Valle del Simeto, una cartolina macchiata dall’immondezzaio della “strada della vergogna”
Ecco il video che abbiamo girato alla fine dell’arteria che segna il confine con Adrano: ancora un trionfo di inciviltà
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A percorrere la Sp 156 Dir, che da Biancavilla porta fino ad Adrano, arteria di campagna che si affaccia sulla splendida Valle del Simeto, ci si accorge di cumuli di immondizia qua e là. Cumuli comunque meno consistenti di quanto abbiamo documentato negli anni passati.
Ma è all’incrocio che segna il confine con Adrano che lo scenario resta uguale a quello visto e ripreso già innumerevoli volte. Un tappeto di immondizia che copre l’asfalto di una parte della carreggiata e che è accumulato ai piedi di una installazione di videosorveglianza, che evidentemente non è in funzione.
Le immagini video parlano chiaro e non occorrono ulteriori commenti. Uno scenario di inciviltà che stride con lo scenario da cartolina che offre la vista verso il Simeto.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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