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Né suore né spose: le orsoline a Biancavilla e la morte di Maria Petralia

Scomparsa ad 82 anni una delle “Figlie di Sant’Angela Merici”: fu educatrice di diverse generazioni

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Biancavilla, anni '50: orsoline nel terrazzo della chiesa madre

È morta Maria Petralia, catechista, educatrice e dirigente dell’Istituto “Sant’Angela Merici”, la scuola cattolica attiva a Biancavilla fino agli anni ‘90 del secolo scorso. Nata nel 1939 e cresciuta alla scuola di mons. Gaetano Messina, nel 1961, a 22 anni entrò nella Compagnia delle Orsoline, Figlie di Sant’Angela Merici.

Visse un cristianesimo attivo in un paese di provincia dove le idee del Concilio Vaticano II, ma soprattutto gli ideali nuovi di un mondo che stava cambiando in fretta, avevano bisogno di uomini e donne. Persone che potessero farli arrivare dove più rigide erano le convinzioni e i modelli sociali. E dove il ruolo della donna, per esempio, stentava ad affermarsi nella sua completezza. Era la vigilia del ‘68.

A Biancavilla, a seguito della formazione delle nuove parrocchie che nel 1952 erano divenute già quattro, si aveva bisogno di volontari per coadiuvare i parroci nella catechesi, nella formazione spirituale e umana dei giovani e delle famiglie. Maria fu tra questi e fin da subito offrì un valido aiuto alla parrocchia di appartenenza, senza far mancare il suo contributo in impegni diocesani.

Nel dopoguerra, quando forte era l’emigrazione, assieme ad altre orsoline, nella Casa del Fanciullo, alle spalle della Chiesa Madre, Maria Petralia accolse tante giovani. Si insegnava loro il taglio, il cucito e il ricamo. Dietro un’apparenza semplice e quasi casalinga, riconosciamo oggi il tentativo concreto di emancipare le allieve attraverso l’apprendimento di abilità da esercitare per un lavoro futuro. Si organizzavano, inoltre, le prime gite con l’autobus, si cantava e si pregava e, attraverso tutto questo, passavano messaggi e valori, idee e aspirazioni nuove. Si insegnava alle ragazze, alle adolescenti, ad essere donne libere, e per essere tali bisognava studiare, apprendere, riuscire a varcare la soglia di casa…

Per questo motivo, spesso, queste donne furono tacciate e giudicate anche aspramente da chi vedeva qualunque novità come una minaccia a modelli e modi di fare monolitici e consolidati da secoli.

Orsoline, donne consacrate ma in abiti comuni

Chi erano queste donne né suore né spose? Erano orsoline, che pur rimanendo a casa, continuando a vestire abiti comuni, avevano consacrato la loro vita a Dio. E si impegnavano a portare il messaggio evangelico nei loro ambienti di vita, nel lavoro, per la strada…

Nel 1971, le orsoline si trasferiscono in locali più grandi messi a disposizione del rev. Placido Brancato. Viene fondato l’Istituto Sant’Angela Merici (‘a Bbatia), con le classi di scuola materna ed elementare, dove nel pomeriggio si svolgevano corsi di musica e di danza. L’istituto fu anche centro di accoglienza per ritiri, incontri spirituali e formativi, rappresentazioni teatrali messe in atto da compagnie di attori locali.

Maria fu per tutti “la segretaria” che accoglieva all’ingresso della scuola tutti i bambini. Organizzava, assieme alle insegnanti e all’instancabile Anna Marcellino, le recite, le gite, gli incontri, i momenti comunitari. Era una scuola che, già negli anni ’70, “parlava” in inglese, si occupava di teatro, insegnava le arti grafico-pittoriche e i lavori prassico-manuali. Ancora oggi molti ex alunni conservano “i lavoretti” realizzati in quegli anni.

Nell’istituto, prima ancora che dal calore dei termosifoni (perennemente accesi in inverno!) si era ricevuti da un tepore familiare, da un’atmosfera affettiva accogliente e umana.

