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Covid, un dato mai così alto da inizio pandemia: 26 biancavillesi ricoverati
Emergenza continua: i contagi, secondo l’ultimo bollettino, sono 318 (più i 30 emersi nello screening)
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Ci sono 26 biancavillesi ricoverati all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” e in altre strutture ospedaliere del Catanese. Sono tutti pazienti Covid con una condizione di insufficienza respiratoria o altri sintomi riconducibili all’infezione da coronavirus. Alcuni di questi sono anche nei reparti di terapia intensiva.
Non si era verificato, dall’inizio della pandemia, un numero così alto di biancavillesi per i quali è stato necessario effettuare un ricovero ospedaliero.
Il numero complessivo di persone positive al virus resta, a Biancavilla, particolarmente alto. L’ultimo dato fornito dall’Asp di Catania al sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, riferisce di 318 contagi in corso, a cui vanno aggiunti i 30 scovati attraverso l’ultimo screening effettuato al Centro Operativo Comunale. Il totale, quindi, sarebbe di 348, se i test “molecolari” confermassero la carica virale evidenziata con i tamponi “rapidi”.
Siamo (ancora) a tutti gli effetti nel pieno dell’emergenza. Sarà la Regione a valutare, sulla base dei dati delle prossime ore, se prolungare le disposizioni restrittive e prorogare, dunque, la “zona rossa” a Biancavilla.
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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