Fuori città
“Trinacria barber”, collezione di trofei per Peppe Diolosà e i suoi “picciotti”


Ancora una volta Giuseppe Diolosà, apprezzato acconciatore e barbiere di Biancavilla, si distingue per professionalità e passione. Assieme a lui anche una schiera di suoi collaboratori, che confermano doti di eccellenza in un settore che ha portato il nome di Biancavilla anche in competizioni professionali.
Diolosà e il team del suo salone si sono fatti largo alla terza edizione del Trofeo “Trinacria barber”, organizzato a Catania dalla scuola dell’Unione artistica acconciatori misti italiani.
Nella classifica generale del concorso, il primo posto è andato proprio a Diolosà, avendo conquistato la prima posizione nella gara “sfumatura old school” e la seconda nella “sfumatura classica”. Luca Castro in seconda posizione nella gara “free style”. Per la “sfumatura razor fade” altro secondo posto per Vincenzo Di Paola e quinto Salvatore Milazzo.
La vittoria conquista, spiega Diolosà, è dedicata a Gabriele Di Primo, il ragazzo prematuramente scomparso all’età di 17 anni a causa di un incidente stradale in moto.
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Cultura
L’omaggio di Salvo Ardizzone alla memoria del maestro Franco Zeffirelli
L’artista biancavillese racconta il suo incontro, quand’era ancora studente, con il grande regista italiano


Nello scenografico complesso di San Firenze, sede della Fondazione Franco Zeffirelli, consegnata l’opera dell’artista siciliano Salvo Ardizzone, originario di Biancavilla, dedicata al maestro del cinema italiano: “I Zeffiretti FZ 2023” acrilico 80×80.
Il dipinto rappresenta un giovane Zeffirelli del periodo del Gesù di Nazaret, circondato dagli “zeffiretti” dell’idomeneo di Mozart tanto amati dalla mamma Alaide. E poi tanto “viola” e tanti “gigli”, che rappresentano la sua amata Fiorentina.
«Ho incontrato il Maestro – ricorda l’artista biancavillese – nella primavera del 1993, lui stava girando il film “Storia di una Capinera” a Catania, io frequentavo l’Accademia di Belle Arti e stavo realizzando la mia tesi “Gesù nel cinema: secondo Pasolini, Zeffirelli e Jewison”, tre modi di vedere la figura di Gesù. È chiaro che di Zeffirelli mi sono soffermato sul “Gesù di Nazaret”, che considero il kolossal non solo della mia adolescenza ma anche di tutti i tempi».
«Tramite le suore benedettine, visto che una mia compagna di classe lo era, mi procurai – prosegue Ardizzone – un appuntamento con il Maestro all’interno del set. Nonostante siano passati esattamente 30 anni, lo ricordo come se fosse oggi. Lui saliva la “scalinata Alessi”, dove c’era anche il suo hotel di appoggio, considerando che lui aveva anche un caravan. Finita la salita si avvicinò a me, nonostante ci fosse un gruppetto di persone e mi disse: “Sei tu il ragazzo della tesi?”. Io in maniera emozionata gli risposi “sì”. Mi prese la mano e la bacio, dicendo “Grazie”. Ho ancora impresso questo momento nei miei pensieri e lo porterò con me».
Se il Gesù di Nazaret e Fratello sole, sorella luna mi hanno emozionato per le verità evangeliche e storiche, Storia di una Capinera e Romeo e Giulietta, mi legano di più alle emozioni amorose, che tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore. La stessa cosa si può dire di Amore senza fine. Per parafrasare Callas forever, posso dire Zeffirelli forever».
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