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Fine lavori nella chiesa della Mercede, padre Novello nominato rettore

L’anziano sacerdote di Biancavilla, all’età di 84 anni incaricato dall’arcivrescovo Salvatore Gristina

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© Foto Biancavilla Oggi

La chiesa barocca della Mercede di Biancavilla, costruita nel 1653, presto riaprirà al culto, dopo gli interventi di consolidamento resisi necessari per le precarie condizioni dell’edificio, aggravati dalla forte scossa di terremoto del 2018. Una riapertura che avverrà con un nuovo rettore, nominato in questi giorni dall’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina.

Il sacerdote in questione è padre Salvatore Novello, che assume questo incarico che consentirà l’apertura quotidiana della chiesetta di via Inessa, che fa riferimento alla parrocchia dell’Annunziata e che è impreziosita dagli affreschi del pittore Giuseppe Tamo.

Padre Novello entra nel Seminario di Catania da ragazzo. Lì matura la vocazione per la missione e abbraccia l’ordine saveriano. Ordinato nel 1962 dal cardinale Richard James Cushing, arcivescovo di Boston, parte in missione per qualche anno in Brasile.

Tornato in Sicilia, negli anni ‘80 l’arcivescovo Domenico Picchinenna lo nomina parroco della chiesa madre di Ragalna, che regge per dieci anni. Poi, a Biancavilla dà il suo apporto in chiesa madre, di cui diventa vice parroco.

Riceve anche la nomina di rettore della chiesa di Sant’Antonio e per un anno regge anche la parrocchia “Madonna del Carmelo” di Santa Maria di Licodia.

Un uomo di tante risorse: ingegnoso, sensibile alla tecnologia, all’arte della fotografia e della costruzione. E adesso, all’età di 84 anni, questo nuovo incarico alla Mercede. Appena l’emergenza Covid lo consentirà, la chiesa aprirà formalmente al culto ed il rettore potrà insediarsi.

I lavori di consolidamento sono stati, di fatto, completati. Interventi sono stati eseguiti sulle pareti e nella cantoria. Ultimati anche la riparazione del tetto ed il restauro dell’organo a canne, risalente alla fine dell’800. Tutte opere che hanno avuto la guida della Sovrintendenza ai Beni culturali ed Ambientali di Catania.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Chiesa

Video-lettera al sindaco dall’oratorio Don Bosco: «Ti affidiamo i nostri sogni»

Amore e speranza per la città, Bonanno: «Il mio impegno perché ognuno sia orgolgioso di Biancavilla»

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«Caro sindaco, chi ti scrive siamo noi, i piccoli della parrocchia Annunziata…». Una video-lettera indirizzata al primo cittadino di Biancavilla, Antonio Bonanno, al termine delle attività dell’oratorio inclusivo “Tu X Tutti”. L’hanno scritta i ragazzini dell’oratorio “Don Bosco” dopo tre settimane di incontri (aperti anche ai diversamente abili), laboratori nei quartieri, gite in montagna e al mare. Tutte le attività hanno ruotato attorno al tema centrale del “prendersi cura degli altri”.

E proprio queste riflessioni hanno portato i giovanissimi dell’oratorio a scrivere al sindaco per «raccontare la loro esperienza per le strade» di Biancavilla: «Tu Biancavilla la conosci bene, si sa, o non saresti Sindaco, ma possiamo dirti che per noi è stata una vera scoperta, anzi una riscoperta».

«Avere cura di ciò che ci sta attorno non è solo rispettare il creato e quanto ci è stato donato da Dio ma è anche conoscere questo splendido regalo e soprattutto imparare ad amarlo e a custodirlo», sottolineano i piccoli dell’oratorio.

E proseguono: «Biancavilla è una realtà che cresce come facciamo noi, con noi, ed è per questo che ci siamo finti degli esperti architetti e con l’aiuto di animatori ed educatori abbiamo immaginato un belvedere nuovo come simbolo della nostra città del futuro, pulita e a portata di tutti».

Lo sguardo al futuro

Da qui, lo sguardo rivolto al futuro: «Vogliamo una Biancavilla organizzata, ma soprattutto valorizzata, perché in fondo non possiamo solo essere influencer criticoni e senza sogni. Forse tra noi, piccoli cittadini che crescono, ci sono già dei futuri medici, avvocati e, perché no, prossimi sindaci e assessori. Non vogliamo crescere in un mondo che non ci appartiene ma, al contrario, vogliamo appartenere a questo mondo, ed è per questo che ci rivogliamo a te, caro Sindaco: per affidarti i nostri sogni, le nostre speranze e soprattutto i nostri progetti».

Già, la speranza dei piccoli cittadini di Biancavilla: «Abbiamo in mente una Biancavilla speciale, accogliente e bella, così come l’hanno trovata i nostri antenati quando l’hanno fondata. Se l’hanno chiamata Callìcari, “bella contrada”, ci sarà un motivo. Ecco, caro Sindaco, siamo ai saluti. Visto che tu hai le chiavi della nostra città e hai tante responsabilità nei nostri confronti vogliamo proporti un accordo: tu ci prometti che ti prenderai cura dei nostri alberi, delle nostre panchine, delle nostre strade, ma anche dei nostri anziani e delle nostre mamme, e noi faremo in modo che nella Biancavilla che erediteranno i tuoi figli ci sarà sempre un posto per chi vorrà renderla sostenibile e sicura, diventando proprio noi i suoi angeli custodi. Abbi cura di tutti noi! Con affetto, i tuoi piccoli grandi concittadini».

Bonanno: «Darò il mio impegno massimo»

L’appello dei piccoli dell’oratorio è stato subito accolto dal sindaco Antonio Bonanno, che ha definito la testimonianza “bellissima” e si è emozionato, apprezzando la loro «autentica volontà di essere cittadini attivi di Biancavilla, sempre propositivi e mai brontoloni».

E ha garantito: «Accetto con gioia di rinnovare, come mi chiedete, il mio impegno per la cura di strade, piazze e alberi e per i nostri anziani, le nostre mamme e i nostri piccoli. Darò il mio massimo, ragazzi cari, affinché ciascuno di voi possa essere orgoglioso di vivere in questa città. Grazie, ragazzi. Contate sempre su di me».

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