“Strada della vergogna”, la visuale (ancora più impietosa) con il drone
Intervento dei volontari Gepa dopo le immagini diffuse da “Biancavilla Oggi” sulle condizioni dell’arteria provinciale
Avevamo pubblicato, qualche giorno fa, un video sullo stato dalla “strada della vergogna”, la Sp 156 Dir, nel punto che segna il confine con il territorio di Adrano. Un tappeto di immondizia e un trionfo di inciviltà. Una cartolina della Valle del Simeto macchiata da questo immondezzaio a cielo aperto, che rovina l’arteria provinciale: così l’abbiamo definita.
Dopo la diffusione delle nostre immagini (le ultime di una antica serie), sono intervenuti i volontari dell’associazione Gepa, che hanno documentato con ulteriori foto e video (pure con l’ausilio di un drone) le condizioni dell’arteria. Dall’alto, la visuale è ancora più impietosa.
Ma i volontari sono anche andati oltre, cercando qualche elemento, rovistando tra i rifiuti, per potere risalire a qualcuno dei responsabili di questo scempio.
«Siamo stati con tutti i ragazzi della Gepa sulla Sp 156, dopo che voi di Biancavilla Oggi avete pubblicato il video. Sul posto abbiamo trovato –rivela il presidente Dino Petralia– fatture, carte dell’Agenzia delle entrate, codici fiscale. Ci sono nomi e cognomi che segnaleremo a chi di competenza perché si intervenga. Anzi, si deve intervenire perché è veramente una vergogna vedere quella strada in quelle condizioni».
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La lapide marmorea dedicata a Salvatore Furno mandata in frantumi
Distrutta in via Romagnosi la targa intitolata ad una vittima delle foibe nel “Giorno del ricordo”


La lapide marmorea dedicata a Salvatore Furno (vittima biancavillese delle foibe) è stata frantumata. I pezzi sono a terra, in via Romagnosi. La targa commemorativa era stata affissa, per volere dell’amministrazione comunale, nel luogo i cui aveva abitato Furno, nato nel 1901 e finito nelle foibe nel 1945.
L’affissione della lapide era avvenuta nel “Giorno del ricordo” con la partecipazione di alcuni pronipoti di Furno, che aveva lasciato Biancavilla nel 1933 per andare a fare l’insegnante.
Il sindaco Antonio Bonanno è stato informato dell’accaduto. Il gesto non sarebbe da collegare ad un’azione vandalica. Si sospetta di qualcuno che ha compiuto l’atto in modo sconsiderato, sulla base di segnali che erano stati notati fin dal giorno della cermonia del 10 febbraio.
Da parte del Comune, secondo quanto apprende Biancavilla Oggi, c’è l’impegno da subito a realizzare una nuova targa e ricollocarla nella stessa parete dell’abitazione che fu di Salvatore Furno.
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