Associazionismo
Povertà in aumento a Biancavilla Caritas impegnata per 250 famiglie
Indagine di “Biancavilla Oggi” su uno spaccato sociale drammatico, eppure poco percepito
La povertà, a Biancavilla, non parla in lingua straniera, ma nel nostro dialetto. Non mancano, certo, gli immigrati. Tuttavia, a lanciare l’Sos per redditi insufficienti o assenza di lavoro sono in maggioranza biancavillesi, spesso in difficoltà a pagare la bolletta della luce e persino a portare a casa il sacchetto della spesa.
Un quadro desolante e peggiorato negli ultimi anni, come peraltro confermato da una recente elaborazione del Sole 24 Ore sui redditi familiari, che relega Biancavilla a fondo classifica e tra i “Comuni Cenerentola” del territorio etneo.
Un quadro ben noto alle Caritas, impegnate in prima linea nell’assistenza – silenziosa e discreta – delle famiglie indigenti. Sono circa 250, quelle che bussano alla porta delle varie parrocchie del nostro paese, come appurato da Biancavilla Oggi.
La Caritas con maggiore numero di assistiti è quella dell’Idria: 70 le famiglie seguite. Tra queste, una ventina sono straniere. «Assistiamo –spiega il prof. Salvatore Neri, responsabile della Caritas– anche alcuni ex alcolisti ed ex tossicodipendenti, soggetti a rischio che hanno bisogno di un supporto psicologico, oltre al pacco alimentare e al vestiario». Rispetto al 2010, l’incremento di chi si è rivolto alla parrocchia per ragioni di indigenza è valutato intorno al 50%. «Il nostro è un lavoro non sufficiente –sottolinea Neri– in quanto la Caritas è solo una goccia d’acqua in un deserto di arsura».
Nella parrocchia della Chiesa Madre sono 50 le famiglie assistite. «Ogni caso viene attenzionato con cura e viene verificata la reale necessità, in quanto spesso ci si ritrova a dare assistenza a falsi indigenti», specifica il prevosto, padre Pino Salerno. Anche qui le esigenze sono tante, così il parroco non manca di chiedere aiuto alle giovani coppie di sposi, invitandole a portare un cesto di prodotti di prima necessità. Aiuti alimentari, ma non solo. In parrocchia, infatti, è attivo pure uno “sportello del bisognoso” che lavora in stretto contatto con i servizi sociali, a supporto soprattutto degli immigrati per assistenza legale e burocratica.
Stesso numero di assistiti, una cinquantina, conta la Caritas del “Santissimo Salvatore” e del “Sacro Cuore”. Nel quartiere “Spartiviale”, come evidenzia padre Salvatore Verzì, sono quasi tutti biancavillesi a rivolgersi alla parrocchia. Oltre alle derrate del Banco alimentare, sono gli stessi parrocchiani a contribuire con pacchi e buste. Se è il caso, la fornitura riguarda detersivi per la pulizia della casa e detergenti per uso personale, come ci dice Lucia Galeati dello sportello della Caritas del “Sacro Cuore”, parrocchia nella quale vengono offerti anche supporto psicologico e assistenza per il disbrigo pratiche, oltre ad accogliere eventuali domande e offerte di lavoro.
La Caritas dell’Annunziata annovera un numero minore di assistiti. «Una trentina di famiglie e tra queste alcune straniere», puntualizza Donatella Mancari, una delle volontarie. Ma non meno è l’attivismo. L’assistenza è rivolta anche ai bambini nelle ore del doposcuola con attività formative. È di questi giorni, poi, l’inaugurazione di “Casa Madre Teresa di Calcutta”, in via Tutte Grazie, su iniziativa del gruppo giovanile “Sicomoro” che, incoraggiato da padre Giovanbattista Zappalà, ha aperto il centro per la raccolta e la distribuzione di vestiario.
Una realtà, quelle delle Caritas a Biancavilla, presente costantemente. Un’attività, la loro, che supplisce assenze istituzionali o integra l’assistenza esistente. Dal 2010 ad oggi, ogni parrocchia ha registrato un aumento notevole, anche del 50%, delle famiglie bisognose. Uno scenario non percepito, all’esterno, nella sua reale drammaticità. «Spesso –è quanto ci è stato sottolineato nel nostro giro tra le parrocchie– non ci si rende conto del disagio fino a quando non si riesce a toccarlo con mano».
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Associazionismo
Nei boschi di Biancavilla un’esperienza di sei giorni al campo scuola degli scout
Iniziativa formativa di Agesci Sicilia per ragazzi dai 14 ai 16 anni nella base “Etna – Nino Valenti”
Un campo scuola denominato “Anch’io sono la Protezione Civile”. È un’importante iniziativa educativa dell’Agesci Sicilia rivolta ai ragazzi di 14-16 anni, che si terrà dal 3 all’8 settembre 2024 presso la base scout “Etna – Nino Valenti” a Biancavilla.
Si tratta di un’occasione per avvicinare i giovani ai temi della protezione civile e della prevenzione dei rischi, con un focus particolare sugli incendi boschivi.
Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un aumento significativo degli incendi boschivi, causato anche dai cambiamenti climatici in corso. Il progetto “Anch’io sono la Protezione Civile” nasce con l’obiettivo di formare una nuova generazione consapevole e responsabile, capace di riconoscere l’importanza del territorio e di contribuire attivamente alla sua salvaguardia.
Il campo si svolgerà nel cuore del Parco dell’Etna, a 1.100 metri di altitudine, in territorio di Biancavilla. Questa location, immersa in un rigoglioso bosco di querce, castagni e lecci, rappresenta un ambiente ideale per le attività all’aperto e per l’educazione alla protezione dell’ambiente. I ragazzi avranno la possibilità di vivere un’esperienza diretta con la natura, sviluppando un profondo senso di responsabilità verso di essa.
Gli obiettivi del campo scuola
Il campo scuola mira a diffondere la cultura della protezione civile come espressione di cittadinanza attiva. Tra gli obiettivi principali: sensibilizzare i giovani sulla prevenzione degli incendi e la tutela del patrimonio boschivo. Ma anche promuovere la conoscenza delle strutture e delle attività della protezione civile, rendendo i ragazzi protagonisti di esperienze formative dirette. E poi favorire la crescita di una coscienza civica attiva e partecipata.
Le attività previste includono moduli didattici e pratici su temi come la prevenzione degli incendi boschivi (AIB), logistica, primo soccorso, orientamento, astronomia e comunicazioni radio.
Queste esperienze saranno realizzate grazie alla collaborazione con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, che affiancheranno i partecipanti in esercitazioni pratiche e simulazioni.
Uno speciale supporto sarà dato anche dai Ricercatori dell’INGV, dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, l’Associazione Psicologi per i Popoli e le realtà territoriali di Protezione Civile del Comune di Biancavilla.
Spirito di squadra e senso del dovere
Il campo si basa sui principi dello scoutismo, con una metodologia attiva e coinvolgente che incoraggia i giovani a esplorare, osservare e agire. Attraverso lo spirito di squadra, il senso del dovere e l’iniziativa personale, i partecipanti potranno sviluppare competenze utili non solo nel contesto della protezione civile, ma anche nella loro crescita personale come cittadini responsabili.
L’obiettivo è che i giovani tornino a casa con una maggiore consapevolezza del loro ruolo nella società e con gli strumenti necessari per contribuire alla sicurezza e alla tutela del territorio. Il progetto mira inoltre a diffondere una cultura della prevenzione e del rispetto dell’ambiente che possa influenzare anche le famiglie e le comunità locali.
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