Detto tra blog
Oscar, tutti i cani che rovistano sulla Statale 284 candidati… alla morte


Un giorno forse sembrerà disumano lasciare ai bordi della Strada Statale 284 innumerevoli cani morti appestare l’aria e completare in assoluta tranquillità la loro naturale decomposizione sotto gli occhi, e le ruote, degli automobilisti.
Un giorno forse inorridiremo, o altri dopo di noi inorridiranno, per la nostra indifferenza, per il nostro non farci poi troppo caso, come oggi alla nostra sensibilità sembra pura barbarie, poniamo, l’uso che degli animali si faceva negli anfiteatri romani.
Per lavoro percorro ogni giorno la Ss 284, imbattendomi sempre in nuovi cani investiti. Ai bordi della strada. A ridosso dello spartitraffico. Cani di piccola e media taglia. Randagi. Quando ne vedo uno ancora vivo nelle piazzole di sosta a rovistare nei sacchetti dell’immondizia, tra me e me, con amarezza, gli do un nome: Oscar. Perché? Perché quel cane ha in tasca una sicura candidatura. Alla morte.
Tutto questo mentre chi di competenza né intende risolvere alla radice il problema del randagismo assicurando i cani a dei canili che si prenderebbero cura di loro, né si premura di rimuovere le carcasse dei poveri animali che, oltre a offendere la sensibilità di tanti, costituiscono a volte dei seri rischi per la sicurezza stradale in un tratto, poi, che, come messo in luce dal video realizzato a cura di Symmachia, certo per sicurezza non brilla.
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Distacchi elettrici e bassa tensione, disagi continui (anche senza temporali)
Biancavilla all’anno zero per infrastrutture: cabine e rete inadeguate provocano ripetuti disservizi


Partiamo da un fatto: non c’è né un uragano né un cataclisma. Nemmeno un temporale. Non si capisce, dunque, per quale motivo, anche quando splende il Sole, debbano esserci distacchi di energia elettrica o “sfarfallii” da bassa tensione. Con la conseguenza che elettrodomestici e apparecchiature attaccate alla rete elettrica vadano continuamente in tilt. Capita spesso. poi. che in coincidenza di black out, i tempi di ripristino del disservizio debbano misurarsi in ore.
È quello che accade in continuazione a Biancavilla, Bastano banali acquazzoni, a volte senza nessuna goccia piovana, e l’erogazione elettrica viene a mancare. Non è concepibile una cosa del genere. Che un guasto possa capitare, fa parte delle statistiche. Che questo determini disservizi, ci sta. Ciò che non può essere tollerato è l’inefficienza nel ripristino del servizio con tempi lunghi o i ripetuti sbalzi di tensione.
Tutto questo evidenzia – ecco il punto cruciale – infrastrutture obsolete e carenza di personale adeguato alle esigenze di una società che dipende ormai dall’elettricità e dalle reti di comunicazioni. Invece, quasi sempre in coincidenza di una mancanza di elettricità si associa pure il tilt del segnale telefonico, sia VoIP che mobile. È evidente che il sistema sia altamente fragile e vulnerabile.
Basta dare uno sguardo verso l’alto per accorgersi che certi cavi elettrici presenti a Biancavilla risalgono a 50 anni fa. Mancano veri investimenti nel nostro territorio e mi chiedo se, dalla valanga di risorse del Pnrr, vi siano progetti e interventi in questa direzione. Anziché promuovere battaglie contro i mulini a vento (leggasi, per esempio, antenne 5G), la politica pretenda e si impegni in una radicale modernizzazione infrastrutturale del nostro territorio. Il sindaco Antonio Bonanno alzi la voce nei confronti di Enel Distribuzione. Un’intera comunità non può subire in continuazione dopo qualche lampo e ad ogni tuono o, peggio ancora, con il cielo limpido e il Sole splendente.
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I carri “riciclati” e l’inutile classifica: appunti sul Carnevale di Biancavilla
Un evento di successo, ma ci sono aspetti da correggere: il montepremi si divida in parti uguali


