Attualità
“Sulla stessa onda”, presto su Netflix il film sulle bellezze di Sicilia anni ‘80
Le piattaforme di streaming hanno rivoluzionato la nostra vita e la gestione, in particolare, del nostro tempo libero. Negli ultimi anni sono aumentate e migliorate, proponendo cataloghi di film e serie tv sempre più ricchi, fra queste ve ne è una che più di tutte si è fatta largo nelle nostre vite: Netflix. Ormai disponibile in 130 paesi, Netflix conta 94 milioni di abbonati ed è quotata in borsa dal 2002.
Oggi ogni sua azione vale circa 145 dollari, con una capitalizzazione totale di 55 miliardi di euro. Dai meme sui social alle serate con gli amici a furia di maratone, inutile dire come questa piattaforma abbia rivoluzionato il nostro modo di condividere il tempo con gli altri e usufruire di film, serie tv e documentari.
Come godersi Netflix in tv
La piattaforma Netflix consente agli utenti di guardare le proprie serie-tv o film preferiti senza le odiose interruzioni pubblicitarie: sulla piattaforma web vengono aggiunte novità ogni mese, i titoli preferiti si possono addirittura scaricare se si vuole vederli offline. Un primo consiglio fondamentale: per usufruire di Netflix tutto quello che serve è internet a casa, con un abbonamento senza limiti di traffico, come quello proposto da Linkem ad esempio. In questo modo si potranno scoprire le serie tv ambientare in Italia che il gigante dello streaming continua ad inserire in programmazione.
La nuova serie sulla bellezza della Sicilia
Le riprese termineranno il 7 dicembre: il film “Sulla stessa onda”, di produzione italiana, è stato girato interamente in Sicilia. Alla regia Massimiliano Camaiti che guiderà un cast quasi interamente italiano; la trama seguirà le vicende di un gruppo di ragazzi membri del Circolo della Vela durante la preparazione per un importante evento. Non è finita qui, perché l’accordo tra Netflix e Mediaset prevede in realtà la realizzazione di diverse pellicole, tutte made in Italy e tutte di produzione indipendente. Saranno molti, quindi, gli attori italiani che debutteranno sugli schermi dei nostri laptop, vediamo quindi alcune anteprime di ciò che ci riserverà il catalogo Netflix.
Il made in Italy
Qualche anticipazione ce l’aveva già data la produzione di “Chef’s Table”, una miniserie di quattro stagioni, ognuno incentrato su un cuoco e la sua idea di cucina. Premiata con la candidatura agli Emmy, grazie al lavoro raffinato del regista David Gelb, “Chef’s Table” è un viaggio culinario ricercato, con musiche eccezionali e una visione a largo raggio del concetto di gusto. Una di queste puntate è stata girata proprio in Italia, ancor auna volta, in Sicilia.
Il territorio italiano, quindi, sta diventando sempre più gettonato dalle produzioni cinematografiche, tanto che sono molte le serie in programma. Tra queste troviamo “Luna Nera”, tratta da un romanzo di Tiziana Triana, che tratterà il tema delle donne accusare di stregoneria nel XVII secolo e prevedrà una collaborazione tra Netflix e Fandango. Inoltre è sbarcato oramai da tempo, ma merita una citazione il film, sempre firmato Netflix, girato in Italia, dal titolo “Rimetti a noi i nostri debiti”, con la regia di Antonio Morabito. La pellicola segue le vicende di due esattori, interpretati da due top player come Claudio Santamaria e Marco Giallini.
Da “Suburra”, che racconta le vicende della mala romana, impegnata in progetti di espansione tra Ostia, politica e intrecci sentimentali, alla nuova docu-serie “First Team: Juventus”, la penisola è al centro dell’obiettivo della telecamera. II colosso dello streaming sa che, a breve, dovrà guardarsi dalla concorrenza di Disney e Apple: per questo motivo si moltiplicano le iniziative nazionali, in modo fidelizzare sempre più il pubblico locale. Sarà quindi una stagione ricca di nuove uscite per Netflix in cui, finalmente, riusciremo a vedere pellicole di produzione tutta italiana e girate nel bel paese.
Attualità
Sicilia, tra turismo e… tennis
La Sicilia è sempre stata una delle mete preferite dai turisti per le vacanze. Il sole, il mare, le sue bellezze naturali, il grande patrimonio culturale sono tutti motivi per cui ogni anno la Regione viene presa d’assalto dai viaggiatori che la scelgono come destinazione per trascorrere qualche giorno di relax. Ogni parte dell’Isola ha le sue meraviglie da scoprire e non è difficile imbattersi in qualche visitatore anche in posti meno conosciuti e in periodi di bassa stagione.
