-commerce che si distingue come leader nel settore della cannabis legale.
Attualità
Da Furino a Schillaci: i più grandi calciatori siciliani di sempre
La Sicilia, terra di sole, mare e cultura, ha regalato all’Italia numerosi talenti in svariati campi e settori, compreso il mondo del calcio. Diversi giocatori provenienti dalla “Trinacria” hanno lasciato infatti un segno indelebile nella storia di questo sport: da Catania a Palermo, passando per Messina e Trapani, l’isola ha saputo produrre calciatori di grande classe, temperamento e qualità, capaci di distinguersi sia nello Stivale sia all’estero. Alcuni di loro sono diventati vere e proprie leggende, entrando di diritto nell’Olimpo del calcio siciliano.
Giuseppe Furino
Nato a Palermo nel 1946, Furino è considerato uno dei più grandi centrocampisti italiani di sempre. Dotato di una forza fisica e di una grinta eccezionali, è stato non a caso un simbolo della Juventus degli anni ’70, con la quale ha vinto ben 8 scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa Uefa e una Coppa delle Coppe. Con la maglia della Nazionale, invece, è arrivato l’argento ai Mondiali di Messico ’70. Nel corso della sua carriera Furino ha giocato per un anno anche col Palermo.
Pietro Anastasi
Classe 1948, il catanese Anastasi è stato un attaccante di razza, capace di segnare gol a raffica soprattutto con la maglia della Juventus, per poi accasarsi all’Inter. Con i bianconeri ha vinto 3 scudetti, mentre con i nerazzurri ha conquistato una Coppa Italia. Anastasi è stato anche protagonista della vittoria dell’Italia agli Europei del 1968.
Massimo Taibi
L’ex portiere è nato a Palermo nel 1970 ed è stato uno dei migliori del suo ruolo nella sua generazione. Dotato di grande reattività e di un’innata capacità di parare i rigori, Taibi ha giocato con diverse squadre di Serie A, tra cui Milan, Piacenza, Venezia, Reggina e Atalanta. La sua esperienza più significativa è stata però quella al Manchester United, anche se è durata solo una stagione. Taibi è ricordato inoltre per essere stato uno dei pochi portieri a segnare un gol su azione in Serie A, in una partita tra Reggina e Udinese del 2001, quando vestiva la divisa dei calabresi.
Michelangelo Rampulla
Nato nel 1962 a Patti, in provincia di Messina, Rampulla è stato un altro portiere siciliano di grande talento. Dopo una lunga carriera alla Cremonese il giocatore si trasferì alla Juventus, dove rimase per 10 stagioni come secondo. Il suo nome è legato a un evento storico: il 23 febbraio 1992 Rampulla è diventato infatti il primo portiere nella storia della Serie A a segnare un gol su azione, grazie ad un preciso colpo di testa su punizione contro l’Atalanta, a Bergamo. All’epoca l’estremo difensore vestiva proprio la maglia dei grigiorossi.
Giuseppe Mascara
Nato a Caltagirone nel 1979, Mascara è stato un attaccante molto fantasioso e a tratti imprevedibile. Nell’arco delle 6 stagioni al Catania è diventato il miglior marcatore del club in Serie A. Il suo periodo d’oro coincide con l’annata 2005/2006, quando i rossoblù ottennero la promozione in prima divisione dopo un campionato ai piani alti e da protagonista anche nelle quote Serie B. In A il Catania di Mascara non era certamente una delle formazioni che lottavano per i primi posti, ma il buon Beppe è stato comunque capace di dimostrare il suo talento con dei colpi da maestro. Il suo gol più memorabile è sicuramente quello realizzato nel 2009 durante il derby siciliano contro il Palermo, con un pallonetto da 50 metri che ha ammutolito il Barbera. Proprio in virtù del suo estro è diventato a ragione il primo giocatore della storia del Catania a vestire la maglia azzurra.
Gaetano D’Agostino
Centrocampista di grande tecnica e visione di gioco, il palermitano D’Agostino ha giocato con Roma, Bari, Messina, Udinese, Fiorentina e Siena, mettendo in mostra le sue qualità in diverse zone del campo. Il suo mancino fatato rappresentava una minaccia costante per le difese avversarie, soprattutto sui calci piazzati. Classe 1982, D’Agostino ha conquistato anche la maglia della Nazionale e persino le attenzioni del Real Madrid, che nel 2009 era fortemente intenzionato ad ingaggiarlo.
Salvatore Schillaci
Meglio noto come Totò, Schillaci è l’indimenticato eroe delle “Notti magiche” di Italia ’90. Nato a Palermo nel 1964, l’ex attaccante ha vissuto la sua stagione di gloria con la maglia della Nazionale, laureandosi capocannoniere e miglior giocatore del Mondiale disputato in casa. Le sue sei reti hanno contribuito al terzo posto degli azzurri e lo hanno portato al secondo posto nella classifica del Pallone d’Oro. Schillaci ha giocato anche con Juventus e Inter, prima di trasferirsi in Giappone allo Jubilo Iwata. Simbolo della classe operaia che sale in paradiso, Totò ha sempre rimarcato con orgoglio le sue origini meridionali. Anche per questo motivo la recente scomparsa di Schillaci, a soli 59 anni, ha commosso tutti gli amanti dello sport italiano. Tra i calciatori siciliani è stato sicuramente lui il più iconico di tutti.
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