Il Carnevale di Biancavilla è un evento riuscito. Un successo consolidato. Va dato atto all’attuale amministrazione comunale che ha resuscitato e salvato un’occasione capace di animare un’intera comunità. Protagonisti indiscussi sono i carristi, che – al di là delle qualità artigianali – offrono aggregazione e socialità. A loro va dato il merito principale. Sono loro il vero motore.
Detto questo, a margine di un Carnevale 2025 ormai archiviato, accogliamo la sollecitazione di tanti biancavillesi ad evidenziare una serie di osservazioni critiche, che qui di seguito sintetizziamo, con l’intento di correggere e migliorare l’organizzazione di una manifestazione particolarmente amata e attesa.
Carri comprati e “riciclati”
Non tutti lo sanno, ma i carri di Biancavilla non sono sempre realizzati di sana pianta. È prassi comprarli da altri paesi (sì, c’è un vero e proprio mercato) e “riciclarli”. Si acquistano per intero o solo alcune parti. Insomma, si assemblano dei pezzi, magari riverniciandoli o sottoponendoli ad un ritocco di colori. Altri utilizzano delle basi già pronte. Non essendoci un regolamento che ne impedisca la partecipazione, non è vietato. Ne consegue, quindi, che a Biancavilla (a parte alcune eccezioni) non ci sono artigiani di “carri allegorici” ma assemblatori. È uno scandalo? No, però tutto questo ha delle implicazioni pratiche e logiche.
Classifica e giuria da abolire
Che senso ha, dunque, un concorso che preveda una classifica e una giuria che, per stilarla, debba fare delle valutazioni. Per inciso: i giurati dovrebbero avere competenze, esperienze, titoli e curriculum per emettere un verdetto, credibile e imparziale. Li posseggono? Chiusa parentesi.
Dicevamo della classifica. A parte gli “ex aequo” dal sapore democristiano, di fronte a carri assemblati, parzialmente raffazzonati o creati di sana pianta a Biancavilla, come ci si comporta? Come si fa a giudicare “originale” un carro che in realtà negli anni precedenti è già apparso ad Acireale o a Sciacca? E come è possibile che un manufatto effettivamente originale non venga apprezzato, valorizzato e premiato come tale?
Montepremi in parti uguali
Il problema è facilmente risolvibile: si abolisca la classifica, si evitino i giurati e si preveda un budget complessivo, dividendolo in parti uguali a tutti i carristi. Anzi, diciamo di più: il montepremi venga raddoppiato o si porti a 100mila euro. Sarebbe un formidabile incentivo a realizzare (o assemblare, poco importa a quel punto) carri di maggiore qualità e con più spettacolari effetti speciali.
La politica stia alla larga
Un’ultima osservazione: si faccia un regolamento chiaro. E magari si specifichi un elemento di buon senso che evidentemente, a Biancavilla, è necessario codificare. La politica stia alla larga dai carri. Vedere politici indaffarati attivamente nella partecipazione ai vari gruppi di carristi è cosa inopportuna (per usare un eufemismo), visto che i gruppi beneficiano poi di soldi comunali. L’etica pubblica è materia seria: non può svanire come un pugno di coriandoli in faccia. Il sindaco Antonio Bonanno e il suo staff organizzativo appuntino tutte queste osservazioni: ne facciano tesoro per il prossimo anno.
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Antonio Lanza
17 Settembre 2014 at 20:28
Semplicemente perché in una strada come la SS 284, già di per sé pericolosa, tentare di soccorrere un cane che, come una volta mi è successo, ti taglia la strada è, oltre che, appunto, pericoloso, da INCOSCIENTI. E ti dissuaderei dal farlo. Accostarsi alla bell’e meglio, scendere dall’auto mentre il traffico scorre velocemente, tentare di ‘acchiappare’ un cane che, nelle migliori delle ipotesi, spaventato com’è, seppure si lasciasse prendere (e ne dubito), potrebbe avere una reazione imprevedibile…Come vedi, non di coraggio ci si dovrebbe armare, ma di sconsideratezza. E la sconsideratezza non reca che danni. Il mio appello era e resta rivolto a chi ha COMPETENZA in materia, non agli improvvisatori (lodevoli nelle parole, ma quanto efficaci nei fatti?).
giusy
16 Settembre 2014 at 20:45
Bisogna educare le persone che un cane è per sempre e non è un panno sporco che quando non serve più viene gettato , e bisogna imparare ai bambini a rispettare tutte le forme di vita , ho visto scene dove dei bambini o rincorrevano un gatto o prendevano a calci un cane randagio . Non si deve voltare le spalle a questo problema .
Poi invece di chiamare un povero randagio Oscar e aspettare che muoia sotto una macchina , perchè non gli hai dato soccorso tu , magari portarlo a casa e dargli le prime cure , magari dopo saresti riuscito farlo adottare da una brava famiglia o portarlo in una struttura dove se ne sarebberó presi cura .perchè non hai avuto il coraggio di fare questo . C’è bisogno di prendere provvedimenti per la questione randagismo . Cosa aspettate ?