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Detto tra blog

Oscar, tutti i cani che rovistano sulla Statale 284 candidati… alla morte

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Un giorno forse sembrerà disumano lasciare ai bordi della Strada Statale 284 innumerevoli cani morti appestare l’aria e completare in assoluta tranquillità la loro naturale decomposizione sotto gli occhi, e le ruote, degli automobilisti.

Un giorno forse inorridiremo, o altri dopo di noi inorridiranno, per la nostra indifferenza, per il nostro non farci poi troppo caso, come oggi alla nostra sensibilità sembra pura barbarie, poniamo, l’uso che degli animali si faceva negli anfiteatri romani.

Per lavoro percorro ogni giorno la Ss 284, imbattendomi sempre in nuovi cani investiti. Ai bordi della strada. A ridosso dello spartitraffico. Cani di piccola e media taglia. Randagi. Quando ne vedo uno ancora vivo nelle piazzole di sosta a rovistare nei sacchetti dell’immondizia, tra me e me, con amarezza, gli do un nome: Oscar. Perché? Perché quel cane ha in tasca una sicura candidatura. Alla morte.

Tutto questo mentre chi di competenza né intende risolvere alla radice il problema del randagismo assicurando i cani a dei canili che si prenderebbero cura di loro, né si premura di rimuovere le carcasse dei poveri animali che, oltre a offendere la sensibilità di tanti, costituiscono a volte dei seri rischi per la sicurezza stradale in un tratto, poi, che, come messo in luce dal video realizzato a cura di Symmachia, certo per sicurezza non brilla.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 Commenti

2 Commenti

  1. Antonio Lanza

    17 Settembre 2014 at 20:28

    Semplicemente perché in una strada come la SS 284, già di per sé pericolosa, tentare di soccorrere un cane che, come una volta mi è successo, ti taglia la strada è, oltre che, appunto, pericoloso, da INCOSCIENTI. E ti dissuaderei dal farlo. Accostarsi alla bell’e meglio, scendere dall’auto mentre il traffico scorre velocemente, tentare di ‘acchiappare’ un cane che, nelle migliori delle ipotesi, spaventato com’è, seppure si lasciasse prendere (e ne dubito), potrebbe avere una reazione imprevedibile…Come vedi, non di coraggio ci si dovrebbe armare, ma di sconsideratezza. E la sconsideratezza non reca che danni. Il mio appello era e resta rivolto a chi ha COMPETENZA in materia, non agli improvvisatori (lodevoli nelle parole, ma quanto efficaci nei fatti?).

  2. giusy

    16 Settembre 2014 at 20:45

    Bisogna educare le persone che un cane è per sempre e non è un panno sporco che quando non serve più viene gettato , e bisogna imparare ai bambini a rispettare tutte le forme di vita , ho visto scene dove dei bambini o rincorrevano un gatto o prendevano a calci un cane randagio . Non si deve voltare le spalle a questo problema .
    Poi invece di chiamare un povero randagio Oscar e aspettare che muoia sotto una macchina , perchè non gli hai dato soccorso tu , magari portarlo a casa e dargli le prime cure , magari dopo saresti riuscito farlo adottare da una brava famiglia o portarlo in una struttura dove se ne sarebberó presi cura .perchè non hai avuto il coraggio di fare questo . C’è bisogno di prendere provvedimenti per la questione randagismo . Cosa aspettate ?

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Detto tra blog

Se anche a Biancavilla l’Etna è ritenuta femmina ci sarà pure un motivo?

Ho affiancato tante donne che guardano il futuro con occhi pieni di luce, grande grinta e passione

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"Gioiello", olio su tela, Anna Aiello

Che le donne in cantiere siano rare, ok, lo abbiamo capito. Ma questa volta non voglio più sottolineare il maschilismo e la disparità nel mio settore, perché sarei ripetitiva. Il tempo mi ha fatto maturare altre prospettive e altre riflessioni durante questo meraviglioso percorso nel mio straordinario paese: sì, straordinario!

Siamo abituati a trovare solo i difetti del nostro piccolo centro, che sicuramente ci sono, per carità. Ma girando tutto il giorno per le vie e molte case di Biancavilla, vedo solo “bellezza”. Non la bellezza che immaginate voi. Io incontro bellezza di anime tutte al femminile!

Vorrei elencarle ad una ad una le grandi Donne che ho affiancato nei loro sogni, nelle loro imprese e nelle loro lotte. Donne che guardano il futuro con gli occhi pieni di luce, con grande grinta, passione, senza mai tirarsi indietro alle sfide della vita.

Ho affiancato donne che hanno deciso di uscire fuori, allo scoperto, perché orgogliose del loro successo. Donne fuori dall’ordinario che hanno messo tutte se stesse per vedere realizzati i loro sogni. Donne che sfidano i luoghi comuni non per spiccare, ma per sbocciare. Colleghe, Collaboratrici, Amiche, Clienti… Tutte Donne con una marcia in più, piene di voglia di fare, di iniziative e di grande cuore verso gli altri.

Una cosa è certa, nessuna di loro sta a casa a fare “la maglia”, le cosiddette “casalinghe” sono un miracolo della natura…non solo con grande amore donano tutte se stesse per i loro cari, ma a volte vanno oltre e si occupano anche di realtà molto delicate e complesse del nostro comprensorio dedicando il loro tempo libero al prossimo.

Le chiamo le Super Donne di Biancavilla: designer, imprenditrici, artiste, avvocatesse, lettrici e scrittrici, madri, architette e – perché no? – “influencer”, dottoresse, ingegneri, commercianti, manager, insegnanti… Sì, esistono tutte queste donne a Biancavilla: sono loro che portano a Biancavilla la vera magia e sono sicura che saranno loro a cambiare questo nostro paese ma, a volte, siamo troppo ciechi per vederlo e troppo ottusi per capirlo.

Questa vera e fondata realtà è poco visibile. E poco se ne parla… perché, citando ancora una volta il mio grande saggio in cantiere, “le donne devono stare a casa”! Quindi, qualsiasi traguardo femminile è visto come deleterio per una società “patriarcale”. Se poi non hai figli… Ahhh, apriti cielo! Servi a poco o quasi a niente!

Ma ci sarà un motivo perché la nostra amata Etna è donna, no? L’importante è non farla arrabbiare! Gli uomini di Biancavilla? Simpatici. Lavorano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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