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Una foto da incorniciare: l’uomo dal saio bianco che infrange la norma(lità)

Un fedele di animo semplice, che catalizza sentimenti, emozioni e paure di un’intera comunità

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© Foto Biancavilla Oggi

È senz’altro la foto più bella vista in questo Venerdì Santo 2021 a Biancavilla. L’ anno della recrudescenza pandemica, quello che prometteva albe e invece sta vedendo una notte prolungata e asfissiante. Un Venerdì Santo con tutti i riti esterni annullati. Per la seconda volta nel ciclo di dodici mesi.

L’uomo ha bisogno della ritualità. Serve a condurlo in una dimensione più ampia, più grande di lui. Lo aiuta a sentirsi in armonia con ciò che lo circonda (la natura, i suoi simili…). Serve a rimuovere l’ansia e la paura per ciò che non si conosce e che spaventa. Il rituale nasce con l’uomo stesso che fin dai primi giorni di vita impara a ripetere quei gesti che lo tranquillizzano, lo rassicurano.

Ma ecco che quest’anno, dicevamo, la pandemia ci costringe a rinunciare alla ritualità (sebbene a onor del vero dobbiamo dire che essa è emersa con forza in tutta una serie di azioni sostitutive che ne confermano in pieno la potenza: nelle chiese, sui social, nelle case e nelle famiglie…).

Ecco ancora che qualcuno, un cittadino, un fedele, un uomo semplice, sapendo che il suo paese non avrebbe potuto manifestare i sentimenti caratteristici di questo giorno solenne, indossato il sacco bianco, si parte da casa, con una carriola dove ha messo la statua di una madonna, vasi, fiori, un centrino e due sgabelli. Si posiziona davanti alla chiesa del Purgatorio, nonostante rimarrà chiusa. Da qui non si muoverà nessuna processione, non si pregherà né si chiacchiererà, non suonerà la banda.

Nel mondo c’è il Covid. Ma lui sta da un’altra parte, vive in quella barca che qualcuno definì fuori dal tempo e dallo spazio. Lui più di chiunque altro, senza saperlo, riesce a catalizzare i sentimenti, le emozioni, le paure della sua comunità. Nessuno più di lui riesce ad esprimere ciò che negli altri rimane nascosto.

Lui esterna quello che purtroppo gli altri debbono reprimere, e davanti a quella porta chiusa, posiziona la sua Madonnina sul primo sgabello e le si siede accanto sul secondo. Mette la musica attraverso una radiolina a pile. E nonostante i sorrisini e gli ammiccamenti di chi tiene il naso in alto o non vede a un palmo dagli occhi, lo abbraccia sorridente un raggio di sole che forse approva come pochi il suo gesto.

Lui sente. Esprime. Celebra per tutti la mesta ricorrenza dell’Addolorata. Peccato che la scena si debba interrompere per due solerti vigili urbani, che lo invitano a sgomberare. La norma(lità) vieta che in questo periodo si possano fare queste cose… Anche se poco più in là, in piazza Roma, la stessa norma(lità) ha un’applicazione diversa, nonostante gli evidenti assembramenti. Peccato. Rimane, comunque, questa foto, la più bella di queste giornate, e anche la più significativa ed eloquente.

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1 Comment

1 Comment

  1. Alfio Pelleriti

    3 Aprile 2021 at 13:14

    Bravo! Complimenti per questo articolo che mette in evidenza il comportamento di un uomo semplice che però va contro la “normalità dominante”. Un gesto che commuove alcuni, che irrita tanti altri che non accettano che qualcuno possa decidere autonomamente e diversamente dalla maggioranza.
    Gesù sicuramente avrà apprezzato questo “folle” “anormale” delicato e religioso gesto.

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Storie

Lutto nella sanità locale: morto Salvo La Cava, caposala nel reparto di “Medicina”

Infermiere noto e stimato, nel 2019 era stato riferimento dello “Sportello Amianto”: colto da infarto

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È stato colto da infarto e si è accasciato mentre era a casa. Poi, l’intervento di un’ambulanza ed operatori sanitari. Nonostante il ripetuto massaggio cardiaco, non è stato possibile rianimarlo. Salvo La Cava è morto all’età di 54 anni.

Persona nota e stimata a Biancavilla, soprattutto in ambito sanitario. Era infermiere con ruolo di caposala nel reparto di Medicina dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Prestava servizio anche nel servizio di emergenza del 118. In passato era stato anche al pronto soccorso. Il suo impegno per questo settore professionale lo vedeva attivo anche come rappresentante sindacale della Cisl.

Nell’ospedale di Biancavilla, era stato riferimento, appena aperto nel maggio del 2019, all’interno del focal point legato alla “questione amianto” e agli eccessi di incidenza di mesoteliomi pleurici ed altre patologie respiratorie. Uno sportello informativo, legato all’ambulatorio di Pneumologia, appositamente dedicato a salute, ambiente e comportamenti individuali, che aveva visto la presenza fondamentale di Salvo La Cava.  

