“Sister Act”, gli attori si scatenano in piazza con uno show improvvisato
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Sulle note del tormentone “Happy”, ecco un ciclone di sana euforia per le strade del centro storico di Biancavilla.
I ragazzi e le ragazze dell’associazione “Mondo Nuovo” hanno appena concluso al teatro “La Fenice” il musical “Deloris, una suora in paillettes”, liberamente tratto dal celebre film “Sister Act” con Whoopi Goldberg. Uno spettacolo riuscito ed applauditissimo.
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►Che voce quella “fitusa” di Deloris, applausi per le “suore” in paillettes
Cosa fare, dunque, per festeggiare e scaricare l’adrenalina? Correre a casa e mettersi sotto la doccia? Macché. Nonostante l’ora tarda, ecco l’idea: senza svestirsi degli abiti di scena, gli attori e le attrici improvvisano coreografie e canti, fuori dal teatro, tra la sorpresa dei passanti.
Esibizione ai piedi della basilica “Maria Santissima dell’Elemosina” e poi verso piazza Annunziata per festeggiare con una buona birra uno spettacolo riuscito e gradito al pubblico.
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►«Deloris, una suora in paillettes», ecco le immagini del musical
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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