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E-cig, la sigaretta elettronica per smettere di fumare: esiti di uno studio

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Tutti noi sappiamo che le sigarette rappresentano uno dei vizi più difficili da combattere, se non il più complesso in assoluto. Smettere con il fumo, o almeno ridurre il numero di sigarette tradizionali fumate, richiede una grande forza di volontà, e avere costanza, imparando a resistere agli stimoli provenienti dall’esterno, che potrebbero farci barcollare. Alle volte basta la sola presenza di un fumatore nei dintorni per spingerci ad accenderne una, per far capire appunto a che livello arriva la dipendenza. Nel 2020 tra l’altro è diventato ufficiale il divieto di vendita delle sigarette al mentolo, “accusate” di incentivare il consumo delle stesse.

Come fare per rinunciare alle sigarette, quindi? Ci sono diversi metodi per smettere con questo vizio o almeno ridurre il numero di sigarette tradizionali fumate, e uno di essi è molto tecnologico: si tratta della sigaretta elettronica, un dispositivo che vale la pena di approfondire insieme, e che secondo diversi studi aiuta in questo processo.

Lo studio sulla e-cig per smettere di fumare

Ci sono diversi studi scientifici che testimoniano quanto segue: l’uso di una e-cig può effettivamente dare una mano a dire addio alle sigarette tradizionali. Secondo una ricerca condotta dall’American College of Cardiology, ad esempio, è stato possibile misurare i risultati su vari gruppi, trattati con metodi differenti. Il gruppo al quale era stata assegnata la sigaretta elettronica con nicotina ha dato risultati al di sopra delle aspettative, riducendo il consumo delle sigarette tradizionali. In tal caso il tasso di astinenza prevalente è arrivato al 22%, il triplo circa rispetto ai gruppi trattati con le semplici consulenze. Inoltre, lo studio ha confermato che i liquidi senza nicotina aiutano, ma non al livello delle e-cig con nicotina, dato che nel primo caso si abbassa la percentuale di astinenza continuativa.

Come funzionano le sigarette elettroniche

Come accennato in precedenza, uno degli elementi principali delle e-cig sono proprio i liquidi. Oggi ne esistono di molti tipi, come si nota consultando ad esempio il sito del già citato rivenditore blu, dove si trovano diverse alternative alle sigarette. I liquidi sono molto importanti, sia perché permettono di personalizzare la percentuale di nicotina (riducendola gradualmente, se lo si desidera), sia perché offrono un ventaglio di gusti molto ampio e variegato. Chiaramente, oltre ai liquidi, è opportuno conoscere anche il funzionamento di una e-cig, ma non è affatto complesso da spiegare, sebbene esistano modelli diversi.

La tecnologia più diffusa è la seguente: il dispositivo ha una batteria incorporata che scalda l’atomizzatore, il quale a sua volta agisce sul liquido contenuto nella tanica, vaporizzandolo.

L’azione può attivarsi facendo pressione su un pulsante, o più semplicemente tirando dalla bocchetta, nei modelli automatici. Inoltre, gli apparecchi più avanzati permettono agli utenti di personalizzare il voltaggio della batteria entro un certo range, aumentando ad esempio il calore percepito in bocca e la quantità di vapore prodotta. Come detto, però, le tecnologie possono cambiare in base alle scelte di ogni produttore, quindi si consiglia sempre di informarsi su ogni specifico prodotto.

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Sicilia, tra turismo e… tennis

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La Sicilia è sempre stata una delle mete preferite dai turisti per le vacanze. Il sole, il mare, le sue bellezze naturali, il grande patrimonio culturale sono tutti motivi per cui ogni anno la Regione viene presa d’assalto dai viaggiatori che la scelgono come destinazione per trascorrere qualche giorno di relax. Ogni parte dell’Isola ha le sue meraviglie da scoprire e non è difficile imbattersi in qualche visitatore anche in posti meno conosciuti e in periodi di bassa stagione.

Tuttavia, negli anni, la Sicilia è diventata nota anche per aver dato i natali a tanti sportivi di alto livello. Se si pensa al calcio, ci sono i vari Salvatore Schillaci e Giuseppe Furino, tra i migliori nel loro ruolo a suo tempo, con il primo che è arrivato anche ad un passo dal diventare campione del mondo con la Nazionale a Italia ’90.