La sua improvvisa scomparsa ha lasciato sotto choc i suoi colleghi. Il personale di “Medicina” dell’ospedale, attraverso Biancavilla Oggi, lo ricorda come «una persona buona, un valido collega, un gigante buono, che aveva sempre una parola di conforto per tutti».

L’Asp: «Un operatore sempre in prima linea»

«La Direzione Aziendale dell’Asp di Catania, insieme al Direttore dell’UOC di Medicina, al Direttore medico del Presidio, e a tutti i colleghi, esprime il più sentito cordoglio alla moglie, ai figli e ai familiari per la prematura scomparsa del loro caro».

Lo si legge in una nota dell’azienda ospedaliera, dopo la notizia del decesso di Salvo La Cava. I vertici Aspe descrivono «un collega stimato, riconosciuto per la sua dedizione e la sua costante disponibilità verso gli altri. Sempre in prima linea con sensibilità e cortesia, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità e per chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui. Rimane vivo il suo ricordo per l’impegno instancabile durante la pandemia da Covid-19, quando, con senso del dovere ha assicurato assistenza e supporto a pazienti e colleghi in un momento di grande difficoltà».

Bonanno: «Una notizia che mi addolora»

Anche il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha diffuso un pensiero dopo la morte di Salvo La Cava. «È una notizia che mi addolora moltissimo», sottolinea il primo cittadino.

E aggiunge: «Conoscevo La Cava e ho sempre apprezzato la sua dedizione al lavoro e il suo tratto cordiale. Con competenza e massimo impegno è stato un supporto fondamentale per il “Focal Point”, lo “sportello” ospedaliero sui rischi dovuti all’esposizione a fluoroedenite. La sua scomparsa improvvisa mi rattrista profondamente. Sono vicino alla sua famiglia e a tutto il personale dell’ospedale che in questi anni ha lavorato con lui».

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L’ultimo suo gesto di altruismo, donati gli organi: addio al dottore Emmanuele

Stimato pediatra e persona perbene: si è spento a 76 anni a causa di una emorragia cerebrale

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È morto all’età di 76 anni il dottore Pino Emmanuele. Colto da emorragia, il suo cuore ha smesso di battere dopo qualche settimana di ricovero in ospedale, a Varese. Accertata la morte cerebrale, è stato dato l’assenso per la donazione degli organi. Un gesto di grande altruismo che consentirà di salvare altre vite umane che erano in attesa di un trapianto. Il dottore Pino Emmanuele si aggiunge così alla lista dei biancavillesi che si sono distinti per il più alto degli atti di solidarietà umana.

A Biancavilla, il suo nome è legato alla professione di pediatra. Il suo studio di via Privitera, condiviso con la moglie Angela Ferro, è stato riferimento per quasi quarant’anni per migliaia di bambini. Medico apprezzato e stimato. Così come lo era la sua persona: garbata e signorile. Un uomo perbene.

Il suo attivismo è noto anche in ambito sociale, con la partecipazione a gruppi ed associazioni locali. Un impegno svolto, in maniera particolare, all’interno del Lions club Adrano, Bronte, Biancavilla. Ne era stato presidente nel 2014-2015, anno in cui aveva organizzato diversi services. A conclusione del suo mandato, si era fatto promotore del restauro della tela della Madonna Immacolata, presente nella basilica di Biancavilla.

Così lo ricorda Gaetano Allegra, presidente attuale del Lions: «Esprimiamo il nostro rammarico per la scomparsa del nostro socio, attaccato al club e all’attività lionistica. Nonostante si trovasse al Nord (a Sesto Calende, ndr) non mancava di esserci vicino e partecipare quando tornava a Biancavilla».

Commozione da parte di Salvuccio Furnari, segretario distrettuale del Lions Sicilia: «Con la scomparsa di Pino, perdiamo un socio validissimo che si è sempre distinto per il suo impegno a favore della collettività, in modo particolare per le persone fragili. Un socio che ha vissuto in modo forte e autentico il valore della solidarietà tipico del Lions. Il gesto di donare gli organi è coerente con il suo essere, ha testimonato fino alla fine il suo altruismo».

Il cordoglio del sindaco Bonanno

«Ci lascia, con la tristezza nel cuore, il dott. Pino Emmanuele, pediatra dalle grandi doti professionali e umane. Tanti ricordi mi legano a questa persona straordinaria: dalla mia infanzia sino all’età adulta. Grato a lui per sempre perché, in anni più recenti, è riuscito a starmi vicino in un momento difficile».

Sono le parole del sindaco Antonio Bonanno. «A Biancavilla – prosegue il primo cittadino – il dott. Emmanuele era un nome e un volto popolare per i cittadini. Il suo sorriso schietto sapeva infondere coraggio e ottimismo. Persone così non si dimenticano».

«Apprendo – conclude Bonanno – della sua decisione di donare gli organi e mi commuovo di fronte a un dono così meraviglioso. Biancavilla perde un figlio degnissimo. A nome della città e a titolo personale esprimo il cordoglio alla famiglia del dott. Emmanuele».

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