Chiesa
Il nuovo vescovo presto a Biancavilla, in visita al monastero “Santa Chiara”
Nell’agenda di mons. Renna figura anche la tappa, il 25 febbraio, tra le clarisse di via San Placido


Il neo arcivescovo di Catania, Luigi Renna – presule che prenderà pieno possesso della diocesi sabato 19 febbraio – presto verrà a Biancavilla. La sua agenda, già ricca di appuntamenti, prevede anche una tappa nel nostro paese. Il prossimo 25 febbraio, come apprende Biancavilla Oggi, sarà in visita al monastero delle monache clarisse “Santa Chiara”.
Alle ore 17.00 celebrerà la messa nella chiesa per i fedeli che desiderano parteciparvi e dopo incontrerà le monache. Questa sarà la sua prima visita ufficiale biancavillese, tra gli atti iniziali del suo episcopato.
Oltre al monastero di via San Placido, a Biancavilla, Renna ha già espresso la volontà di recarsi negli altri tre presenti in diocesi.
Da quanto si apprende, l’arcivescovo, molto probabilmente, dovrebbe tornare a Biancavilla in occasione degli esercizi spirituali per i giovani in preparazione alla Pasqua. Un appuntamento previsto nuovamente al monastero delle clarisse, il prossimo 1 aprile. In quella giornata dedicata alla penitenziale, mons. Renna dovrebbe essere disponibile per le confessioni.
Nei confronti del vescovo, da Biancavilla, il vicario foraneo, padre Giovambattista Zappalà, ha già espresso parole di speranza per un nuovo cammino della Chiesa catanese, nel segno del rinnovamento.
«Rinnovamento –ha detto padre Zappalà al nostro giornale– significa innanzitutto lavorare insieme tra parrocchie della stessa città. Lo stesso mons. Gristina ha già chiesto che le due parrocchie dell’Annunziata e dell’Idria, vicine territorialmente, possano lavorare e operare insieme. Sono sicuro che anche mons. Renna proseguirà in questa direzione sinodale per il bene delle nostre comunità e della nostra città, poiché nei prossimi anni sicuramente l’arcivescovo Luigi rivedrà il numero eccessivo delle parrocchie, non solo a Biancavilla, ma in tutta la diocesi».
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Chiesa
L’ultimo saluto a padre Nicoletti, il vescovo: «Una persona mite e umile»
Addio al prete morto in sagrestia, mons. Renna: «Ogni presbitero desidera andarsene così»


Una folla commossa e raccolta, ancora quasi incredula, ha accolto la salma di padre Salvatore Nicoletti nella chiesa “Sacro Cuore”. Un ultimo saluto, alla presenza del vescovo di Catania, Luigi Renna, e dall’emerito Salvatore Gristina.
«La sua vita è stata un dono», ha detto Renna, ricordando il sacerdote, morto a 79 anni, nella chiesa dell’Idria, in sagrestia, colto da malore dopo avere celebrato la messa per la comunità neocatecumenale.
«Siamo stati colti impreparati dalla notizia – ha specificato il vescovo – ma anche consapevoli che le circostanze della sua morte sono la situazione più autentica che un cristiano presbitero possa desiderare». E ancora: «La sua morte, che preferisco chiamarla “transito”, è un prolungamento della eucarestia».
Nella sua omelia, Renna ha ricordato l’impegno e la figura di padre Nicoletti, per 37 anni alla guida della parrocchia dell’Idria: «Il suo è stato un impegno umile e costante. La mitezza e l’umiltà di cuore l’hanno reso una persona amabile e semplice verso tutti. È stato una guida di comunità e sacerdote sempre disponibile».
Alla celebrazione, anche il vicario generale, Salvatore Genchi, oltre al clero biancavillese e altri confratelli provenienti da tutta la diocesi. Con fascia tricolore, in rappresentanza della città, il sindaco Antonio Bonanno, a fianco al presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Portale.
Dai parrocchiani dell’Idria a quelli del “Sacro Cuore” (la chiesa in cui ha maturato la sua vocazione), ognuno con un proprio pensiero legato a padre Nicoletti.
Non è mancato il saluto di Gristina: «Padre Salvatore è un dono del Signore. Con la sua umanità e il ministero esercitato. E noi qui presenti siamo la prova di questo dono del Signore alla comunità di Biancavilla e alla Chiesa di Catania. Ringraziamo Padre Nicoletti per ciò che ci ha donato, conserviamo il suo ricordo e facciamo in modo che questi ricordi diano frutto. Sin dal mio arrivo, mi ha colpito la schiettezza di padre Nicoletti e anche nelle difficoltà non è mai mancata la comunione».


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