Fuori città
Da Biancavilla al grande calcio: Spedalieri convocato per Juve-Napoli
Il sindaco Bonanno: «Siamo orgogliosi di lui, che è un esempio di impegno e di dedizione»


Ha 19 anni ed è di Biancavilla. Passo dopo passo, prosegue il suo percorso nel calcio nazionale. Jonathan Spedalieri è stato ora convocato per la partita di campionato Juventus-Napoli. Il giovane calciatore, per la squadra partenopea, si è distinto per il suo talento nel ruolo di difensore. Un talento che già aveva dimostrato nella Nazionale Under 15 e nelle squadre della Fiorentina e del Potenza.
«È una gioia per tutta la città sapere che uno dei “nostri” gioca in una delle squadre più titolate del campionato italiano», ha detto il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno.
«Ho conosciuto Jonathan pochi anni fa –prosegue il primo cittadino– me lo ha presentato il padre, orgoglioso della sua bravura. Seppur giovanissimo, Jonathan è già un grande esempio di impegno e dedizione per il proprio lavoro. Forza Jonathan Spedalieri, Biancavilla è orgogliosa di te. Sono il primo a tifare per te (e pazienza se per una volta rinuncio alla mia passione bianconera)».
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Cultura
L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli
L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano


Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.
Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.
«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».
«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».
Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».
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