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In 38 al torneo “Ciuri di Mungibeddu”, quando il tennis diventa… poesia

Evento sportivo organizzato dalla famiglia Rapisarda su idea del poeta Giuseppe Tomasello

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Le sfide si sono svolte in zona Vigne di Biancavilla, con la maestosità dell’Etna a fare da sfondo. E non è un caso che il nome dato al torneo sia stato “Ciuri di Mungibeddu”. Un torneo di tennis “doppio misto”, giunto alla sua seconda edizione, ispirato alla celebre rassegna di poesia. L’idea dell’evento sportivo è venuta proprio a Giuseppe Tomasello, il poeta-contadino che della manifestazione culturale dedicata ai versi dialettali e in lingua italiana è stato tra gli animatori.

La competizione tennistica ha visto 38 partecipanti, di ogni età, suddivisi in squadre miste. Si sono sfidate nelle ultime settimane in un avvincete tabellone messo a punto da Lidia Bondor, che ha gestito la logistica del torneo. Ad organizzare il torneo, la famiglia Rapisarda, che ha messo a disposizione il proprio campo privato, in zona Vigne.

«Quella di quest’anno è stata una seconda edizione con un livello di gioco molto elevato», sottolinea a Biancavilla Oggi il dott. Vincenzo Rapisarda. «Per noi, promuovere il tennis significa –spiega Rapisarda– promuovere anzitutto la socialità e il divertimento, insieme alla voglia di giocare con competitività in un clima di grande correttezza e rispetto delle regole. I giovani hanno bisogno di eventi che facciano da motore e sprone per un continuo miglioramento. Siamo felici di dare il nostro contributo, insieme ai tennis club locali di Adrano e Biancavilla, che hanno collaborato per la buona riuscita di quest’evento e che da anni fanno uno straordinario lavoro, formando campioni che ci hanno fatto godere partite straordinarie».

A vincere il primo premio è stata la coppia formata da Pamela Costa e Salvo Russo, che hanno sconfitto in una avvincente finale i campioni in carica, Eleonora Catalano e Gianluca Cantarella.

Tutti i partecipanti hanno avuto in omaggio un libro del poeta Tomasello, “Spinnagghi di sciuri ppi lu ventu”. È una raccolta di poesie che mette in relazione l’iniziativa sportiva con l’importanza di preservare la cultura e le tradizioni locali.

«Sono contento, anche quest’anno è stata una vera e propria festa», ha detto Giuseppe Tomasello. «L’idea di questo torneo è nata grazie ai miei nipoti. Da due anni, anche loro partecipano e giocano con agonismo, trasmettendo la passione anche ai pronipoti, che hanno assistito alla finale con la voglia di migliorarsi e imitare i più forti. Come ho già avuto modo di dire, questo sport è così bello, armonico ed elegante da sembrare una vera poesia. Sono felice che i più piccoli possano inseguire le loro passioni, come ho fatto io».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Fuori città

Effetto “Sinner” a Biancavilla: in 60 al torneo di tennis “Ciuri di Mungibeddu”

Finale avvincente e di alto livello: trofeo vinto dalla coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale

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Chiamiamolo pure “effetto Sinner”. Certo è che il tennis a Biancavilla e in tutto il territorio etneo non è mai stato così in forma. La quarta edizione del torneo di tennis doppio misto “Ciuri di Mungibbeddu” ha registrato numeri da record, con quasi trenta coppie uomo-donna iscritte. Un traguardo che conferma la crescente popolarità dell’evento sportivo. Nato in forma amatoriale solo pochi anni fa, la manifestazione si è rapidamente affermata tra le più attese nella zona.

La finale ha visto la coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale affrontare Maria Giovanna Granuzzo – Marco Di Fazio, con una vittoria finale di 6-2, 4-6, 10-5 per la prima coppia. Il match è stato combattuto fino all’ultimo, offrendo un livello di gioco elevato che ha mantenuto alta la tensione, culminando dopo settimane di sfide serrate.

Competizione organizzata dalla famiglia Rapisarda

«Il successo di questa edizione è una grande soddisfazione per tutti noi – racconta Vincenzo Rapisarda, ideatore e organizzatore del torneo –. Vedere così tante coppie appassionarsi e partecipare con entusiasmo ci riempie di orgoglio. Il nostro obiettivo era creare un evento che non fosse solo una competizione sportiva, ma un momento di aggregazione per la comunità, mantenendo vivo lo spirito di tradizione che da sempre accompagna “Ciuri di Mungibbeddu”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, dai partecipanti a chi ha curato ogni dettaglio dell’organizzazione. E un pensiero speciale va alla mia famiglia, sempre presente sia nell’organizzazione che in campo tra i partecipanti, e a tutti gli amici del tennis che condividono con me questa passione. Spero che il torneo continui a crescere e a coinvolgere sempre più persone negli anni a venire».

Non sono molti i tornei di questo tipo nel territorio etneo, e “Sciuri di Mungibbeddu” si distingue per il successo che ha riscosso negli anni, grazie a una partecipazione in costante aumento, che ha visto la presenza di molte coppie provenienti da fuori provincia. Oltre alla famiglia Rapisarda, che ha messo a disposizione il proprio campo privato per la competizione, il merito va anche a chi ha gestito la logistica: la maestra di tennis Lidia Bondor del “TC Biancavilla” e Piero Di Fazio, presidente del “TC Adrano”.

Evento ispirato dal poeta Giuseppe Tomasello

Il torneo si lega alla poesia dialettale siciliana. Quattro anni fa, infatti, il celebre concorso di poesia dialettale “Ciuri di Mungibbeddu” ispirò la nascita dell’evento tennistico. Giuseppe Tomasello, il poeta-contadino, uno degli animatori del concorso, ebbe l’idea di trasferire l’essenza di quel progetto culturale sul campo da tennis, creando un legame originale tra sport e cultura.

«Ogni cosa bella è destinata a durare – dice Tomasello – spero che anche nei prossimi anni questa iniziativa possa crescere e coinvolgere sempre più gente. L’idea è nata grazie ai miei nipoti, che giocano a tennis e hanno trasmesso la passione anche ai miei pronipoti. Come ho già avuto modo di dire più volte, questo sport è così bello, armonico ed elegante da sembrare una vera poesia».

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