Fuori città
Per Antonio Amato il primo trofeo al campionato italiano di taekwondo


Un altro trofeo si aggiunge alla ricca collezione di Antonio Amato, maestro ed atleta dell’associazione sportiva Etna Taekwondo di Biancavilla. Amato ha partecipato, infatti, al campionato italiano assoluto “specialità forme” di Martina Franca, aggiudicandosi il primo posto nella categoria senior 2 (età 30-40 anni cintura nere 1 dan-,10 dan).
Un traguardo raggiunto per la seconda volta nella sua carriera agonistica. Il primo titolo risale al 2010, poi altre due volte in seconda posizione ed ulteriori due al terzo posto.
«Mi sono preparato al meglio –racconta Amato a Biancavilla Oggi– per vincere questo titolo nazionale, dopo la bellissima esperienza in Corea del sud della scorsa estate, dove abbiamo fatto 15 giorni di allenamento e confrontato in gara con gli atleti asiatici e ho capito su quali aspetti dovevo concentrarmi di più per ottenere il massimo».
Per Amato «l’aspetto mentale è molto importante nelle arti marziali, la concentrazione e la meditazione sono elementi fondamentali che bisogna sempre attenzionare. Un ringraziamento va al maestro Chisari Francesco che mi ha aiutato in questi anni come coach durante la preparazione e alle gare».
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Cultura
Gerardo Sangiorgio ricordato a Modena: «Mio padre nell’orrore dei lager nazisti»
L’esperienza del biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio raccontata a Levizzano Rangone


Nella Giornata della Memoria, la figura di Gerardo Sangiorgio – biancavillese deportato nel 1943 nei lager nazisti per avere detto no alla Repubblica di Salò, coerentemente con i suoi principi morali e cristiani – ricordata anche in Emilia Romagna.
Il figlio di Gerardo, Placido Antonio (collaboratore di Biancavilla Oggi), è stato ospitato nella scuola “Celestino Cavedoni” di Levizzano Rangone (frazione di Castelvetro di Modena). Un incontro voluto dai docenti e dalla dirigente scolastica. Qui, Placido Antonio, ha trasmesso ai bambini di quarta e quinta elementare il messaggio e l’esempio del padre (scomparso nel 1993).
«La storia di mio padre –sottolineato Placido– è la storia di tanti ragazzi che nel momento della scelta seppero mettere a repentaglio la loro stessa vita, per un ideale più grande e dal valore universale».
«La voglia di conoscere la storia –ha proseguito– incontra la forza trainante delle storie di vita, in questo terreno c’è il seme dell’umanesimo. Quello che i lager intendevano obliare e che oggi le studentesse e gli studenti chiedono quale terreno di crescita, denominatore di coesistenza tra i popoli, indice di civiltà».
Dopo il suo intervento e la sua testimonianza, tante domande da parte dei bambini e degli insegnanti, riguardanti anche Biancavilla. A conclusione dell’incontro, un insegnante ha letto anche alcuni brani tratti sulla Shoah.
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