Tuttavia, negli anni, la Sicilia è diventata nota anche per aver dato i natali a tanti sportivi di alto livello. Se si pensa al calcio, ci sono i vari Salvatore Schillaci e Giuseppe Furino, tra i migliori nel loro ruolo a suo tempo, con il primo che è arrivato anche ad un passo dal diventare campione del mondo con la Nazionale a Italia ’90.
Nel ciclismo, invece, c’è stato il grande Vincenzo Nibali, vincitore sia al Giro d’Italia che al Tour de France tra i tanti successi della sua carriera. Questi, insomma, soltanto per citare alcuni dei grandi nomi che hanno fatto esultare il popolo italiano in più di un’occasione.
Tra i vari sportivi che si sono presi i riflettori, però, ci sono anche alcuni tennisti e, in particolare, Marco Cecchinato, Salvatore Caruso e Gianluca Naso.
I migliori tennisti siciliani
Marco Cecchinato è di gran lunga il giocatore siciliano che ha ottenuto più risultati in carriera. Specialista della terra battuta, il classe ’92 nativo di Palermo è stato semifinalista al Roland Garros 2018 diventando così il terzo italiano nell’era Open ad aver centrato questo risultato. L’anno dopo si è issato addirittura al 16° posto del ranking mondiale, per un traguardo che forse neanche i più esperti di analisi delle statistiche legate alle scommesse e quote sul tennis si sarebbero mai aspettati essendo stato tagliato soltanto da otto azzurri prima di lui.
Il suo primo trofeo, invece, risale al 2013, quando si aggiudicò il Challenger di San Marino imponendosi in finale sull’attuale capitano della Nazionale di Coppa Davis Filippo Volandri. Il secondo arriva invece due anni dopo a Torino, dove nell’ultimo atto del torneo batté Kimmer Coppejans. Da quel momento in poi, è un’escalation continua, con il terzo titolo Challenger vinto a Milano contro Laslo Djere (attuale top 50 Atp), e il quarto conquistato a Roma l’anno dopo in finale contro Jozef Kovalik.
È l’inizio del suo percorso all’interno del tennis che conta che lo porterà poi, come detto, a giocarsi una storica semifinale al Roland Garros, dove venne sconfitto da Dominic Thiem. Per arrivarci, non solo eliminò giocatori importanti come Carreno Busta e David Goffin, ma si tolse anche il lusso di battere l’attuale numero uno del mondo e 24 volte campione Slam Novak Djokovic. Una partita epica per Ceck, così come viene chiamato dagli amici, e per tutta l’Italia, che da tempo non aveva un tennista che si spingeva così in avanti in uno Slam.
Purtroppo per il siciliano, quello rimarrà il miglior torneo della sua carriera, con la discesa in classifica che ebbe inizio già l’anno dopo nonostante la vittoria a Buenos Aires. Ciò che più gli è mancato da quel momento in poi, è stata la costanza di risultati, complice qualche acciacco di troppo che gli ha permesso di difendere i punti di alcuni tornei.
Un altro ottimo tennista siciliano è stato inoltre Salvatore Caruso, avolese classe ’92 che in carriera ha raggiunto la 76esima posizione nel ranking Atp come miglior piazzamento, mentre nel suo palmares ci sono due titoli del circuito maggiore. Tra i suoi migliori risultati ricordiamo la semifinale disputata a Umago nel 2019, il terzo turno al Roland Garros dello stesso anno e il terzo turno agli US Open della stagione seguente che ha contribuito a portarlo al 76° posto della classifica mondiale.
Oltre a loro, c’è stato poi Gianluca Naso, trapanese classe ’87 che prima di ritirarsi definitivamente dalle scene ha raggiunto un best ranking in 189esima posizione.
Le promesse della Sicilia
Mentre Cecchinato e Caruso si apprestano a disputare gli ultimi anni della sua carriera, altre due promesse del tennis siciliano stanno pian piano ritagliandosi uno spazio nel circuito maggiore femminile. Parliamo di Anastasia Abbagnato e Giorgia Pedone.
La prima è una palermitana classe 2003, nonché nipote della nota ballerina Eleonora Abbagnato. Ancora non ha ottenuto risultati importanti a livello Wta, ma sono in molti a scommettere su di lei in futuro. Stesso discorso anche per la Pedone, che a 19 anni si è portata intanto alla 276esima posizione del ranking mondiale oltre a vincere l’ITF di Santa Margherita di Pula nella stagione passata.
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