Nel ciclismo, invece, c’è stato il grande Vincenzo Nibali, vincitore sia al Giro d’Italia che al Tour de France tra i tanti successi della sua carriera. Questi, insomma, soltanto per citare alcuni dei grandi nomi che hanno fatto esultare il popolo italiano in più di un’occasione.

Tra i vari sportivi che si sono presi i riflettori, però, ci sono anche alcuni tennisti e, in particolare, Marco Cecchinato, Salvatore Caruso e Gianluca Naso.

I migliori tennisti siciliani

Marco Cecchinato è di gran lunga il giocatore siciliano che ha ottenuto più risultati in carriera. Specialista della terra battuta, il classe ’92 nativo di Palermo è stato semifinalista al Roland Garros 2018 diventando così il terzo italiano nell’era Open ad aver centrato questo risultato. L’anno dopo si è issato addirittura al 16° posto del ranking mondiale, per un traguardo che forse neanche i più esperti di analisi delle statistiche legate alle scommesse e quote sul tennis si sarebbero mai aspettati essendo stato tagliato soltanto da otto azzurri prima di lui.

Il suo primo trofeo, invece, risale al 2013, quando si aggiudicò il Challenger di San Marino imponendosi in finale sull’attuale capitano della Nazionale di Coppa Davis Filippo Volandri. Il secondo arriva invece due anni dopo a Torino, dove nell’ultimo atto del torneo batté Kimmer Coppejans. Da quel momento in poi, è un’escalation continua, con il terzo titolo Challenger vinto a Milano contro Laslo Djere (attuale top 50 Atp), e il quarto conquistato a Roma l’anno dopo in finale contro Jozef Kovalik.

È l’inizio del suo percorso all’interno del tennis che conta che lo porterà poi, come detto, a giocarsi una storica semifinale al Roland Garros, dove venne sconfitto da Dominic Thiem. Per arrivarci, non solo eliminò giocatori importanti come Carreno Busta e David Goffin, ma si tolse anche il lusso di battere l’attuale numero uno del mondo e 24 volte campione Slam Novak Djokovic. Una partita epica per Ceck, così come viene chiamato dagli amici, e per tutta l’Italia, che da tempo non aveva un tennista che si spingeva così in avanti in uno Slam.

Purtroppo per il siciliano, quello rimarrà il miglior torneo della sua carriera, con la discesa in classifica che ebbe inizio già l’anno dopo nonostante la vittoria a Buenos Aires. Ciò che più gli è mancato da quel momento in poi, è stata la costanza di risultati, complice qualche acciacco di troppo che gli ha permesso di difendere i punti di alcuni tornei.

Un altro ottimo tennista siciliano è stato inoltre Salvatore Caruso, avolese classe ’92 che in carriera ha raggiunto la 76esima posizione nel ranking Atp come miglior piazzamento, mentre nel suo palmares ci sono due titoli del circuito maggiore. Tra i suoi migliori risultati ricordiamo la semifinale disputata a Umago nel 2019, il terzo turno al Roland Garros dello stesso anno e il terzo turno agli US Open della stagione seguente che ha contribuito a portarlo al 76° posto della classifica mondiale.

Oltre a loro, c’è stato poi Gianluca Naso, trapanese classe ’87 che prima di ritirarsi definitivamente dalle scene ha raggiunto un best ranking in 189esima posizione.

Le promesse della Sicilia

Mentre Cecchinato e Caruso si apprestano a disputare gli ultimi anni della sua carriera, altre due promesse del tennis siciliano stanno pian piano ritagliandosi uno spazio nel circuito maggiore femminile. Parliamo di Anastasia Abbagnato e Giorgia Pedone.

La prima è una palermitana classe 2003, nonché nipote della nota ballerina Eleonora Abbagnato. Ancora non ha ottenuto risultati importanti a livello Wta, ma sono in molti a scommettere su di lei in futuro. Stesso discorso anche per la Pedone, che a 19 anni si è portata intanto alla 276esima posizione del ranking mondiale oltre a vincere l’ITF di Santa Margherita di Pula nella stagione passata.

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