Storie
Intervento salvavita su un paziente, nell’equipe pure medico biancavillese


C’è pure un medico di Biancavilla, Antonio Ragusa (a sinistra nella foto qui sopra), nell’equipe che ha eseguito un raro e difficile intervento salvavita su un paziente colpito da ictus ischemico acuto. Un intervento eseguito in emergenza con successo nei giorni scorsi a Catania, nella sala Angiografica dell’Unità operativa complessa di radiologia dell’ospedale Garibaldi Centro.
Il paziente è stato operato per via endovascolare per la rimozione dell’occlusione dell’arteria basilare con la tecnica della tromboaspirazione. L’operazione è stata portata a termine dall’equipe di Neuroradiologia interventistica, guidata da Gianluca Galvano, coadiuvato da Clara Di Lorenzo e dal biancavillese Antonio Ragusa, con l’assistenza anestesiologica di Giuseppe Rapisarda.
Dopo essere stato trasferito presso la rianimazione del Policlinico-Vittorio Emanuele per indisponibilità di posti letto nella rianimazione del Garibaldi, all’indomani della procedura il paziente si è risvegliato dal coma con recupero completo dello stato di coscienza e senza deficit motori.
Estubato, è stato ricoverato presso la Stroke Unit del “Garibaldi”. Dalla fine dello scorso anno a oggi sono stati numerosi gli interventi endovascolari per il trattamento dell’ictus ischemico acuto eseguiti dall’equipe di Neuroradiologia interventistica della struttura sanitaria catanese.
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Storie
La “rinascita” di Giovanna: «La mia odissea col Covid, salva per miracolo»
A due anni dalla guarigione, la testimonianza umana e la gratitudine di una donna tenace


Ci sono eventi che sembrano trapassati, ma che invece hanno lasciato segni profondi. Di Covid si soffre meno e si parla poco. Eppure, per tante famiglie resta una ferita aperta. Ha provocato morte e sofferenza. E chi ce l’ha fatta, non può fare a meno di gioire alla vita.
La testimonianza di Giovanna Schillaci, una donna di Biancavilla, che ha rischiato tanto a causa del coronavirus, è intrisa di umanità autentica e gratitudine.
«Oggi una data importante per me che non dimenticherò mai. Il 28 gennaio 2021 –racconta Giovanna– inizia la mia lunga odissea. Arriva l’ambulanza a prelevarmi in gravissime condizioni: polmonite bilaterale interstiziale da Covid. La mia vita è in pericolo. Solo un miracolo potrà salvarmi».
«Ed eccomi oggi, dopo due anni con dei segni indelebili e molteplici sofferenze. Ma molto gioiosa e grata, prima a Dio e poi ai medici professionisti che abbiamo nel nostro ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Loro mi hanno curata con dedizione e amore ed oggi sono qui a raccontare la mia terribile disavventura».
Un’esperienza difficile, superata grazie alla struttura sanitaria di Biancavilla, che nell’emergenza fu convertita completamente al trattamento dei malati Covid.
Giovanna non dimentica quei camici bianchi che le sono stati a fianco. E li nomina uno per uno.
«Sono rimasti nel mio cuore e li custodirò per tutta la vita: la Dottoressa Maria Altomare, la dottoressa Martina Paternò, il dottore Salvo Spadaro, la psicologa Dottoressa Graziella Zitelli e la dottoressa Cristina Amato. Hanno messo anima e corpo per salvarmi e farmi ritornare a casa dalla mia meravigliosa famiglia, che non vedeva l’ora di riabbracciarmi e coccolarmi. Ringrazio tutti gli altri medici e infermieri che mi sono stati vicini, facendomi pesare meno la solitudine e il mio calvario. Grazie di cuore a tutti i miei angeli custodi».
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