Maria Petralia, educatrice di diverse generazioni

Maria Petralia, assieme alle attivissime sue consorelle, fu valida educatrice di generazioni di giovani biancavillesi che passarono in quegli anni dall’Istituto e dalla parrocchia matrice. L’empatia era tra le sue doti più spiccate che le consentiva di immedesimarsi nell’altro.

Autorevole nei suoi interventi, dietro un’apparenza austera, di donna di altri tempi, nascondeva una personalità aperta, gioviale, discreta e attenta che sapeva catturare i cuori, sempre e ovunque.

Chi l’ha conosciuta, sapeva che con lei si potevano trascorrere ore piacevoli, fatte di aneddoti divertenti e di episodi appartenenti a una vita ricca, vissuta bene, spesa per gli altri.

Nell’ultimo periodo, pur tra le fatiche degli anni e della malattia, non fece mancare la sua presenza nell’organizzare la festa di Sant’Angela nella Casa di via Sant’Antonio. E non mancò il sostegno alle altre attività formative dell’Associazione Sant’Angela, ultima idea, in ordine cronologico, per portare nelle case e nelle famiglie il carisma mericiano e l’annuncio di libertà che proviene da Cristo.

«Maria Petralia? Un cuore di ragazzina semplice»

«Una persona molto ironica e autoironica, rimasta nel cuore una ragazzina semplice che sapeva sorridere e scherzare pur nei suoi 82 anni».

A parlare a Biancavilla Oggi è padre Govambattista Zappalà, vicario foraneo e parroco dell’Idria.

«Amava tantissimo la sua Compagnia, alla quale credeva e per la quale lavorò tutta la vita. Credeva -prosegue padre Zappalà- nella sua consacrazione. Amava la sua vocazione e ne diede ulteriore testimonianza per i festeggiamenti del suo 50° anniversario di professione. Infine, pregava per i sacerdoti, per i quali mostrò fino alla fine un affetto e una stima profonda».

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Nuovi ingressi nella Confraternita della parrocchia dell’Idria di Biancavilla

Il governatore Giovanni D’Agati: «I piccoli confrati ci permettono di guardare avanti con fiducia»

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Nei giorni precedenti la Settimana Santa, come ogni anno, la confraternita “Santa Maria dell’Idria” di Biancavilla festeggia la sua fondazione con una messa nella quale si tiene il rito della vestizione dei nuovi confrati.

Agata Tomarchio, catechista nell’omonima parrocchia, e Fabio Mazzaglia, simpatizzante da circa dieci anni, hanno iniziato ufficialmente il loro percorso di noviziato all’interno della confraternita, sotto la direzione spirituale dell’assistente ecclesiastico e parroco dell’Idria Giovambattista Zappalà.

A fare il loro ingresso ufficiale nella confraternita anche 8 giovanissimi: Sofia e Giuseppe D’Agati, Vittoria Palermo, Vito Leonardi, Bruna Aricò, Alessia e Serena Ventura e Giulia Lentini, che hanno iniziato il loro percorso 3 anni fa.

«La gioia di vedere piccoli confrati nella nostra realtà – dichiara a Biancavilla Oggi il governatore della Confraternita, Giovanni D’Agati – ci permette di guardare avanti con fiducia. I ragazzi, oltre ad essere figli di genitori confrati, sono attivamente impegnati nel catechismo, nel coro parrocchiale e come ministranti».

Costituita il 22 gennaio 2010 con il supporto dell’allora parroco Salvatore Nicoletti e su iniziativa dei coniugi Giovanni D’Agati e Valeria Bivona, la congregazione conta attualmente 54 confrati. 

Dal Venerdì Santo dello stesso anno la confraternita è parte attiva della processione dei “Tri Misteri” a Biancavilla e porta in processione il simulacro del Cristo crocifisso, restaurato nel 2022 dopo essere stato danneggiato dal terremoto del 2018.

Diverse sono le iniziative della confraternita in cantiere per questo anno pastorale. Tra queste, la Via Crucis per le vie della parrocchia in collaborazione con altri gruppi parrocchiali e una giornata di servizio di volontariato presso la mensa della Caritas di Catania a supporto del team del vice presidente diocesano Salvo Pappalardo.

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